Il Green pass nel mondo del lavoro sarà una realtà a partire da domani. Ma il Governo va avanti e portuali e trasportatori protestano.
Green pass: dal porto di Trieste parte la protesta
Il green pass operativo da domani nelle aziende genera polemiche e mal contenti. Da Trieste parte la protesta dei lavoratori portuali, ed annunciata già da qualche giorno. Tuttavia fanno sentire la loro voce anche gli addetti portuali di Genova e Palermo. I rappresentanti di categoria hanno detto che i lavoratori incroceranno le braccia. Ma la protesta non si placa e coinvolge anche i trasportatori.
Ebbene il Paese rischia così la paralisi, tanto scongiurata durante il periodo di lock down. Eppure molti autotrasportatori hanno il passaporto verde. Ma qualcosa non va, visto che i sindacati triestini hanno confermato che molte aziende hanno offerto gratuitamente i tamponi ai propri dipendenti. Ma si rischia di danneggiare irrimediabilmente l’economica. Sono poco più di 300 i lavoratori che protestano, ma sono manifestazioni pacifiche.
Green pass: gli altri porti dell’Italia
I triestini continuano la rivolta invitando tutti i portuali a fermarsi ad oltranza fino a che non sarà revocato l’obbligo del certificato verde. Cosa succede nelle altre città portuali d’Italia? Ebbene Civitavecchia, Napoli e Venezia registrano un alto tasso di vaccinati. Questo lascia ben sperare in un rivolta più marginale, preoccupano città come Gioia Tauro e Livorno. Anche se a dire il vero in queste città non sembrano essere programmati scioperi imminenti.
Tuttavia il governo tira dritto e non vuole tornare indietro sui suoi passi. E come se non bastasse, continuano anche le proteste nelle piazze, come quello che è accaduto a Roma. Ci si prepara ad un fine settimana di fuoco con lo schieramento anche dell’esercito e di tutti gli uomini necessari a proteggere quelle che potrebbero essere obiettivi per i manifestanti.
Altri scioperi nei trasporti
Gli addetti del trasporto pubblico locale in Italia sono circa 100 mila. Secondo quanto riportato dalla Filt Cgil i dipendenti di metropolitane, autobus e treni hanno aderito molto bene alla campagna di vaccinazione. Pertanto non ci si aspettano grossi problemi in tema di disservizi. Anche per i lavori del settore partite iva o liberi professionisti (come taxisisti) non vi è alcuna comunicazione di protesta
Un nodo difficile resta quello dei trasportatori. Ebbene molti di loro come i russi, polacchi e turchi sono vaccinati con lo Sputnik. Il vaccino non è riconosciuto in Italia e quindi non hanno il Qr Cd, obbligatorio dal 15 ottobre. Ma il Governo sta pensando di portare avanti una sorta di compromesso. I trasportatori potrebbero restare nel camion e aspettare lo scarico e carico merce. Mentre sul costo del tampone è ancora guerra politica, c’è chi dice che dovrebbe essere a carico del lavoratore, delle aziende oppure dello Stato. Comunque sia resta il fatto che sono ore cruciali a meno 24 ore dall’obbligo del green pass nel mondo del lavoro.