L’apertura di un conto corrente può rappresentare un’operazione complessa nella valutazione di tutte le condizioni applicate dagli istituti bancari ai clienti. La scelta del conto corrente, pertanto, dovrà tener presente di molte variabili. Innanzitutto le operazioni che si fanno con il conto corrente e i relativi costi. Può essere d’aiuto la scelta di un conto corrente base. Ma anche l’eventuale concessione del fido può risultare un fattore determinante nella scelta del conto corrente.
Tipi di conto corrente: meglio uno con operazioni pagate separatamente o il tutto compreso?
Uno dei fattori che si prende in considerazione nella scelta del conto corrente è proprio il tipo di conto che la banca propone al cliente. Nel caso di conto corrente ordinario, ogni operazione fatta dal cliente viene pagata separatamente. Accanto al conto ordinario, si può optare per una soluzione nella quale tutta una serie di operazioni è compresa nel canone.
Conti correnti a costo fisso o fino a un certo numero di operazioni
Si tratta di un costo fisso da sostenere a prescindere dal numero di operazioni effettuate. Una possibile variante è quella di un conto corrente con un numero massimo di operazioni comprese. Quelle in eccesso vengono addebitate separatamente.
Apertura conto corrente: verificare i costi in base al numero e alle tipologie di operazioni che si intende fare
Le varie situazioni nelle quali può venire a trovarsi il cliente nei rapporti con la banca e, nello specifico, nella gestione del conto corrente, richiedono un’attenta analisi dunque delle condizioni e anche del tipo e del numero delle operazioni che si intende effettuare sul conto corrente. E sulle operazioni, è necessario farsi un’idea precisa dei costi e di quanto verrà a pesare la gestione del conto corrente sul proprio bilancio personale.
Informativa prima di aprire un conto corrente
In ogni caso, qualunque sia la direzione della scelta nell’apertura di un conto corrente, è importante che il cliente legga attentamente l’informativa che deve essere fornita dalla banca prima della sottoscrizione del cliente stesso. Nell’informativa, di particolare importanza assume la lettura del tasso di interesse, di qualunque altro prezzo e di tutte le condizioni applicate al conto corrente. Ciò è previsto dal Testo unico bancario (Tub) all’articolo 117: la ragione della norma è proprio nella trasparenza che deve essere garantita al cliente, oltre alla chiarezza delle condizioni.
Condizioni contrattuali e prezzi dei servizi del conto corrente: quando nulla è dovuto dal cliente?
La salvaguardia del cliente nell’apertura e nella gestione del conto corrente viene garantita dal considerare nulle le clausole contrattuali che prevedono prezzi, condizioni e tassi più sfavorevoli rispetto a quanto era stato pubblicizzato. Dalla mancanza di chiarezza e di trasparenza possono nascere conseguenze pesanti per la banca. Infatti, se la banca non indica in maniera chiara e specifica tutte le condizioni contrattuali e i prezzi praticati sui servizi a favore del cliente, nulla è dovuto da quest’ultimo.
Apertura conto corrente: l’Indicatore dei costi complessivi (Icc) per farsi un’idea dei costi
Nella scelta del miglior conto corrente da parte del cliente, può risultare di grande aiuto l’Indicatore dei costi complessivi (Icc). Si tratta di un foglio informativo che la banca consegna al cliente nel quale sono riportate le stime dei costi complessivi del conto corrente sulle operazioni che si presume il cliente possa svolgere nell’arco dell’anno.
Servizi aggiuntivi legati all’apertura del conto corrente
La chiarezza e la trasparenza delle condizioni applicate al conto corrente devono essere garantite anche per i servizi aggiuntivi richiesti dal cliente. Si tratta, ad esempio, di cassette di sicurezza, di servizi legati alla gestione del risparmio oppure di assicurazioni. Tutti questi servizi potrebbero rientrare nel pacchetto proposto per l’apertura del conto corrente. Ma se non rientrano vanno pagati separatamente.
Il conto corrente base: cos’è e come funziona
Una tipologia da prendere in considerazione tra le varie opzioni di apertura di un conto corrente è il conto base. Si tratta di una modalità prevista dal decreto del ministero delle Finanze numero 70 del 2018 che stabilisce la possibilità di apertura di un conto corrente che abbia un unico canone annuo da pagare. Nel canone sono comprese tutte le spese, le commissioni e gli oneri rientranti in un numero determinato di operazioni.
Chi può aprire un conto corrente base a condizioni vantaggiose?
Il conto corrente base a condizioni vantaggiose può essere aperto dalle fasce più svantaggiate della popolazione. Si tratta di correntisti che abbiano un Isee annuo che non superi gli 11600 euro o i pensionati con reddito lordo di 18000 euro all’anno.
Conto corrente, concessione del fido e saldo ‘in rosso’
Altro parametro da valutare nella scelta del conto corrente è quello della concessione del fido. Si tratta, in altre parole, della possibilità che il correntista possa andare “in rosso”. Il saldo negativo, normalmente, può essere concesso entro determinati limiti. È indispensabile verificare ex ante quali siano le condizioni per il fido concesso dalla banca. Può capitare, infatti, che lo “sforamento” del saldo possa essere piuttosto costoso, anche se più semplice da gestire rispetto alla concessione di un prestito.