Oggi andremo a verificare alcune soluzioni, che potremmo definire “trucchi” per non pagare, il bollo auto. Andiamo a scoprire cosa accade a detta della Cassazione, in merito ai bollo auto.
Bollo auto, di cosa si tratta
Innanzitutto, soprattutto per i neo patentati o per coloro che ancora non sono pratici di auto e del loro mantenimento, andiamo a specificare cosa è il bollo auto.
Il bollo auto, spesso definito anche come il “calcolo della tassa regionale automobilistica” non è altro che un tributo regionale il cui versamento spetta a tutti i possessori di un’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico.
Appurato ciò, andiamo a vedere cosa ci dice la Cassazione, curiosamente, per non pagarlo.
Bollo auto, come non pagarlo
Già potremmo dire che il bollo auto sia una delle tasse più evase dagli italiani. Una tassa di possessione e non più di circolazione che va pagato ogni anno, indipendentemente dal fatto che il veicolo venga utilizzato o meno. Il pagamento, infatti, lo deve effettuare anche chi parcheggia l’auto in garage, chi è all’estero per lavoro, l’erede che ha lasciato la macchina del defunto nel cortile condominiale in attesa di dividere la successione con gli altri familiari.
La prima possibilità, o possiamo dire il primo trucco per non pagare il bollo auto passa per la verifica del rispetto dei termini da parte dell’ente titolare del credito.
Per riscuotere il bollo auto, è necessario prima inviare al titolare del veicolo un avviso di pagamento. Da questa premessa parte il “trucco”. Dunque, a spedirlo deve essere l’ente titolare del credito che è, di regola la Regione, tranne per il Friuli Venezia Giulia e per la Sardegna ove la competenza è dell’Agenzia delle Entrate.
Tale avviso, però, ricorda una recente sentenza della Cassazione, deve essere spedito entro il 31 dicembre del terzo anno successivo rispetto a quello in cui era dovuto il pagamento. Diversamente, la richiesta di pagamento del bollo è illegittima.
Prescrizione del bollo auto
Il bollo auto è provvisto di un termine di prescrizione di 3 anni: il più breve di tutte le imposte. Da questa premessa significa che chi dimentica di pagare il bollo auto può ricevere un accertamento solo per le ultime tre annualità e non per quelle anteriori.
Quindi, ogni richiesta di pagamento del bollo ha una data di scadenza che è sempre di 3 anni. Questo non vale soltanto per l’avviso di pagamento, bensì anche per le successive cartelle esattoriali.
Dunque, possiamo accertare che la cartella per bollo auto che viene notificata dopo 3 anni da quando il bollo doveva essere versato può essere annullata dinanzi alla Commissione tributaria provinciale.
Inoltre, qualora l’importo fosse inferiore alla somma di tremila euro, il contribuente può anche presentare il ricorso da solo, senza usufruire di un’assistenza di avvocato e quindi senza ulteriori spese.
Mancata notifica di pagamento
Va precisato che per poter emettere cartella di pagamento, il contribuente deve aver ricevuto l’accertamento fiscale della Regione o dell’Agenzia delle Entrate. In caso contrario, quella cartella, risulterebbe nulla.
Capita, quindi, talvolta che questa notifica non avvenga o vengano disperse le prove amministrative. Per cui, chi riceve la cartella potrebbe pure contestare l’omessa notifica dell’avviso di pagamento che l’ente titolare del credito deve spedire.
Ecco che dunque, il pagamento del bollo auto andrebbe, legittimamente, a mancare.
Dunque, queste erano alcune papabili situazioni, coincidenze fortunose potremmo dire, in cui la Cassazione certifica che il pagamento del bollo auto può venire meno senza conseguenze per il mancato pagamento.
Questo è quanto vi fosse di più necessario da sapere in merito alle possibilità di non pagare il bollo auto, con queste curiose tipologie di “trucchi” leciti.