Sono due le formule di pensione anticipata ammesse dalla normativa per uscire prima dal lavoro rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia. La prima è la pensione anticipata raggiungibile con i soli contributi versati e a prescindere dall’età anagrafica di uscita. La seconda, invece, è la pensione anticipata contributiva che combina requisiti di età anagrafica e un minimo di contributi versati.
Pensione anticipata di soli contributi: ecco i requisiti
I requisiti per andare in pensione anticipata con i soli contributi consistono:
- in 42 anni e 10 mesi di versamenti contributivi per gli uomini, sia dipendenti che autonomi, a prescindere dall’età anagrafica al momento dell’uscita;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici.
A differenza dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata conserva la differenza di requisiti tra uomini e donne. In questo caso è assegnato un anno di sconto di contributi alle lavoratrici.
Contributi richiesti per la pensione anticipata e speranza di vita
I contributi richiesti per la pensione anticipata dei soli versamenti sono soggetti alle variazioni della speranza di vita. Tuttavia, secondo quanto prevede il decreto numero 4 del 2019, gli adeguamenti all’aspettativa di vita sono stati sospesi fino alla fine del 2026. Ciò significa che l’aumento di 5 mesi dei contributi previsto dal 1° gennaio 2019 (al quale sarebbero seguiti ulteriori aumenti nel corso degli anni) è stato neutralizzato dal decreto che ha introdotto la quota 100.
Pensione anticipata: quando bisogna attendere per l’uscita per le finestre mobili?
A loro volta, i benefici dei mancati aumenti di contributi per l’aumentare della speranza di vita sono stati neutralizzati dal meccanismo delle finestre mobili. Infatti, fino al termine del 2018 chi aveva i requisiti in regola per uscire dal lavoro con la pensione anticipata riceveva l’assegno di pensione a partire dal mese susseguente alla maturazione dei requisiti contributivi richiesti. A partire dal 2019, il decreto numero 4 ha previsto la reintroduzione delle finestre mobili per un totale di tre mesi. Ciò significa che tra il momento in cui si può presentare domanda per la pensione anticipata perché il contribuente ha maturato i requisiti richiesti e la decorrenza dell’assegno mensile di pensione devono passare tre mesi.
Pensione anticipata, il contribuente può lavorare durante i 3 mesi delle finestre mobili?
In attesa della decorrenza dell’assegno mensile, il contribuente che ha maturato i requisiti ed ha presentato domanda di pensione anticipata può continuare a lavorare. E, pertanto, può continuare a esercitare la propria attività fino all’esaurimento dei tre mesi della finestra mobile. Terminato questo lasso di tempo, il contribuente può accedere direttamente alla pensione. È tuttavia necessario che il lavoratore dipendente cessi il proprio rapporto di lavoro. Si tratta di un requisito necessario per accedere alla pensione anticipata stessa.
Pensione anticipata contributiva: a chi spetta?
Diversa dalla pensione anticipata dei soli contributi è la pensione anticipata contributiva. Questa formula di pensione anticipata spetta solo ai lavoratori che rientrino nel sistema contributivo puro. Ciò significa che i lavoratori devono aver aperto la propria posizione contributiva a partire dal 1° gennaio 1996, altrimenti ricadrebbero nei sistemi retributivo o misto, non riconosciuti come idonei per la pensione anticipata contributiva.
Quali sono i requisiti della pensione anticipata contributiva?
La pensione anticipata contributiva necessita della maturazione di requisiti sia anagrafici che contributivi. Infatti, possono accedere a questa formula di pensione i lavoratori del contributivo puro che abbiano compiuto 64 anni di età ed abbiano versato almeno 20 anni di contributi effettivamente accreditati. Il requisito anagrafico dei 64 anni è soggetto alle variazioni e agli incrementi della speranza di vita.
Come si calcolano i contributi per la pensione anticipata contributiva?
I 20 anni di contributi per accedere alla pensione anticipata contributiva includono i soli contributi obbligatori, quelli volontari e quelli da riscatto. Non possono essere inclusi i contributi accreditati figurativamente. Dunque rimangono fuori i contributi figurativi per disoccupazione, per malattie o per prestazioni equivalenti.
Il requisito dell’importo minimo per le pensioni anticipate contributive
La pensione anticipata contributiva necessita di un ulteriore requisito consistente nell’importo calcolato dell’assegno di pensione. Infatti, l’importo mensile della pensione deve essere pari o superiore di 2,8 volte all’ammontare dell’assegno sociale. Per l’anno in corso, il valore dell’assegno sociale è pari a 460,28 euro. Tale importo deve essere moltiplicato per 2,8 volte (risultato 1.288,78 euro per il 2021) per ottenere il requisito minimo da soddisfare sul valore della pensione.
Requisito importo minimo per la pensione anticipata e per quella di vecchiaia dei 67 anni
L’importo è poco meno del doppio di quello previsto per la pensione di vecchiaia dei 67 anni. Infatti, per la vecchiaia è necessario che l’importo della futura pensione sia di 1,5 volte superiore all’assegno sociale. Dunque, 460,28 euro per 1,5 uguale 690,42 euro corrispondente all’importo minimo della pensione per il 2021 per accedere alla vecchiaia.
Pensione anticipata e quota 41 dei precoci: le differenze
Le due formule di pensione anticipata non devono essere confuse con la quota 41 dei lavoratori precoci. Quest’ultima formula di pensione anticipata è riservata ai lavoratori che abbiano 41 anni di contributi versati. L’uscita può avvenire a qualsiasi età, purché siano soddisfatti tutti i requisiti. Infatti, essendo una misura riservata ai lavoratori precoci, è necessario che almeno 12 mesi di contributi siano stati versati entro il compimento dei 19 anni.
Requisiti per la quota 41 dei lavoratori precoci
La pensioni a quota 41 dei lavoratori precoci sono soggette, altresì, a ulteriori requisiti. Oltre all’anno di contributi in età adolescenziale, infatti, è necessario che i precoci abbiano altri requisiti di ordine economico o sociale. In particolare questi requisiti sono in comune con l’Ape sociale e riguardano:
- la situazione di essere disoccupati e aver concluso da almeno tre mesi l’indennità di disoccupazione (se spettante);
- essere un caregiver, ovvero prendersi cura, da almeno 6 mesi, del coniuge o di un parente di primo grado con disabilità grave;
- presentare una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%;
- aver svolto mansioni usuranti per sei degli ultimi sette anni oppure per sette degli ultimi dieci anni di lavoro, oppure per metà della vita lavorativa prima della pensione.