L’inflazione è un dato sempre posto sotto l’attenzione dei governi di ogni singolo stato. Ecco cos’è e perché è sempre sotto controllo.
Inflazione: il significato
L’inflazione è l’aumento continuo e graduale del livello generale dei prezzi. In altre parole qualsiasi bene costa più del solito prezzo. Inoltre questo aumento determina una perdita del potere d’acquisto della moneta. Cioè con la stessa quantità di denaro si può acquistare minore quantità di beni e servizi. Questo rapporto viene espresso in termini percentuali, che prende il nome di tasso d’inflazione.
Tuttavia capita spesso di sentire dire che si ha bisogno di un tasso di inflazione che non supera il 2%. Questo vuol dire che si ha una “sana inflazione”, cioè un rapporto buono tra prezzi e prodotti o servizi. A maggior ragione a seguito di un grande periodo pandemico, come quello che stiamo vivendo, è opportuno sempre tenere sotto controllo questo dato. Per evitare periodi catastrofici come quello di Wall Street degli anni trenta in America, con ripercussioni su tutto il mondo.
Inflazione e crescita sono due elementi legati a doppio filo
Spesso l’inflazione è legata a periodi di crescita economica. Com’è noto l’attività economia di un Paese, come l’Italia, deve essere orientato verso la crescita. Questo vuol dire che al termine di ogni ciclo produttivo, il punto finale è deve essere maggiore di quello iniziale. Un pò come la situazione in cui si valuta il bilancio consuntivo delle imprese, dopo un anno di attività.
Ma se in un’economia ci sono troppe oscillazioni, queste potrebbero portare seri problemi. Ad esempio quando la produzione rallenta, anche l’occupazione e le retribuzioni ne risentono. Questo può portare ad atti di rivendicazione tra i lavori e tensione sociale in genere. Mentre nei periodi di crescita la ricchezza aumenta di solito aumenta il benessere collettivo, cosa che invece piace a molti. Ma attenzione perché questo può portare a una situazione di elevata inflazione che farebbe cambiare la situazione.
Ma perché è tanto temuta?
L’inflazione, con altra percentuale, ossia l’aumento generale del livello dei prezzi può portare a degli eventi sgradevoli. Ad esempio la storia economica insegna che le imprese tenderanno ad aumentare la loro capacità produttiva effettuando investimenti in misura superiore rispetto al dovuto. Ma spesso sono impegni che non sono capaci di mantenere in un eventuale periodo di crisi. Ed in altre parole conseguenze non positive per la stessa, che avrà costi maggiori ai ricavi e bilanci disastrosi.
Stesso problema può ricadere nelle famiglie e nei cittadini in generale. In una fase di espansione si è più proiettati ad avere un potere di acquisto ed un reddito maggiore. Si tramuta in maggiori investimenti anche per le famiglie che potrebbero decidere di “acquistare un immobile” anche se non ne hanno realmente la potenzialità. Se le cose non dovessero andare come sperato, i problemi saranno seri.
Ma come può fare uno Stato per rendere sotto controllo la situazione?
La risposta degli economisti è abbastanza semplice. Nella fase espansiva il governo può “raffreddare” l’economia. Uno delle leve usate è quella di rendere più costoso l’accesso al credito. Anche se non è l’unica strada, visto che lo Stato potrebbe decidere di aumentare il prelievo fiscale. Oppure ridurre la spesa pubblica potrebbe essere utile.
Mentre in momenti in cui abbiamo una fase di recessione, gli effetti e le cause sono diversi. La domanda di beni e servizi diminuisce, e le politiche statali diventano invece di sostegno e supporto all’economia. Tuttavia in questi casi è frequente un aumento dell’offerta di moneta oppure una diminuzione del prelievo fiscale su imprese e famiglie. Un altro strumento antirecessione di una certa efficacia è l”incremento della spesa pubblica.
Le varie tipologie di inflazione e in Europa
Esistono varie tipologie di inflazione che sono legate al tasso di percentuale e al suo perdurare nel tempo. I diversi tipi di inflazione sono:
- Inflazione strisciante: aumento modesto ma prolungato dei prezzi (inferiore al 10%);
- Inflazione galoppante: aumento rapido e irrefrenabile dei prezzi;
- Iperinflazione: aumento particolarmente sostenuto dei prezzi (superiore al 50% al mese).
Oltre all’inflazione del singolo Stato, si tiene conto anche di quella che riguarda i Paesi dell’Unione Europea. Il compito di regolare l’inflazione nell’area Europa spetta alla Banca centrale Europea. Qui le politiche sono più complesse perché le politiche comunitarie considerano l’intera area europea. Ma una cosa è certa, fattori economici come inflazione e Pil (prodotto interno lordo) sono dati da tenere sempre sotto controllo.