Non solo pensioni e previdenza: l’Inps e le Casse di previdenza erogano anche una serie di prestazioni assistenziali che vanno a sostenere il reddito dei cittadini e dei contribuenti. Queste prestazioni si concretizzano in una serie di indennità economiche e sociali fornite in situazioni di disagio. Come le pensioni, queste prestazioni vengono pagate solo in presenza di determinati requisiti e condizioni. Ad esempio, il non raggiungimento di un certo livello di reddito o la presenza in famiglia di persone in condizioni di disabilità.
Erogazioni Inps per il sostegno al reddito: quali sono?
I maggiori interventi forniti dall’Inps in tema di sostegno al reddito sono:
- l’assegno sociale;
- gli assegni per il nucleo familiare;
- la Cassa integrazione guadagni ordinaria industria ed edilizia;
- la Cassa integrazione guadagni straordinaria;
- l’indennità di accompagnamento;
- l’indennità di disoccupazione o Naspi;
- il reddito e la pensione di cittadinanza;
- la quattordicesima mensilità di pensione.
Assegno sociale: nel 2021 servono 67 anni di età
L’assegno sociale rappresenta una prestazione sostitutiva della pensione sociale. Viene erogata dall’Inps ai cittadini che abbiano almeno 67 anni di età e che si trovino in una particolare condizione di disagio economico. Non è necessario dimostrare un certo montante dei contributi per ottenere l’indennità. Tuttavia, oltre all’età, è indispensabile la residenza effettiva e continuativa per non meno di dieci anni sul territorio nazionale.
Qual è l’importo dell’assegno sociale?
Nell’anno in corso l’importo dell’assegno corrisponde a 460,28 euro e viene pagato per 13 mensilità all’anno. L’importo viene erogato per intero solo se i beneficiari non hanno alcun reddito oppure, se coniugati, hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno. L’indennità è ridotta per i cittadini non coniugati che hanno un reddito familiare più basso del totale annuo dell’assegno (pari a 5.983,64 euro). Inoltre l’erogazione va a favore anche dei soggetti coniugati il cui reddito familiare sia compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio della stessa cifra. Quindi la misura ha un importo pari alla sottrazione tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale e l’ammontare del reddito annuale.
Gli assegni Inps per il nucleo familiare
Anche nel caso di pagamento degli assegni Inps per il nucleo famigliare si rientra nei sostegni economici versati alle famiglie di lavoratori. In particolare, ai lavoratori dipendenti, ai dipendenti agricoli, ai titolari di pensione, agli iscritti alla Gestione separata Inps, ai titolari di prestazioni previdenziali.
Assegno familiare: importo e chi può richiederlo
L’importo dell’assegno dipende da vari fattori: tra questi, sicuramente incidono la numerosità del nucleo e il livello del reddito familiare. In assegna di questi requisiti l’assegno familiare può essere anche chiesto per particolari situazioni come, ad esempio, la presenza di familiari inabili. L’indennità viene pagata dal datore di lavoro insieme alla retribuzione. In questo caso il datore paga per conto dell’Inps.
La Cassa integrazione guadagni ordinaria industria ed edilizia
Si tratta di un’indennità economica pagata dall’Inps per integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori impiegati nell’industria e nell’edilizia. La condizione essenziale è che i lavoratori debbano trovarsi in precarie condizioni economiche. Ciò deve avvenire come conseguenza della sospensione oppure della riduzione dell’attività lavorativa.
Cassa integrazione guadagni straordinaria
La Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) viene erogata dall’Inps per integrare o per sostituire la retribuzione dei lavoratori di imprese che siano in una situazione di crisi. L’erogazione avviene anche se per l’impresa sia in corso un processo di ristrutturazione, o di riorganizzazione o di riconversione.
L’indennità di accompagnamento agli inabili
A favore degli inabili, l’Inps eroga l’indennità di accompagnamento. Non si fa riferimento alla situazione reddituale del richiedente, ma al suo disagio per l’impossibilità di poter deambulare senza che l’aiuti un accompagnatore. Si tratta, inoltre, di soggetti che non possono compiere atti di vita quotidiana, ma hanno bisogno di una continua assistenza.
Per i disoccupati c’è la Naspi
L’Inps eroga l’indennità di disoccupazione, che dal 2015 ha preso il nome di Naspi. Per ottenere la prestazione è necessario presentare domanda. Il requisito essenziale per l’erogazione è quello di aver perduto il posto di lavoro per cause che non siano dipese dalla propria volontà. L’importo della Naspi si determina in base alla retribuzione percepita prima di perdere il lavoro. In particolare si considera l’imponibile ai fini previdenziali ricevuto negli ultimi 4 anni diviso per il numero delle settimane di contribuzione. Il risultato va moltiplicato per 4,33. A partire dal quarto mese, l’importo della Naspi diminuisce del 3% al mese.
Il Reddito e la pensione di cittadinanza: chi può beneficiarne?
Le due misure sono state introdotte con la legge di Bilancio 2019 per sostenere le famiglie in condizioni di difficolta. Il Reddito di cittadinanza, in particolare, sostiene le famiglie ed è finalizzato al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Il calcolo del Reddito di cittadinanza dipende dalla numerosità e dalla composizione della famiglia, nonché dalla relativa scala di equivalenza. Il beneficiario riceve l’importo su di specifica carta prepagata ogni mese. La pensione di cittadinanza, invece, è una prestazione economica che spetta a chi ha già compiuto i 67 anni di età e rientri entro certi limiti Isee. L’obiettivo è lo stesso del Reddito di cittadinanza, ovvero quello di sostenere le fasce della popolazione più svantaggiate.
Per i pensionati dai 64 anni l’Inps eroga la quattordicesima
La quattordicesima rappresenta la mensilità aggiuntiva corrisposta insieme al mensile di pensione. Il pagamento dell’Inps della misura avviene una sola volta l’anno, generalmente a luglio o a dicembre. Spetta ai contribuenti pensionati a partire dai 64 anni di età e con un reddito complessivo che non superi determinati limiti. In particolare, il reddito complessivo non deve superare di 2 volte il trattamento minimo annuo previsto dall’inps per il Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti.