Aprire un’agenzia immobiliare in Italia è una decisione da ponderare assai bene. Oltre alla necessità di possedere tutta una serie di competenze professionali, è necessario averne i requisiti e, soprattutto, dopo un’attenta indagine di mercato, vanno valutati i costi da affrontare.
Inoltre, è importante capire se può essere più conveniente aprire un’agenzia immobiliare in proprio, piuttosto che in franchising. Come sempre, esistono vantaggi e svantaggi per ognuna delle due scelte, molto dipende da come si vuole condurre l’attività.
Cosa fare prima di decidere di aprire un’agenzia immobiliare?
Innanzitutto, prima di aprire un’agenzia immobiliare si deve ragionare su come organizzare la propria attività. Il primo passaggio consiste nel quale indirizzo professionale scegliere, ossia se si ci si vuole dedicare a compravendite immobiliari riguardanti residenze, affitti, turismo, terreni, locali commerciali o altro.
Come già accennato, la decisione è influenzata dalla localizzazione geografica, per conoscere la zona da coprire con i propri servizi. E’ risaputo che i due elementi sono strettamente correlati, a secondo del territorio di copertura dell’agenzia immobiliare, si decide anche quale tipologia di immobili trattare.
Aprire un’agenzia immobiliare: i requisiti burocratici
Per prima cosa, aprire un’agenzia immobiliare in proprio, vuol dire adempiere a determinati obblighi burocratici.
In primo luogo, si deve essere in possesso di un patentino di abilitazione alla professione di mediatore immobiliare. Si tratta del primo requisito previsto dalla legge per esercitare la professione di agente immobiliare, ma necessario anche per acquisire tutte le competenze funzionali a supportare i clienti con riferimento alle loro esigenze.
In secondo luogo, si deve procedere all’apertura di una partita IVA (se lavori in proprio), procedere all’iscrizione alla Camera di Commercio, dopodiché effettuare presso il Comune la richiesta della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Inoltre, entrare in possesso di un’assicurazione per i rischi professionali.
Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare in proprio
Generalmente, l’investimento iniziale dovuto all’apertura di un’agenzia immobiliare in proprio, più gli altri costi da sostenere, può arrivare a circa 30.000 euro. C’è poi da considerare che se si sceglie di acquistare il locale adibito ad uso ufficio per svolgere l’attività, le spese lievitano in modo molto consistente (mutuo, prestito o pagamenti in contanti). Se il locale è già di proprietà, indubbiamente si tratta di un grande vantaggio, se non è così, nell’investimento iniziale è da prendere in considerazione anche l’affitto da pagare.
Arredare i locali adibiti all’utilizzo di un’attività di agenzia immobiliare, costituisce un altro costo da considerare con attenzione. Anche pubblicare degli annunci immobiliari online e sostenere i vari abbonamenti necessari e rivolti ai servizi del disbrigo pratiche (planimetrie, documentazione e visure).
Nei costi da sostenere per l’apertura di un’agenzia immobiliare in proprio, è da mettere in conto lo stipendio da erogare al personale che può essere più o meno numeroso.
Investimento iniziale a parte, l’agente immobiliare deve provvedere al pagamento delle somme di denaro per creare e gestire dei social o delle pagine web che rappresentano un elemento importante per la promozione degli immobili, la tenuta degli uffici e del personale, le spese ordinarie di gestione di un’impresa, per l’aggiornamento professionale eccetera.
Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare in franchising
Piuttosto che mettersi in proprio e svolgere l’attività di agente immobiliare in modo professionale e cominciando da zero o quasi, si può decidere di optare per aprire un’agenzia immobiliare in franchising. Il vantaggio principale di tale scelta è di avere la possibilità di sfruttare un marchio già noto nel settore, il che vuol dire acquisire una parte del portafoglio clienti in quanto già conosce il modus operandi del brand o quanto meno ne ha sentito parlare oppure lo ha conosciuto tramite pubblicità.
Inoltre, affidarsi a un brand immobiliare, significa dover pagare una fee di ingresso e delle royalties, sfruttando anche il suo know-how, ossia l’insieme di quelle conoscenze e competenze di base che il marchio offre per avviare e gestire una nuova attività in modo ottimale.
Ma esistono anche degli svantaggi, in principale modo quello di una libertà creativa limitata. Solitamente, gli arredi di un ufficio adibito ad agenzia immobiliare devono rispettare le regole base del franchisor, così come la formazione e l’assistenza personale sono da esso fornite per uniformare tutte le filiali alla casa madre.
In conclusione, aprire un’agenzia immobiliare in proprio può essere più rischioso in quanto la minore esperienza e notorietà è causa di maggiori difficoltà iniziali. Inoltre, i costi di affiliazione ad alcuni franchising sono molto esosi. Tuttavia, molto dipende da quanto richiede il franchisor e di quanto possa essere considerato conveniente.
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