I titolari di partita Iva sono soggetti al pagamento dei contributi all’Inps o alla Cassa previdenziale di appartenenza. La contribuzione è legata ai soggetti che esercitano un’attività commerciale oppure professionale, in forma autonoma o associata. I contributi previdenziali, per chi vuole aprire una partita Iva o per chi già esercita in proprio, rappresentano una quota consistente delle uscite, pari mediamente a circa un quarto dei redditi annuali.
Contributi previdenziali, pagamento all’Inps o alla Cassa professionale?
Risulta importante chiarire fin dall’inizio che i contributi possono essere pagati all’Inps o alla Cassa previdenziale. Nel primo caso, sono tenuti al pagamento gli artigiani, i commercianti e i professionisti che non hanno una cassa previdenziale. A quest’ultima sono tenuti al pagamento dei contributi i professionisti iscritti a un albo o a un ordine professionale.
Contributi previdenziali: quali differenze in base all’attività che si esercita
I contributi da versare, all’Inps o alla Cassa previdenziale, non sono uguali per tutte le categorie di lavoratori autonomi. L’importo da versare, infatti, dipende da quale attività si svolga e a quale delle grandi categorie si rientri tra:
- artigiani;
- commercianti;
- lavoratori autonomi senza Cassa previdenziale;
- autonomi con Cassa previdenziale.
Contributi previdenziali di artigiani e commercianti
Rientrano nella categoria degli artigiani i lavoratori in proprio la cui attività è rivolta alla produzione di beni o di servizi. Esempi di artigiani si ritrovano negli idraulici, nei falegnami, negli elettricisti, nei pasticceri e gelatai, nei massaggiatori, nei parrucchieri ed estetisti, nei fotografi. I commercianti, invece, svolgono la propria attività autonoma acquistando e vendendo beni di consumo.
Contributi Inps fissi e a percentuale per gli artigiani e i commercianti
I contributi Inps che pagano gli artigiani e i commercianti partita Iva sono fissi e a percentuale. I contributi fissi sono sempre dovuti, indipendentemente dai compensi percepiti annualmente dalle due categorie. Se un artigiano, nell’anno di riferimento, non percepisce redditi, deve comunque versare all’Inps i contributi. La somma da versare è comunicata, anno per anno, proprio dall’Inps con apposita comunicazione. Per l’anno 2021 gli artigiani devono versare contributi fissi per 3.836 euro, mentre i commercianti 3.850 euro.
Artigiani e commercianti, quando si pagano i contributi fissi e i contributi a percentuale
Artigiani e commercianti pagano l’importo stabilito dall’Inps per i contributi fissi in quattro rate annuali. Il primo pagamento deve avvenire entro il 16 maggio, il secondo entro il 20 agosto, il terzo entro il 16 novembre e l’ultimo entro il 16 febbraio dell’anno successivo. Tuttavia, se il reddito annuale delle due categorie supera i 15.953 euro, si dovranno pagare anche i contributi a percentuale.
Partite Iva, contributi Inps a percentuale: quanto si paga?
Sono due essenzialmente le soglie di reddito per i pagamenti a percentuale di artigiani e commercianti con partita Iva. Tutte le percentuali vanno pagate per la parte di reddito che eccede i 15.953 euro. Le percentuali variabili, dunque, vanno ad aggiungersi ai contributi fissi da pagare all’Inps. In particolare:
- per redditi da 15.953 euro fino a 47.379 euro, gli artigiani nel 2021 pagano il 24%, i commercianti il 24,09%;
- per redditi oltre la soglia dei 47.379 euro gli artigiani pagano il 25% e i commercianti il 25,09%.
Esempi di pagamento di contributi Inps per artigiani e commercianti
Se un contribuente, artigiano o commerciante con partita Iva, ha un reddito annuale di 11.000 euro, dovrà pagare i contributi fissi non superando la soglia minima di 15.953 euro. Il pagamento deve avvenire entro le 4 scadenze fissate annualmente. Se, invece, il reddito è pari a 26.000 euro, oltre ai minimi contributivi stabiliti annualmente, la partita Iva (ad esempio, un artigiano) dovrà pagare il 24% sulla differenza tra 26.000 euro e 15.953 euro (10.047 euro), pari a 2.411 euro.
Partite Iva, totale dei contributi Inps da versare tra fissi e a percentuale
Il totale dei contributi dovuti dall’artigiano sono pari a 3.836 euro di contributi fissi più 2.411 euro di contributi a percentuale, per un complessivo di 6.247 euro. Se il reddito è elevato, i contributi da pagare dall’artigiani possono essere molto più alti. Ad esempio, se il reddito da dichiarare è pari a 60.000 euro, oltre ai contributi fissi di 3.836 euro, l’artigiano dovrà pagare:
- il 24% sulla differenza tra 47.379 euro e 15.953 euro, pari a 7.452 euro;
- il 25% sulla differenza tra 60.000 euro e 47.379, pari a 3.155 euro;
- il totale dei contributi che l’artigiano dovrà versare è pari a 3.836 euro più 7.452 euro più 3.155 euro, ovvero 14.443 euro di contributi previdenziali Inps.
Scadenze del pagamento dei contributi Inps a percentuale
I contributi a percentuale, a differenza di quelli fissi, hanno due scadenze: la prima al 30 giugno, la seconda al 30 novembre. Inoltre, artigiani e commercianti hanno massimali contributivi, oltre i quali non si pagano contributi. Per il 2021 il massimale fissato dall’Inps è pari a 103.055 euro. Eventuali redditi eccedenti questo massimale non sono soggetti ad alcun contributo previdenziale.
Contributi Inps dei lavoratori con partita Iva e senza Cassa previdenziale
I lavoratori autonomi con partita Iva e senza l’iscrizione a una Cassa previdenziale di appartenenza, hanno l’obbligo dell’iscrizione alla Gestione separata Inps. Dall’iscrizione ne deriva l’obbligo del pagamento dei contributi previdenziali che per il 2021 sono pari al 25,98% dei redditi dell’anno di riferimento. Rispetto agli artigiani e ai commercianti, i lavoratori autonomi come freelance e liberi professionisti senza albo a titolo di esempio, non pagano i contributi Inps fissi. L’importo da pagare, dunque, è in proporzione a quanto si guadagna. Tuttavia, è importante raggiungere il tetto minimo dei 15.953 euro fissati dall’Inps. Infatti, al di sotto di questa somma, l’Inps non accredita l’anno di contributi utile ai fini della pensione. Il massimale è fissato, invece, a 103.055 euro per il 2021.
Partite Iva con Cassa previdenziale autonoma: quali contributi?
I calcoli e i contributi fatti per artigiani, commercianti e autonomi con partita Iva ma senza albo o ordine professionale, non valgono per i professionisti appartenenti a una Cassa previdenziale. Ad esempio, gli avvocati hanno la propria Cassa previdenziale, come anche gli ingegneri, i giornalisti e gli architetti. Per il calcolo dei contributi da versare è necessario, pertanto, far riferimento alle regole e ai calcoli della propria Cassa previdenziale di appartenenza. Solo in mancanza di una Cassa previdenziale, come ad esempio avviene per i consulenti aziendali, sono da applicare le regole dei lavoratori autonomi con partita Iva ma senza Cassa.