Un’attività d’impresa molto diffusa consiste nel trasporto per conto terzi dei beni, tramite l’utilizzo di vari tipi di autoveicoli, in cambio di un corrispettivo concordato tra le parti. Stiamo parlando della licenza conto terzi, ma cos’è esattamente e come funziona, ma soprattutto quali sono i requisiti per ottenerla e altre interessanti informazioni su di essa, fino alla spiegazione su come partecipare a un’asta giudiziaria. In questo articolo cerchiamo di proporvi una breve ma esauriente guida.
Licenza conto terzi: cos’è e come funziona
La licenza di trasporto conto terzi è autorizzata dalla Motorizzazione Civile e chi la ottiene può lavorare come autotrasportatore di beni di altri soggetti sul territorio italiano, svolgendo una vera e propria attività d’impresa in quanto l’autotrasporto di merci viene ricompensato secondo quanto pattuito al momento dell’accordo.
Per ottenere il rilascio della licenza si devono possedere determinati requisiti:
- Partita IVA;
- iscrizione all’albo nazionale degli autotrasportatori per conto terzi;
- autorizzazione dalla Motorizzazione Civile che viene rilasciata per un solo autoveicolo, quindi, se si vogliono utilizzare per l’attività di trasporto conto terzi più mezzi, ciascuno deve ricevere la predetta autorizzazione.
La licenza conto terzi vale anche per i rimorchi e semirimorchi, che siano di proprietà dell’impresa autorizzata o di proprietà di altre imprese autorizzate o ancora di consorzi di tali imprese. Infatti, è possibile che un’impresa prenda a prestito un rimorchio da un’altra impresa o appartenente ai consorzi suddetti.
Precisazioni su come ottenere l’autorizzazione di licenza conto terzi
- E’ sufficiente una semplice domanda d’iscrizione all’albo degli autotrasportatori conto terzi per ottenere la licenza per l’autotrasporto inferiore a 1,5 tonnellate
- Oltre all’iscrizione al predetto albo, serve possedere i requisiti di capacità finanziaria e di idoneità professionale per l’autotrasporto superiore a 1,5 tonnellate
In entrambi casi è necessario non essere stato condannato alla reclusione per più di tre anni e di possedere il requisito di onorabilità.
Cosa s’intende per capacità finanziaria
Nel caso della licenza conto terzi per autotrasporto di beni oltre 1,5 t., si deve dimostrare di possedere una capacità finanziaria quantificata in 50.000 euro per il primo autoveicolo e altri 5.000 per quelli successivi.
Idoneità professionale
Per ottenere l’idoneità professionale è indispensabile superare un esame presso la Provincia di residenza che si basa su diritto commerciale, civile, tributario, gestione commerciale di un’impresa, etc. Oppure, si deve dimostrare di aver lavorato per un periodo minimo di cinque anni in veste di dipendente presso un’azienda dove ci si occupava proprio di trasporto merci per conto terzi.
Acquisto di licenza conto terzi
Dopo aver effettuato l’iscrizione all’albo degli autotrasportatori conto terzi, ci sono varie possibilità per prendere la licenza:
- Acquisire, per cessione di azienda, altra impresa che decidere di chiudere l’attività di trasporto per conto di terzi;
- Acquisire tutto il complesso di veicoli da un’altra impresa che chiude l’attività di trasporto conto terzi. I veicoli devono essere almeno di categoria euro 3;
- Aver acquisito tramite preciso contratto (che può essere per esempio il leasing o l’usufrutto), la disponibilità di autoveicoli di categoria almeno euro 3, con una massa lorda totale di almeno 80 tonnellate.
Solamente dopo aver acquisito la licenza conto terzi ci si può rivolgere alla Motorizzazione per il rilascio della licenza.
Cessione
Chi ha un’impresa di trasporto conto terzi e vuole chiudere, può vendere l’azienda, cederla, darla in usufrutto. Stesso discorso per il parco autoveicoli. Cessando l’attività di trasporto conto terzi ci si può cancellare dall’albo degli autotrasportatori.
A quel punto, chi ha acquistato il parco veicoli o l’azienda, può richiedere la licenza. Ciò presuppone che l’impresa acquirente sia già iscritta all’albo degli autotrasportatori.
L’asta
Solitamente, tutti i beni che finiscono per essere venduti all’asta, si possono acquistare a prezzi relativamente bassi. Le aste giudiziarie rappresentano una modalità alternativa per comprare ciò che serve. D’altronde, le imprese che vanno in difficoltà economica e contraggono debiti non sono poche, quindi, se non si arriva a una conciliazione o l’imprenditore non trova una soluzione adeguata, si vede costretto a vedere i suoi beni aziendali venduti all’asta.
Tuttavia, quando si ricorre alle aste giudiziarie per acquisire dei mezzi, è consigliato farlo con una certa accortezza per evitare pessime sorprese in futuro. Per questa ragione, comprare qualcosa all’asta è meglio se avviene tramite la consulenza di un notaio o di un avvocato che siano in grado di far presente quali siano i vantaggi e gli svantaggi di tali acquisizioni, tramite l’analisi della documentazione e dei dati a disposizione.