Contributi a fondo perduto, superbonus, fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. È in arrivo un pacchetto di misure per gli operatori del turismo per 1,7 miliardi di euro dal Pnrr. Le misure dovrebbero entrare in vigore già prima del 31 dicembre 2021. Per fare in fretta, nei prossimi giorni il governo dovrebbe varare il decreto Pnrr destinato agli operatori di alberghi, stabilimenti balneari, imprese femminili e aziende gestite da giovani. L’obiettivo è la riqualificazione di circa 3500 strutture nei prossimi quattro anni.
Dai contributi a fondo perduto al credito di imposta, quali sono le misure attese per il turismo
Nel pacchetto di misure attese per il turismo dovrebbero rientrare:
- il superbonus fino all’80% per la riqualificazione di alberghi, strutture ricettive e stabilimenti balneari;
- un fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, comprese misure per l’imprenditoria femminile e per i giovani fino a 35 anni;
- un fondo di rotazione a garanzia degli investimenti nel settore;
- contributi alle attività del Sud Italia;
- una tax credit consistente nel credito di imposta per agenzie di viaggi e tour operator.
Misure per il turismo: il superbonus 80%
Una delle misure più attese è il superbonus 80% per le imprese del settore. Dovrebbero rientrare tra i beneficiari gli alberghi, le terme e gli stabilimenti balneari, gli agriturismi, i porti turistici, i congressi e le fiere, i parchi a tema. Il superbonus 80% dovrebbe essere applicato al rinnovamento delle strutture dal punto di vista dell’efficienza energetica e della riqualificazione per le barriere architettoniche e lavori antisismici.
Chi può accedere al superbonus 80% turismo?
I lavori ammessi al superbonus 80% dovranno essere effettuati e conclusi entro la fine del 2024. Tuttavia, il superbonus potrebbe finanziare anche interventi già svolti e terminati prima dell’entrata in vigore del decreto Pnrr, purché l’inizio dei lavori sia avvenuto a partire da febbraio 2020.
Come si può utilizzare il superbonus 80% con il credito di imposta?
Il superbonus 80% per i lavori effettuati su strutture turistiche potrà essere usato come credito di imposta destinato a coprire contributi e tasse. Il limite temporale di utilizzo dovrebbe essere l’anno di imposta 2025. Il credito di imposta potrà essere anche ceduto a soggetti terzi.
Fondo perduto per le imprese turistiche
I contributi a fondo perduto per le imprese del turismo dovrebbe arrivare a un importo limite di 40 mila euro. A questi dovrebbero aggiungersi ulteriori 30 mila euro se le spese per la digitalizzazione e per l’innovazione tecnologica dovessero ammontare ad almeno il 15% dell’intero intervento previsto per la struttura. Ulteriori incrementi sono previsti per le imprese gestite da giovani under 35 o da donne (20 mila euro aggiuntivi di fondo perduto). Per le imprese operati nelle regioni del Sud Italia l’incremento si attesterebbe a 10 mila euro. L’importo massimo spettante per ciascuna impresa è pari a 100 mila euro. Il contributo verrà erogato solo al completamento degli interventi, con un anticipo massimo del 30% di quanto previsto.
Turismo, atteso il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese
Il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del turismo dovrebbe supportare oltre 24 mila investimenti. Il totale delle garanzie dovrebbe attestarsi intorno ai 2,7 miliardi di euro con un accantonamento presunto di 358 milioni di euro. Le categorie riservate sono, anche per questo strumento, le imprese operanti nel Sud Italia e quelle gestite da donne o da giovani.
Fondo di rotazione: garanzia del 35% delle spese ammissibili per digitalizzazione e riqualificazione
Un ulteriore strumento di garanzia per gli investimenti fatti nel settore del turismo sarà il fondo di rotazione. È prevista la garanzia delle spese ammissibili del 35%. Per il fondo verranno stanziati 40 milioni di euro nel prossimo anno e 50 milioni negli anni susseguenti. Gli interventi ammessi sono soprattutto quelli di digitalizzazione e di riqualificazione energetica.
Aiuti al turismo, la tax credit ai tour operator
Per i tour operator e le agenzie di viaggi è prevista la tax credit. Si tratta di un credito di imposta a copertura delle spese per la digitalizzazione dei servizi. Si può arrivare al 50% del credito di imposta sulle spese sostenute e ammissibili, fino al tetto massimo di 25 mila euro. Tra i lavori ammessi al credito di imposta risultano l’acquisto di siti web e la gestione delle prenotazioni di pernottamenti attraverso la digitalizzazione dei servizi stessi. Il fondo godrà di uno stanziamento di 98 milioni di euro da assegnare agli anni dal 2022 al 2025.