L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) vuole montare troppi freni all’Italia indispettendo un po’ tutti. L’argomento riforma pensioni è il più discusso nel nostro Paese: i sindacati pretendono maggiore flessibilità sull’uscita dal lavoro, i partiti sono in parte favorevoli, il presidente Psquale Tridico dell’INPS è più cauto, Salvini rivorrebbe Quota 100, e nel frattempo cosa ci dice l’OCSE?
Il piano disastroso dell’OCSE sulle pensioni
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico spara a zero sulla riforma pensioni che l’Italia vorrebbe adottare. Il 31 dicembre 2021 scatta lo scalone Fornero e per molti pensionati italiani sarebbe un colpo al cuore: niente pensioni anticipate, tutti o quasi per l’accesso alla pensione di vecchiaia. A fine anno, Quota 100 introdotta in via sperimentale (3 anni) dal governo Conte I (M5S + Lega) è ormai giunta al capolinea. Nessun dietrofront è possibile e allora si lavora per qualche alternativa che l’OCSE ci boccia sistematicamente.
Con Quota 100 ormai accantonata, l’organismo europeo boccia anche le pensioni di reversibilità e Opzione Donna. Se quota 100 diventasse permanente porterebbe alla rovina i conti pubblici italiani, ma in ogni caso, un’alternativa va trovata per aumentare il livello di partecipazione al Sud al mercato del lavoro, soprattutto per quanto concerne donne e giovani. Il ministro del Tesoro Franco è convinto che i pensionati sono una categoria che può sacrificarsi ancora, al contrario degli aspiranti lavoratori.
Anche le pensioni di reversibilità vengono considerate troppo onerose per il sistema previdenziale italiano, le permanenti porterebbero a una spesa previdenziale oltre due volte quelle media europea. Via anche queste, resta Opzione Donna che consente l’uscita anticipata dal lavoro a 58 anni con almeno 35 anni di contributi, misura rinnovata puntualmente ogni anno. Ma l’OCSE ragiona solo conti alla mano senza tenere conto della situazione reale delle persone, tanto che Matteo Salvini auspica una Quota 102 oppure una Quota 41 pura. Altre ipotesi sono ancora al vaglio, nonostante l’OCSE opti per una ritorno al sistema Fornero a pieno regime.
Bocciato l’attuale RdC e maggiori tasse su immobili e successione
Il Reddito di Cittadinanza, a quanto pare così com’è non soddisfa nessuno. Se è vero che ha salvato le famiglie più povere, è anche vero che qualcuno ne ha approfittato con il governo incapace di reagire con forza e decisione. Tra l’altro, le famiglie che lo hanno sfruttato sono minori del previsto. L’OCSE propone una riduzione dell’importo del RdC per incentivare i fruitori a non adagiarsi e a cercare lavoro, e solo a queste condizioni introdurre un sussidio per i lavoratori a basse reddito. Anche qui, difficilmente se ne esce indenni.
L’OCSE auspica una riforma del Fisco con l’obiettivo di diminuire il costo del lavoro e di rendere le procedure maggiormente semplificate. A finanziare ciò, dovrebbero essere entrate fiscali più alte derivanti da un aumento delle imposte per la successione e sui beni immobili. L’intenzione sembra somigliare vagamente ad una tassa patrimoniale per le classi più abbienti. Il governo non sembra orientato soprattutto a mettere in campo una riforma fiscale che possa andare ad aumentare le tasse sulle proprietà, mentre è più propenso a trovare una gusta formale sul fronte della Riforma Pensioni. Quindi? Gli auspici dell’OCSE rimarranno tali, mai colpire i più ricchi nel nostro Paese.