I navigator sono una figura professionale nata in concomitanza con il Reddito di Cittadinanza, il loro ruolo è affiancare i beneficiari e aiutare i Centri per l’Impiego nello svolgimento delle mansioni inerenti la ricollocazione nel mondo del lavoro. Questi professionisti però cesseranno le loro funzioni il 31 dicembre 2021, resta quindi da chiarire come sarà effettuato il passaggio e chi assorbirà le funzioni.
Navigator: il 31 dicembre 2021 cessano le loro funzioni
Il reddito di Cittadinanza è una misura importante di contrasto alla povertà, si tratta di uno strumento però pensaoa come temporaneo e quindi affiancato da una serie di iniziative volte ad aiutare i percettori a trovare una collocazione nel mondo del lavoro. Vista però la carenza di personale presso i Centri per l’Impiego, al fine di coadiuvare il personale, ci fu un concorso per i Navigator in forza all’ANPAL, Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro.
Il ruolo era a tempo determinato, le funzioni dovevano cessare il 30 aprile 2021. Con il decreto Sostegni, al fine di dare continuità, la durata dei contratti è stata prorogata al 31 dicembre 2021. Non sono però previste ulteriori proroghe, anzi, nella manovra finanziaria per il 2022 è previsto l’assorbimento delle funzioni. Questo implica che non saranno assunti o reinseriti in una qualche funzione simile, è previsto il potenziamento dei CPI, ma non con assunzione dei Navigator che potranno semplicemente avere un punteggio di servizio partecipando al concorso.
Di cosa si occupano i Navigator
Per capire come funzionerà l’assorbimento dei Navigator è necessario capire il loro ruolo nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza.
I 2980 vincitori del concorso ANPAL hanno stipulato un contratto di collaborazione, ad essi hanno rinunciato 7 Regioni (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sardegna). Deve però essere sottolineato che nel frattempo i Navigator effettivamente in servizio sono molto diminuiti, infatti da un’inchiesta del Sole 24 Ore emerge che a giugno 2021 il totale degli addetti era 1300.
Il loro compito è affiancare i CPI nella redazione del Patto per il Lavoro che ogni percettore deve sottoscrivere. Terminata questa fase preliminare, i Navigator restano al fianco dei percettori del Reddito di Cittadinanza, selezionano per loro le offerte di lavoro, che devono essere congrue rispetto a formazione professionale e aspettative, forniscono supporto operativo e motivazionale; controllano che siano rispettate le normative per la percezione, organizzano laboratori di lavoro, danno consulenza alle aziende che vogliono assumerli, controllano che il rapporto di lavoro stipulato si svolga con soddisfazione delle varie parti.
Naturalmente non mancano le proteste dei Navigator che pseravano in una proroga dei contratti se non addirittura in una trasofrmazione del contratto in tempo indeterminato presso i centri per l’Impiego che appunto devono essere potenziati. Ciò anche in virtù del fatto che loro hanno già partecipato a un concorso quindi potrebbero accedere. Propongono l’uso delle risorse del PNRR destinate alle Politiche Attive per il Lavoro alla loro assunzione.
Chi assorbirà le funzioni dei Navigator?
La manovra finanziaria 2022 che è approdata già al Senato, all’articolo 21, comma 1, lettera g, prevede che il ruolo dei Navigator sia svolto dai Centri per l’Impiego che saranno potenziati con nuove assunzioni e attraverso le agenzie per il lavoro interinali autorizzate.
Queste riceveranno incentivi in base al risultato.
Per ogni percettore del Reddito di Cittadinanza assunto in base alla normativa l’Agenzia riceverà il 20% dell’incentivo attribuito al datore di lavoro. L’incentivo si ottiene qualunque sia la tipologia contrattuale stipulata quindi a tempo determinato, indeterminato o contratto di apprendistato, inoltre si riconosce sia per contratti attivati full time, sia per contratti part time.
A queste misure vengono affiancati controlli ulteriori sui percettori del reddito di cittadinanza che avranno una decurtazione di 5 euro mensili per ogni offerta di lavoro non accettata, perdita del beneficio dopo due rinunce e una verifica mensile presso il Centro per l’Impiego sulla effettiva ricerca attiva del lavoro.