È meglio fare richiesta del riscatto della laurea subito dopo aver conseguito il titolo, o comunque in giovane età, oppure successivamente, magari in prossimità della pensione? In base a quanto si spende per il riscatto della laurea, si potrebbe dire che usufruendo del riscatto agevolato previsto dal decreto legge numero 4 del 2019, potrebbe essere indifferente il momento in cui richiedere il riscatto degli anni di studio universitari.
Quanto costa riscattare la laurea con il metodo agevolato?
Infatti, il costo previsto per il riscatto della laurea dal decreto 4 del 2019 è standard. Si pagano circa 5265 euro per ogni anno del corso di studio da riscattare. L’importo totale, peraltro, è pagabile in 120 rate mensili. Dunque in dieci anni. E quanto si paga per il riscatto della laurea è totalmente detraibile dalle tasse. Il vantaggio, anche in termini fiscali, è dunque considerevole. Diverso è invece il caso in cui si scelga di pagare il riscatto della laurea con l’onere ordinario.
Il metodo tradizionale per pagare il riscatto della laurea ai fini della pensione
Infatti, qualora si scegliesse di pagare il riscatto della laurea con il metodo tradizionale, l’operazione ha un costo pari al 33% delle retribuzioni avute negli ultimi 12 mesi prima della presentazione della domanda. Il risultato va moltiplicato per il numero di anni del corso di laurea. Qualora si riscattassero solo alcuni anni (dunque non tutto il corso di laurea sostenuto), il minor costo verrebbe compensato dalla riduzione proporzionale del beneficio ai fini della pensione.
Quanto costa il riscatto della laurea con il metodo tradizionale?
Il metodo tradizionale del riscatto della laurea potrebbe presentare un costo estremamente variabile. Dipende dal reddito che il richiedente ha percepito nei 12 mesi precedenti la domanda di riscatto. Ad esempio, un contribuente giovane, di poco più di 30 anni, che percepisce una retribuzione annua lorda (Ral) di circa 40 mila euro, potrebbe trovare più conveniente, in termini di costi, il meccanismo agevolato previsto dal decreto legge numero 4 del 2019. In linea generale, più si va avanti con l’età e meno azzeccata potrebbe rivelarsi la scelta del metodo tradizionale per il riscatto della laurea. Infatti si presuppone che la carriera lavorativa di un contribuente porti a stipendi sempre più alti fino ad ottenere il massimo della retribuzione in prossimità della pensione.
Quanto conviene riscattare la laurea per la pensione futura?
Ammettiamo che una contribuente, nata nel 1988, abbia conseguito la laurea quinquennale nel 2012 ed abbia iniziato a lavorare nel 2014. Considerando gli adeguamenti alla speranza di vita, la contribuente potrà accedere alla pensione di vecchiaia nel 2059. Sempre nello stesso anno potrà andare in pensione anticipata con i soli contributi ai requisiti vigenti al giorno d’oggi. Ovvero 41 anni e 10 mesi di versamenti fatti. Sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata i requisiti sono soggetti, tuttavia, all’adeguamento alla speranza di vita. Pertanto i calcoli sono svolti in uno scenario previdenziale che potrebbe cambiare totalmente nel tempo.
Quanto si può ridurre di anni di lavoro con il riscatto della laurea?
La stessa lavoratrice, avendo iniziato a lavorare dopo il 1996, rientra nel metodo di pensione dei contributivo puri. In questo regime, è possibile andare in pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi minimi, purché la futura pensione sia di 2,8 volte superiore all’importo dell’assegno sociale. Con questo canale di uscita, la contribuente andrebbe in pensione nel 2056. Il riscatto della laurea le consentirebbe, però, di anticipare l’uscita dal lavoro al 2053. In tal caso, dunque, il riscatto della laurea, oltre a permettere di beneficiare di un assegno di pensione più corposo, consentirebbe alla contribuente di andare in pensione prima rispetto all’anno previsto per la maturazione dei requisiti previdenziali.
Riscatto laurea, fuori dal calcolo le settimane in cui il contribuente ha lavorato durante gli studi
Per i contribuenti che volessero riscattare gli anni universitari è necessario chiarire che dal calcolo del costo del riscatto devono essere escluse le settimane lavorate coincidenti con quelle degli studi. Dunque, se durante gli anni universitari sussistono periodi nei quali il contribuente ha lavorato, ad esempio, per 30 settimane, è possibile procedere con la richiesta del riscatto della laurea ma è necessario dedurre le settimane lavorate. Il calcolo prevede che un corso di laurea di 5 anni sviluppi 260 settimane. Il periodo di riscatto, pertanto, sarà dato dalla differenza tra 260 settimane di studio e le 30 settimane lavorate.
Riscatto laurea e militare ai fini dei contributi per la pensione
Spesso coincidente, o di poco antecedente o successivo, al corso di laurea è l’anno in cui si è svolto il servizio militare o civile. Per il riscatto del servizio militare è necessario verificare l’anno in cui è stato svolto. Il riscatto avviene in maniera gratuita se il servizio è stato reso entro il 2005. Il servizio militare svolto tra il 2006 e il 2008, invece, consente di avere la copertura presso la gestione separata dell’Inps. Se il militare è stato svolto dal 2009 in poi, il riscatto è a pagamento e il costo si calcola con il metodo ordinario (allo stesso modo del riscatto della laurea).
Riscatto anno militare coincidente con il corso di laurea
Peraltro, il riscatto del periodo di servizio militare o civile coincidente con il periodo di corso degli studi universitari non può essere riconosciuto due volte ai fini del riscatto stesso. Pertanto, il periodo coincidente può essere riscattato una sola volta. La scelta in questo caso compete al contribuente su quale dei due periodi riscattare.
Cosa avviene se il neolaureato chiede il riscatto laurea subito dopo il titolo?
Spesso capita che il neolaureato chieda il riscatto della laurea subito dopo aver conseguito il titolo. E, non avendo ancora un lavoro, risulti inoccupato. In questo caso il riscatto della laurea segue la regola dettata dall’articolo 2 del decreto legislativo numero 184 del 1997. Analogamente ai casi precedenti, il costo si aggira intorno ai 5265 euro per ogni anno di corso di laurea. L’onere sostenuto per il riscatto è interamente deducibile dal reddito del neolaureato. Ma più frequentemente, non avendo redditi propri, il costo può essere detratto dai genitori sui propri redditi.