Grazie anche a incentivi e al desiderio di molte persone di avere nuovamente un contatto con la natura, in Italia stanno nascendo numerose aziende agricole, per coloro che vorrebbero lavorare in questo settore, oggi rivalutato, ci sono norme di tutela specifiche e tra queste l’indennità di disoccupazione agricola. Si tratta di un sostegno economico corrisposto annualmente a coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato in agricoltura e in alcuni casi a coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In seguito vedremo nello specifico a chi spetta, a quanto ammonta e quando deve essere richiesta.
Cos’è la disoccupazione agricola e a chi spetta?
Nel 2020 è stato calcolato che in Italia ci sono 1.630.420 aziende agricole, questo anche grazie a incentivi e aiuti sia per i lavoratori, sia per le aziende, ad esempio queste possono avvalersi degli aiuti della Legge Sabatini, mentre i lavoratori della disoccupazione agricola: una prestazione che spetta ad alcune categorie di lavoratori impegnati nel settore agricolo. In particolare spetta a:
- operai agricoli a tempo determinato, anche conosciuti come braccianti agricoli, questi possono essere assunti per almeno 100 o 151 giornate lavorative annuali, in questo caso vi è l’obbligo di stipulare un contratto scritto, o per periodi inferiori, nel secondo caso non vi è obbligo di contratto scritto. Come vedremo in seguito non tutti hanno diritto alla disoccupazione agricola;
- piccoli coloni;
- compartecipanti familiari;
- piccoli coltivatori diretti che integrano le 51 giornale lavorative annue con versamenti volontari;
- operai agricoli a tempo indeterminato che però lavorano solo per una parte dell’anno, quindi risultano disoccupati nella restante parte dell’anno. Il contratto lavorativo che supera le 180 giornate annuali può essere trasformato a richiesta del lavoratore in contratto a tempo indeterminato, tranne nel caso in cui le parti abbiano preventivamente escluso tale possibilità.
Per poter ottenere la disoccupazione agricola è necessario che il lavoratore:
- sia iscritto negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli;
- abbia maturato due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria.
Ulteriori requisiti per l’indennità di disoccupazione agricola: esempi concreti
Per ottenere la disoccupazione agricola occorre che il lavoratore nell’arco del biennio abbia maturato almeno 102 contributi giornalieri: Questo implica che:
- se un lavoratore inizia in questo settore con un contratto da 102 giornate lavorative, fin da subito può ottenere l’indennità di disoccupazione agricola;
- nel caso in cui il primo anno di lavoro, ad esempio il 2021, invece ha 51 contribuiti giornalieri, non può riscuotere la disoccupazione agricola nel 2022, ma la riscuoterà nell’anno 2023 se nell’anno successivo riesce a ottenere almeno altre 51 giornate lavorative;
- se nel 2019 ha maturato 51 giornate, nel 2020 idem, nel 2021 ha potuto percepire la disoccupazione agricola;
- A questo punto, se nel 2021 ha maturato nuovamente 51 giornate lavorative potrà comunque ottenere la disoccupazione agricola (riscossa nel 2022), infatti si fa sempre il calcolo del biennio;
- Se interrompe, quindi nel 2021 non lavora in agricoltura, nel 2022 non percepirà l’indennità;
- se poi nel 2022 ricomincia a lavorare in questo settore con 51 contributi giornalieri, nel 2023 comunque non percepirà l’indennità perché viene meno il requisito delle 102 giornate lavorative nel biennio. Ciò vuol dire che nel caso di interruzione del lavoro come bracciante o operaio, si può perdere il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione agricola, tranne nel caso in cui si ricomincia a lavorare in questo settore e si maturano fin da subito 102 contributi giornalieri.
Come si calcola la disoccupazione agricola?
Questa è una domanda fondamentale e che sicuramente interessa tutti coloro che lavorano in agricoltura. Il calcolo viene effettuato sulle giornate effettivamente lavorate, quindi nel caso di 51 contributi giornalieri si basa appunto su tale dato. Viene corrisposto il 40% della retribuzione prevista in base all’inquadramento del lavoratore. A tale 40% deve essere sottratto un ulteriore 9% per ogni giornata di indennità erogata a titolo di contributo di solidarietà. Il contributo di solidarietà si applica per un massimo di 150 giornate lavorative. Per gli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato che possono usufruire della disoccupazione agricola l’indennità è pari al 30% della retribuzione effettiva, senza alcun contributo di solidarietà.
Al riconoscimento del diritto all percezione della disoccupazione agricola corrisponde automaticamente il riconoscimento della contribuzione figurativa
Quando si presenta la domanda per la disoccupazione agricola?
La domanda per ottenere l’indennità di disoccupazione in agricoltura deve essere presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo rispetto a quello per il quale si chiede l’indennità. Ad esempio per il lavoratore che ha maturato i requisiti nel 2020, la domanda doveva essere presentata entro il 31 marzo 2021 e ha percepito l’indennità nell’estate 2021. Chi ha maturato i requisiti entro l’anno 2021, deve fare la domanda entro il 31 marzo 2022 e percepirà l’indennità erogata dall’INPS nell’estate 2022, solitamente tra giugno e luglio.
Nel caso in cui coniuge e figli a carico, l’indennità è aumentata con gli importi degli assegni familiari. Occorre però integrare la richiesta con quella per gli assegni familiari. Nel caso in cui la domanda per l’indennità di disoccupazione sia presentata in ritardo, la stessa non viene erogata, ecco perché è bene prestare attenzione. La domanda può essere presentata tramite CAF e patronati, oppure da soli attraverso il sito INPS accedendo con le proprie credenziali. Dal primo ottobre non si può usare il PIN, ma solo SPID, CIE e CNS.
L’erogazione avviene in un’unica soluzione, tramite accredito su conto corrente, libretto postale, carta di pagamento prepagata ma con Iban, oppure bonifico presso lo sportello di qualsiasi ufficio postale.
Quanto si riceve?
L’ammontare effettivo della propria disoccupazione agricola dipende da quanto si guadagna, o meglio da quanto risulta in busta paga, ad esempio se dalla busta paga risulta che si ricevono 60 euro al giorno, sarà calcolato il 40% di tale importo e cioè 24 euro, a cui deve essere sottratto il 9% del contributo di solidarietà. A tali somme deve essere eventualmente sottratto l’IRPEF, sempre che il lavoratore debba pagare l’IRPEF perché spesso i redditi sono talmente bassi da non rientrare nella Tax Area fissata per il 2021 a 8.174 euro. Infine, devono essere aggiunti eventuali assegni familiari. Solitamente per 51 giornate lavorative si ricevono circa 1.000 euro, ma naturalmente molto dipende dalla condizione personale.