Col passare degli anni il termine “trust” (letteralmente fiducia) è sempre più utilizzato anche in Italia. Ne esistono di varie tipologie, ma è bene sottolineare che in linea di massima, un trust è uno strumento giuridico che, nell’interesse di uno o più beneficiari oppure per un determinato scopo, un soggetto definito disponente affida uno o più beni immobili e mobili, ma anche denaro, ad un altro soggetto denominato trustee che ha lo scopo di amministrare il patrimonio che gli è stato conferito secondo le indicazioni del disponente o settlor. Eventualmente, quest’ultimo nomina anche un guardiano che ha la funzione di controllare l’operato del trustee.
Il modello trust è decisamente flessibile, sempre più sulla bocca di tutti, ma quali spese comporta questo istituto giuridico e quanto costa un trust in Italia? E’ davvero alla portata di molti o è solo ad appannaggio dei soliti “noti” ricchi? In realtà, costituire un trust comporta dei costi, così come li esige la sua gestione. A prescindere dagli oneri, conviene ad un soggetto (disponente) istituire un trust che soddisfi i suoi bisogni?
La risposta a quest’ultimo quesito è quella che più conta, gli stessi costi devono essere visti in un’ottica futura, d’altronde si parla di prevenzione, di uno strumento di cui non vorrebbe avere mai bisogno, ma che nel caso costituirebbe un paracadute per diversi soggetti. L’effetto predominante di un trust è segregare il patrimonio, rendendolo immune da eventuali ipoteche e pignoramenti. Premesso ciò, quanto costa la costituzione, progettazione e gestione di un trust?
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Quanto costa un trust in Italia
Il primo costo si riferisce alla redazione dell’atto costitutivo, al quale si arriva attraverso una progettazione che si pone l’obiettivo di segregare i beni. Più è complessa tale operazione, maggiori saranno le spese da sostenere. Il valore nominale del patrimonio incide poco sul costo di un trust, conta molto quali sono le finalità da perseguire, per cui parlare di prezzi senza entrare nello specifico avrebbe davvero poco senso.
Ovviamente, il fattore costi è molto più determinante per un soggetto dalle limitate risorse economiche rispetto ai gravi problemi da risolvere. Se dovessimo sbilanciarci in un importo, si parte da almeno 10.000 euro fino a raggiungere cifre decisamente superiori. Pubblicizzare un trust è divenuto nel tempo assai importante, motivo per cui è necessario sottoscriverlo sotto forma di atto pubblico, ciò vuol dire un ulteriore esborso di denaro a favore del notaio che potrebbe aggirarsi intorno ai 3.000 euro, difficilmente di meno.
Laddove, poi, si segreghino in trust beni mediante atto pubblico è necessario considerare fra i costi l’onorario del notaio per i relativi atti di trasferimento. Ricordo che L’intervento del notaio è obbligatorio solo per i trasferimenti di proprietà di beni immobili, mobili registrati, quote di s.r.l., ma anche di liquidità e strumenti finanziari. La parcella del professionista incaricato non può che aumentare ed essere assimilabile a quello che richiederebbe un atto di compravendita per i beni trasferiti dal disponente al trustee.
Ricapitolando, costo per l’atto costitutivo, per la redazione dello stesso, per la gestione del trust che spetta al trustee e del trust stesso. Nonché, spese da aggiungere per l’attività richiesta per ciascuno dei beni in oggetto, onorari per professionisti a carico del trust. Decisamente, effettuare un preventivo è davvero arduo, le variabili possono essere tante.
Per quanto concerne la gestione dei trust interni, un’indicazione di fondo è possibile realizzarla. La gestione piena di un immobile arriva a 15.000 euro, le partecipazioni societarie, le liquidità e gli strumenti finanziari sono espressi in percentuale (intorno allo 0,2%) rispetto al valore del bene, il cui aumento porta una diminuzione delle tariffe. Si paga per la gestione straordinaria del fondo in trust (un’ora vale circa 250 euro). Poi, ci sarebbero i compensi per l’eventuale guardiano, se questo è estraneo al nucleo familiare.
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Sostituzione del trustee nel corso del trust
Se si deve provvedere alla sostituzione del trustee in pieno corso del trust, in presenza di beni il cui trasferimento prevede l’atto di un notaio, va da sé che i costi aumentino. Inoltre, avrà un costo di buona uscita per il passaggio delle consegne da un trustee all’altro, spesa evitabile nel caso di decorso finale del trust.
In conclusione, quanto costa un trust in Italia? Impossibile dirlo con precisione, ma pur volendo essere approssimativi le variabili sono troppe. Una cosa è certa, i costi da sostenere per un trust non sono alla portata di soli ricchi, anzi, tutt’altro: quando si dice, il fine giustifica i mezzi.