Il risarcimento danni va preteso entro un termine che ne consegue la prescrizione. Ma quando scade la nostra possibilità di essere risarciti da un danno, quando va in prescrizione? Scopriamolo assieme.
Risarcimento danni, come funziona
Iniziamo col definire il risarcimento danni e la sua funzione.
La parte che danneggia un altro soggetto, provocandogli un danno contrattuale o extracontrattuale, è tenuto a risarcirlo del pregiudizio arrecato: il risarcimento non è altro, dunque, che la reintegrazione del patrimonio del danneggiato per riportarlo nella situazione in cui si sarebbe trovato se la lesione non si fosse verificata.
L’esercizio del diritto che necessita ad interrompere la prescrizione può consistere, come vedremo successivamente, non necessariamente nell’avvio di un’azione giudiziale; il creditore infatti può limitarsi ad inviare semplicemente una lettera di diffida con raccomandata a.r. o previa posta elettronica certificata. Anche il riconoscimento del debito da parte del responsabile va ad interrompere la prescrizione.
Ma quale è la prescrizione del risarcimento danni? Vediamo di seguito
Risarcimento danni, quando va in prescrizione
Qualora il danno derivasse da un inadempimento contrattuale, il termine di prescrizione del relativo diritto al risarcimento ha un tempo di dieci anni. Risulta, invece, del tutto indifferente il fatto che il contratto sia stato stipulato per iscritto o in forma verbale. Ad esempio, il diritto al risarcimento del danno da responsabilità professionale si estingue per decorso del periodo di prescrizione ordinaria decennale.
Qualora invece il danno derivasse da un altro comportamento illecito che non ha la sua fonte in un contratto, il termine di prescrizione è di un tempo di cinque anni (così dispone l’articolo 2947 del Codice civile). Basti pensare al caso di chi, avendo subito infiltrazioni d’acqua dalle tubature dell’appartamento superiore, intende agire contro il relativo proprietario per farsi rimborsare i soldi per la verniciatura del soffitto.
In ultimo, ma non ultimo, il tempo di prescrizione per sinistri stradali, è invece inferiore, di soli due anni di tempo. Ma, in tal caso bisognerà vedere se sussiste possibilità di reato e quindi con una possibilità di prescrizione più lunga.
Decorrenza del termine di prescrizione
Il termine di prescrizione inizia la sua decorrenza da quando il danno si manifesta ed è oggettivamente percepibile e conoscibile dal danneggiato. Con questo si va a dire che avviene dal momento in cui quest’ultimo viene a conoscenza del comportamento illecito, indipendentemente da quando è stato posto in essere. Ciò significa che il termine di prescrizione potrebbe non avere inizio mai la decorrenza se il danno viene tenuto nascosto.
Ma come impedire la prescrizione del risarcimento danni?
Il solo ed unico modo per poter impedire la prescrizione è quello di esercitare il proprio diritto. Come detto anticipatamente in apertura, ciò non richiede per forza di cose l’avvio di un’azione giudiziale nei confronti del responsabile. Sarà sufficiente diffidarlo con una semplice lettera di contestazione (una comune diffida) purché se ne potrà dimostrare il ricevimento.
Sarà preferibile in tal caso la raccomandata a.r., la pec o il telegramma. In questi casi, il termine di prescrizione si interrompe ed inizia a decorrere nuovamente da capo, partiendo dal giorno successivo al ricevimento dell’atto: conta quindi la data di consegna al destinatario e non quella di spedizione. Con la conseguenza che eventuali ritardi o disguidi postali ricadono sul mittente.
La lettera dovrà descrivere in modo abbastanza specifico il fatto che ha determinato il danno in modo da non lasciare spazio ad equivoci.
Inoltre, la prescrizione può essere anche interrotta da un riconoscimento di responsabilità da parte del debitore, cosa che può avvenire in modo espresso o tacito, purché sempre necessariamente per iscritto.
Possiamo, dunque dire che certamente, la notifica di un atto giudiziario (ovvero una citazione o un ricorso al giudice) interrompe la prescrizione. In tale caso, però, il termine non inizia a decorrere nuovamente da capo bensì resta sospeso durante la durata intera della causa. Pertanto, se il processo dovesse durare molti anni, non si può comunque mai ottenere la prescrizione.
Questo, dunque, è quanto di più utile e necessario vi sia da sapere in merito alla possibilità di prescrizione per un risarcimento danni e alle variabili per impedirne la possibilità della stessa.