Per l’Imposta sul valore aggiunto, a partire dalla data dell’1 dicembre del 2012, in Italia è possibile aderire a determinate condizioni al cosiddetto regime del cash accounting. Che è più comunemente noto come il regime dell’Iva per cassa. Vediamo allora, nello specifico, di cosa si tratta. Quali sono le condizioni per l’accesso a tale regime, chi può aderire e, soprattutto, quali sono tutte le condizioni da rispettare non solo sui versamenti, ma anche sulle detrazioni Iva su beni e servizi.
Che cos’è il regime Iva per cassa, come si applica e le regole generali
Grazie al regime dell’Iva per cassa, il lavoratore autonomo o l’imprenditore ha la possibilità, sulle prestazioni di servizi e sulla cessione di beni, di posticipare proprio il versamento dell’Imposta sul valore aggiunto. La cui decorrenza non sarà coincidente con la data di emissione della fattura, ma con quella dell’effettivo incasso.
Inoltre, come per le fatture emesse, con il principio dell’Iva per cassa la detrazione dell’Imposta sul valore aggiunto, per l’acquisto di beni e servizi dai fornitori, dovrà avvenire allo stesso modo solo dopo aver pagato i corrispettivi.
Trascorso un anno dall’operazione, in ogni caso, l’Iva sulle fatture emesse diventa esigibile, e lo stesso dicasi per la detrazione Iva per gli acquisti. Pur tuttavia, per l’Iva si seguono in ogni caso le regole ordinarie, per la detrazione, nel caso in cui il fornitore dei beni o il prestatore di servizi non abbia aderito al regime del cash accounting. Quindi, in tal caso l’imposta è detraibile a prescindere dal pagamento.
Ecco chi può aderire al regime del cash accounting
Tutti i contribuenti che operano nell’esercizio di impresa, di arti o di professioni possono aderire al regime dell’Iva per cassa. E lo stesso dicasi per gli enti non commerciali relativamente all’eventuale svolgimento di attività commerciali. In più, il regime dell’Iva per cassa è applicabile quando il contribuente ha realizzato, nell’anno precedente, un volume d’affari non superiore alla soglia dei due milioni di euro.
Oppure, in caso di avvio di attività, si presume allo stesso modo di non realizzare un volume d’affari superiore alla soglia sopra indicata. Il regime del cash accounting è applicabile pure da parte di chi, nel territorio dello Stato italiano, effettua operazioni di cessione di beni o di prestazioni di servizi imponibili nei confronti di altri committenti o cessionari che, a loro volta, agiscono allo stesso modo nell’esercizio di impresa, di arti o di professioni.
Quando l’adesione al regime dell’Iva per cassa è davvero conveniente?
In linea generale, il regime dell’Iva per cassa è conveniente quando il lavoratore autonomo o l’imprenditore è solito generare tante vendite e pochi acquisti. In tal caso, infatti, per evitare la generazione di problemi di liquidità, andando a versare l’Iva con le modalità ordinarie, conviene e non poco andare a versare l’imposta al Fisco solo dopo quando il corrispettivo sarà effettivamente incassato. In questo modo, tra l’altro, sulle fatture attive si possono concedere ai clienti dei tempi di pagamento più lunghi.