Annualmente, in sede di dichiarazione dei redditi, le famiglie hanno la possibilità di pagare meno tasse grazie alla possibilità di scaricare spese e costi di vario tipo. Questo avviene, in particolare, grazie al meccanismo delle detrazioni fiscali che, nel rispetto dei limiti e delle aliquote previste, garantiscono un risparmio di imposta che spesso è anche rilevante.
Tra le detrazioni fiscali più comuni e più frequenti ci sono le spese sanitarie che, quando sono di importo elevato, si possono pure ripartire in più anni. Vediamo allora, nella fattispecie, come fare e quali vincoli si devono rispettare al fine di andare a detrarre le spese sanitarie spalmate in più anni di imposta.
Ecco come si possono detrarre le spese sanitarie spalmate in più anni di imposta
Nel dettaglio, tenendo conto di quella che è la normativa fiscale vigente, la ripartizione in più anni delle spese sanitarie, nella dichiarazione dei redditi, è possibile quando l’ammontare complessivo annuo dei costi sostenuti ed ammissibili, al lordo della franchigia che è attualmente pari a 129,11 euro, supera la soglia dei 15.493,71 euro.
Nel rispetto di queste condizioni, le spese sanitarie sostenute possono essere ripartite, al fine di poterle scaricare dalle tasse da pagare, in quattro quote annuali costanti e di pari importo. Tra la detrazione in un’unica soluzione, e la scelta di detrazione e di ripartizione in più anni delle spese sanitarie, questa va fatta per la dichiarazione dei redditi corrispondente all’anno di imposta in corrispondenza del quale le spese sanitarie sono state sostenute. Con la scelta che poi sarà in ogni caso irrevocabile.
L’ammontare complessivo delle spese sanitarie è dato dalla somma degli importi dei righi RP1, RP2 ed RP3 del modello Redditi Persone fisiche. Mentre per il modello di dichiarazione dei redditi 730 l’ammontare complessivo delle spese sanitarie è dato dalla somma degli importi dei righi E1, E2 ed E3.
Quali sono le spese sanitarie che sono detraibili in dichiarazione dei redditi?
Nel rispetto dei requisiti previsti, le spese sanitarie che sono detraibili in dichiarazione dei redditi, anche con la ripartizione in più anni come sopra spiegato, spaziano dalle spese generiche a quelle per i farmaci, e passando per le prestazioni mediche, per le spese per le visite specialistiche e per le prestazioni chirurgiche. Ma anche le spese per l’acquisto o per l’affitto di dispositivi medici, nonché le spese relative a patologie esenti.
Dalle detrazioni fiscali alla deducibilità delle spese sanitarie, ecco quando è possibile
Nella maggioranza dei casi, con la franchigia di 129,11 euro, le spese sanitarie sono detraibili al 19% delle spesa sostenuta. Ma ci sono anche casi in corrispondenza dei quali, al posto della detraibilità, per le spese sanitarie è ammessa la deduzione fiscale dal reddito complessivo. Per esempio, la deducibilità fiscale, nel rispetto dei requisiti richiesti, è ammessa per le spese mediche e di assistenza specifica delle persone con disabilità.
In particolare, le spese mediche generiche e di assistenza specifica sono interamente deducibili dal reddito complessivo anche quando queste sono sostenute dai familiari delle persone con disabilità. Ed anche quando questi non risultano essere fiscalmente a carico.