Il Multi Level Marketing è una forma di vendita sempre più scelta dalle aziende anche perché è un sistema che fondamentalmente si auto-alimenta e di conseguenza assicura buoni margini di guadagno a chi sta in vetta al sistema. Ciò che molti sottovalutano sono gli obblighi fiscali, in questo caso ci occupiamo della tassazione del Multi Level Marketing.
Le entrate nel Multi Level Marketing
Il Multi Level Marketing, anche chiamato Network Marketing, è un sistema di vendita diretto, dove coloro che vendono prodotti sono a loro volta procacciatori di ulteriori venditori. Nella maggior parte dei casi vendono prodotti ai vari clienti e gli propongono di diventare a loro volta venditori e in cambio di un servizio di tutoraggio hanno una percentuale di guadagno anche sui prodotti venduti dai loro “affiliati”. Si crea quindi un sistema in cui i guadagni arrivano da due fonti: da un lato ci sono i guadagni sulle proprie vendite e dall’altro i guadagni sulle vendite degli affiliati che a loro volta possono trovare ulteriori affiliati e trattenere da questi una percentuale. Da questa descrizione si nota bene che in azienda si creano diversi livelli di venditori che creano una catena sempre più ampia alla base.
Chiamare il Multi Level Marketing con il nome Network Marketing è un gioco di parole perché allontana l’immagine della piramide e fa immaginare una rete di pari livello, ma in realtà i guadagni diminuiscono man mano e quindi il livello non è pari, infatti ci sono anche sistemi premiali per salire di livello. I guadagni del Multi Level Marketing sono solitamente definiti “commissioni” e il ricevente deve emettere una ricevuta in favore dell’azienda per poterli riscuotere.
Ricordiamo che se i guadagni arrivano esclusivamente o prevalentemente dal cercare nuovi affiliati ci si trova di fronte a un sistema piramidale vietato per legge.
Per brevità rimandiamo alla guida: Multi Level Marketing e sistemi piramidali: differenze e divieti
Tassazione nel Multi Level Marketing
Ora ci occupiamo invece della tassazione del Multi Level Marketing. Si è visto che in Italia quando si produce un reddito è necessario che lo stesso sia tassato, tranne nel caso in cui i livelli di reddito siano di entità tale da non subire imposizione fiscale.
Solitamente nel Multi Level Marketing per entrare nel sistema vi è comunque l’obbligo di acquistare dei kit o dei prodotti. Questa premessa è importante perché in molti casi una parte dei guadagni viene consumata proprio da tali acquisti e si tratta spesso di prodotti costosi. Capita soprattutto con i cosmetici e i prodotti dimagranti, cioè ogni mese vi è un minimo di acquisto da fare per poter continuare ad essere parte del sistema di vendite, questa tecnica viene spacciata come un modo per essere dei testimonial affidabili, oppure si dice al consumatore che lamenta i costi eccessivi, che in fondo permetterseli è semplice, infatti basta a propria volta vendere. Il risultato è uno stuolo di consumatori. Inoltre allargando la sfera di venditori tra i conoscenti, si perdono potenziali clienti.
La disciplina fiscale applicata in Italia è quella del sistema porta a porta definita dall’art. 3 della Legge n. 173/2005, il quale distingue tra attività:
- occasionale se l’incasso netto non supera i 5000 euro annuali (articolo 3 comma 4);
- professionale: superato il limite in precedenza visto vi è l’obbligo di partita IVA con codice ATECO 46.19.02 come Procacciatori di affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno , quindi si applicano le varie imposte previste per le imprese organizzate nelle sue varie forme e di dichiarazione IVA. I venditori porta a porta possono accedere al sistema forfettario che prevede una tassazione agevolata.
Aliquote applicate alla tassazione nel Multi Level Marketing
Per quanto riguarda la tassazione applicata dai sostituti di imposta, il regime previsto per le vendite è del 23% su una base imponibile del 78%. Se il venditore ha altri redditi, visti che questi sono già tassati alla fonte, non deve cumulare i redditi ai fini della dichiarazione dei redditi.
Questa è la disciplina prevista per il caso in cui la società che fornisce i prodotti abbia sede in Italia, nel caso in cui la stessa abbia invece residenza all’estero, l’azienda non funge da sostituto d’imposta. Da ciò deriva che gli importi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi annuali e quindi viene successivamente tassata facendo riferimento al totale delle entrate e alle aliquote normalmente applicate nel sistema fiscale italiano. Questa precisazione è importante perché in realtà spesso le società che operano nel Multi Level Marketing non hanno sede in Italia.
Coloro che operano nel settore del Multi Level Marketing hanno l’obbligo di iscriversi alla Gestione Separata INPS e quindi di versare i contributi previdenziali e assistenziali determinati in percentuale sui guadagni dichiarati. Tali contributi devono essere versati per 2/3 da parte dell’azienda e per 1/3 da parte del venditore.