Sono vari i bonus riconosciuti per gli investimenti effettuati dalle piccole e medie imprese con sede nel Sud dell’Italia. La scadenza dei benefici sarà il 31 dicembre 2022 su acquisti fatti per macchinari, attrezzature e impianti nuovi di fabbrica. Sull’acquisto è riconosciuto un credito di imposta.
Come si accede ai bonus per gli investimenti delle Pmi del Sud Italia?
Per accedere ai bonus per gli investimenti, le piccole e medie imprese delle regioni del Sud Italia devono realizzare un investimento iniziale. Ovvero l’obiettivo dell’investimento deve rientrare in una delle seguenti motivazioni:
- per realizzare un nuovo stabilimento;
- o ampliare quello già esistente;
- per procedere con la diversificazione della produzione all’interno di uno stabilimento;
- o trasformare radicalmente il processo produttivo di uno stabilimento che già risulta esistente;
- per attivare nuovamente uno stabilimento che risulta chiuso;
- oppure evitare la chiusura di uno stabilimento con l’acquisto di macchinari, di impianti e di attrezzature.
Quali incentivi spettano alle imprese del Sud per impianti, attrezzature e macchinari?
Per l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari, le piccole e medie imprese possono ottenere un credito di imposta corrispondente al 45% del prezzo di acquisto. Quest’ultimo deve essere considerato al netto dell’Iva. L’incentivo del 45% è pieno per le regioni:
- Puglia;
- Campania;
- Basilicata;
- Calabria;
- Sicilia;
- Sardegna.
Per le imprese che hanno la sede in Abruzzo o nel Molise, il credito di imposta è pari al 30%.
Come farsi riconoscere il credito di imposta sugli acquisti di macchinari, attrezzature e impianti?
Le piccole e medie imprese che procedano all’acquisto di macchinari, attrezzature e impianti e che vogliano beneficiare del credito di imposta devono presentare domanda. L’istanza si presenta in via telematica sul sito dell’Agenzia delle entrate. Per importi di credito di imposta richiesti che eccedano la soglia dei 150 mila euro, l’impresa deve allegare alla domanda anche il nullaosta antimafia.
Risposta dell’Agenzia delle entrate sulla domanda di credito di imposta sugli investimenti
È necessario usare l’opportuno modello che si trova sul sito dell’Agenzia delle entrate. Nel momento in cui si inoltra la domanda di credito di imposta, la piattaforma dell’Agenzia delle entrate rilascia una ricevuta. Si tratta di un documento elettronico con il quale l’amministrazione finanziaria comunica di aver preso in carico la domanda stessa. Successivamente, entro un limite di qualche mese, l’Agenzia delle entrate provvede ad autorizzare, in caso di esito positivo della domanda, la piccola o media impresa nell’utilizzo del credito di imposta.
I bonus sugli investimenti sono cumulabili?
Si possono cumulare i bonus del credito di imposta sulle spese effettuate dalle Pmi per gli investimenti con altre misure? La risposta è positiva. Nel dettaglio, per investimenti effettuati non oltre il 30 giugno 2022 si potrà cumulare un bonus del 10% del prezzo di acquisto. Questa possibilità presuppone che entro il 31 dicembre 2021 l’impresa abbia pagato un acconto di almeno un quinto del prezzo di acquisto del bene. Nel caso di acquisto a partire dal 1° gennaio 2022, il credito di imposta aggiuntivo scende al 6%.
Crediti di imposta per le Pmi per beni rientranti nella transizione digitale e tecnologica
Le piccole e medie imprese possono ottenere particolari vantaggi nell’assegnazione del credito di imposta per impianti, macchinari e attrezzature che hanno anche caratteristiche in comune con gli obiettivi di transizione digitale e tecnologica. In tal caso, infatti, il credito di imposta andrebbe a soddisfare anche obiettivi rientranti nei programmi dell’Industria 4.0. In tal caso si modificano le percentuali del credito aggiuntivo che abbiamo visto nel precedente paragrafo. Le percentuali passano dal 10% al 50% per acquisti fatti con almeno l’acconto di un quinto entro la fine del 2021, e dal 6% al 40% per gli acquisti che verranno effettuati a partire dal 1° gennaio 2022. In tal modo, la percentuale potenziale massima raggiungibile dalla piccola e media impresa per il credito di imposta può arrivare al 95%.
Bonus Pmi per investimenti con credito di imposta: quali sono le spese per la transizione digitale e tecnologica
Il bonus aggiuntivo relativo alle spese di investimento delle piccole e medie imprese riguarda, dunque, le spese sostenute per l’adeguamento delle realtà aziendali ai nuovi obiettivi di transizione digitale e tecnologica. Nello specifico si tratta:
- di spese per l’acquisto di beni strumentali che vengono fatti funzionare da sistemi computerizzati o anche da sensori;
- si costi sostenuti per l’adeguamento a sistemi che possano assicurare la sostenibilità e la qualità;
- di spese fatte per adeguare la sicurezza del posto di lavoro mediante una migliore interazione tra il lavoratore e la macchia.
Quali documenti sono necessari all’atto di acquisto di beni rientranti nella transizione digitale e tecnologica?
Al fine di poter presentare domanda per il credito di imposta aggiuntivo per l’acquisto di strumenti e attrezzature rientranti nell’Industria 4.0, è necessario assicurarsi che:
- il venditore abbia rilasciato una certificazione apposita sulle caratteristiche degli strumenti oggetto di vendita;
- la dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante dell’impresa. Il documento è necessario per attestare l’adeguamento del sistema acquistato rispetto alle attività che si svolgono all’interno dell’azienda, sia che riguardino la produzione che la fornitura stessa.