Le immobilizzazioni in aziende sono valori positivi dello stato patrimoniale. Ecco il perché di questa classificazione, attraverso le varie categorie.
Le immobilizzazioni immateriali: tutte le suddivisioni
L’articolo 2424 del codice civile stabilisce le immobilizzazioni immateriali dividendole in alcune classi. Le immobilizzazioni immateriali sono caratterizzata dalla mancanza di tangibilità. In altri termini non hanno una costituzione fisica, ma sono costituiti da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo. Pertanto possono essere sfruttati per più anni all’interno dell’azienda.
Tuttavia le immobilizzazioni sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione. Ma vanno inserite in bilancio al netto dei fondi di ammortamento, ciòé quelle quote che permettono di imputare le voci di costo a singoli anni. Tra queste rientrano i costi di diritti su brevetti e di utilizzazione delle opere di ingegno, le concessioni e le licenze.
Gli oneri pluriennali e le loro caratteristiche
Gli oneri pluriennali comprendono i costi aventi utilità pluriennale, di impianto o di ampliamnto, sviluppo e pubblicità. Dunque questi valori possono essere iscritti all’attivo del bilancio solo con il consenso del Collegio sindacale e deve essere ammortizzati in un periodo non superiore a cinque anni. Per iscrivere questi valori ci sono delle caratteristiche importanti da rispettare:
- non possono essere distribuiti dividenti se non residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi capitalizzati, ma non ancora ammortizzati;
- l’ammortizzazione deve avvenire in cinque anni;
- devono essere quindi costi pluriennali;
- occorre il consenso del collegio per iscriverli in bilancio
Tra gli oneri pluriennali vi sono anche quelli ad esempio relativi all’ampliamento che nella pratica sono costi di ristrutturazione dell’impresa. Mentre i costi di ricerca sono legati allo sviluppo di innovazioni su prodotti o conoscenze del personale.
I beni immateriali e la loro importanza
I beni immateriali sono i brevetti e le concessioni. Secondo il Ministero dello sviluppo economico il brevetto è un titolo in forza del quale si conferisce al titolare un monopolio temporaneo di sfruttamento di un trovato, per un periodo di tempo limitato, consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, disporne e farne un uso commerciale, vietando tali attività ad altri soggetti non autorizzati. Pertanto il brevetto ha solo il diritto di escludere alri soggetti dall’utilizzo della stessa cosa.
Tuttavia rientra tra le immobilizzazioni anche l’avviamento. Si tratta della differenza tra il prezzo di acquisizione di un’impresa o di un ramo, ed il suo patrimonio netto contabile. Le regole per l’iscrizione dell’avviamento nello stato patrimoniale segue le stesse regole previste per gli oneri pluriennali.
Le immobilizzazioni materiali, i criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali sono elementi tangibili destinati ad essere utilizzati durevolmente in azienda. Inoltre rappresentano quindi tutti i beni che vengono impiegati in azienda per la realizzazione del processo produttivo. Infatti possono pervenire all’azienda per apporto da parte dei soci, oppure essere semplicemente acquistate. Il loro valore in stato patrimoniale va inserito al costo di acquisto o di produzione.
E’ anche vero che spesso sono elementi legati a macchinari che nel tempo subiscono l’usura. Per questo motivo viene predisposto anche un relativo fondo. Quando il valore del cespite è uguale al valore del fondo vuol dire che la ripartizione in più anni è stata corretta. Infine si ricorda che le quote di ammortamento di beni strumentali sono deducibili per le imprese.
Le immobilizzazioni finanziare e le varie voci di bilancio
Le immobilizzazioni finanziarie non sono altro che crediti a medio, lungo termine e partecipazioni. I crediti che hanno termini di pagamento medio lunghi devono avere un corrispettivo, ossia un interesse, per il periodo di indisponibilità. L’interesse può essere apparente quindi ritenersi implicito nel valore stesso.
Mentre le partecipazioni sono valori non numerari comuni a più esercizi. Le partecipazioni si traducono nella quota di capitale sociale detenuta da un soggetto economico: è rappresentata da azioni (per le S.p.A. e le S.a.p.A.) o da quote (per le S.r.l.) e può essere assunta, oltre che da una persona fisica, anche da una persona giuridica. Quindi non sono altro che collegamenti tra imprese.