La partenza del Green pass obbligatorio slitta dal 15 al 30 ottobre 2021? Il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha rivelato di aver chiesto al governo Draghi di far slittare la data di inizio di obbligo della certificazione verde di quindici giorni, quindi, al 30 ottobre. Tuttavia, la risposta di Mario Draghi è stata negativa, non ci sarà alcuna proroga.
Appare evidente l’intenzione del governo di non voler creare pessimi precedenti, confermando di credere fermamente in ciò che è stato deciso: venerdì 15 ottobre 2021 si parte con il Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro.
Bombardieri ha posto l’accento anche sull’eventualità di non far pagare i tamponi antigenici che in quanto a validità hanno una durata di 48 ore, per tutti quei lavoratori che devono accedere nei luoghi di lavoro non essendo vaccinati, né guariti negli ultimi sei mesi dal Covid-19, in poche parole, che non possono esibire un Green pass non avendone i requisiti per ottenerlo.
Sulla questione tamponi, il Premier Draghi ha aperto alla possibilità di abbassare i prezzi dei tamponi antigenici (ricordiamo che l’esito negativo di un tampone molecolare ha una validità di 72 ore in relazione alla certificazione verde, ma ha un costo più elevato).
Intanto, a poche ore dal via dell’obbligo di Green pass da presentare nei luoghi di lavoro, i portuali non sono disposti a cedere sulle proprie posizioni. Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste auspica un rinvio al 30 ottobre, altrimenti si va avanti con lo sciopero, non pare ci sia nemmeno l’interesse ad avere i tamponi gratis, la battaglia è contro la certificazione verde.
Tuttavia, lo stesso Volk ha asserito che con una proroga al 30 ottobre, ci sarebbe il tempo per accordarsi su una soluzione alternativa con il governo che riguardi il Green pass e contestualmente prendere la decisione di non bloccare il porto.
Stefano Puzzer, portavoce del coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste ha dichiarato che sono disposti a bloccare l’economia pur di convincere il governo a togliere il Green pass nei luoghi di lavoro. Puzzer considera una scelta libera quella di vaccinarsi o meno che non può mettere in difficoltà così tante persone in ambito lavorativo. Inoltre, ha aggiunto che l’obbligo della certificazione verde nei luoghi di lavoro, sembra più una scelta economica che sanitaria.
Il porto di Trieste sarà bloccato dal 15 ottobre se il governo non prenderà provvedimenti diversi, ossia togliere l’obbligo del Green pass.
Al momento il governo Draghi è irremovibile, c’è da chiedersi cosa accadrà domani. Intanto, secondo le stime effettuate, il 20% dei lavoratori nel porto di Genova è senza Green pass, percentuale che scende al 10% nel porto di Napoli e al 7% per il porto di Palermo. Situazione abbastanza tranquilla anche nei cinque porti pugliesi, dove oltre il 90% dei lavoratori risulta vaccinato.