Per il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il PNRR non ha nulla da invidiare al Piano Marshall, che ha consentito di ricostruire l’Italia nel secondo dopoguerra, investe anche nella Pubblica Amministrazione e prevede nuove forme di reclutamento in PA, necessarie per poter utilizzare le risorse dell’Unione Europea anche in questo settore strategico.
Il PNRR e la Pubblica Amministrazione
All’interno del PNRR viene riconosciuta l’importanza della Pubblica Amministrazione che è assimilata a un architrave per il Paese e quindi una struttura portante, proprio per questo è importante coinvolgerla nel piano di riforme che prevede una forte digitalizzazione e l’attrazione dei migliori talenti del Paese in modo che diventi sempre più efficiente e dia supporto alle imprese e ai privati. Il PNRR prevede tre azioni principali: riforme orizzontali, riforme abilitanti e riforme settoriali. Tra le riforme orizzontali due sono le principali: riforma della Giustizia e riforma della Pubblica Amministrazione.
Il documento sottolinea che, al fine di promuovere un rapido utilizzo delle risorse messe a disposizione dell’Unione Europea per l’attuazione del PNRR, è necessario avere una Pubblica Amministrazione efficiente attraverso un sistema di digitalizzazione dei servizi e la presenza in PA di esperti nei vari settori di attività, proprio per questo sono previste nuove assunzioni.
Per scoprire le linee generali del PNRR, leggi l’articolo: PNRR: Cos’è il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza
Le carenze della Pubblica Amministrazione: lenta, vecchia e poco competente
Attualmente l’età media dei pubblici dipendenti è di 50,7 anni di età, il 16,3% dei dipendenti pubblici ha più di 60 anni e molti dipendenti sono vicini al pensionamento, emerge la necessità di svecchiare la PA e dare assistenza tecnica necessaria alle amministrazioni centrali e locali al fine di mettere a punto progetti innovativi.
Tra i problemi che più hanno inciso sulla lentezza burocratica e sull’incapacità della Pubblica Amministrazione di tenere il passo dell’innovazione, c’è stata la mancata sostituzione dei dipendenti andati in pensione con nuove energie, questo a causa del blocco del turn over. A ciò si aggiunge il mancato investimento nella formazione dei dipendenti pubblici: nel 2018 solo il 7,3% dei dipendenti pubblici ha seguito un corso per l’aggiornamento ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). A fronte di tali carenze, solo sommariamente indicate, la Pubblica Amministrazione si trova a dover gestire procedure sempre più complesse che si sono stratificate nel tempo in maniera poco coordinata e spesso in conflitto tra i vari livelli amministrativi.
Dall’insieme di queste criticità emerge la necessità di avere nuove procedure di reclutamento in PA, che siano snelle, in media i concorsi in Italia durano anche più di un anno, mentre il periodo intercorrente tra la pubblicazione del bando e l’assunzione è di circa 4 anni, e che allo stesso tempo assicurino l’ingresso in Pubblica Amministrazione dei migliori talenti. Tale indicazione arriva anche dalla Commissione Europea che ha individuato i vari limiti della PA in Italia.
PNRR e nuove procedure di reclutamento in PA
In base alle indicazioni del PNRR (pagine 46 e ss.) le nuove procedure per il reclutamento in PA dovranno prevedere:
- il rafforzamento dei sistemi di preselezione;
- maggiore utilizzo delle prove a distanza (naturalmente con un sistema di controllo sicuro);
- sistemi veloci di reclutamento delle persone per diversi profili;
- maggiore presenza di profili tecnici ad elevata specializzazione;
- Disporre di informazioni aggregate qualitative e quantitative sul capitale umano della funzione
pubblica e sui suoi cambiamenti
Il progetto prevede la possibilità per le singole amministrazioni di accedere a piattaforme della PA per il reclutamento.
Nuove procedure per il reclutamento in PA e Concorso per il Sud
In realtà non sembra che finora ci sia stato molto successo per le nuove modalità di selezione e in particolare è stato registrato il flop al “Concorso per il Sud”. In estate infatti si sono svolte le selezioni per l’assunzione di 2800 tecnici al Sud. La disciplina prevedeva una prima selezione dei candidati per titoli che ha portato a poco più di 8000 candidati ammessi alle prove successive. Di questi si sono presentati in pochi, in media il 65% con punte del 50% nella regione Lazio e in Puglia e soprattutto sono stati pochi quelli che sono riusciti a superare le prove. Per evitare il flop si è pensato di allargare la platea di ammessi alle prove a tutti coloro che si erano iscritti e che erano stati scartati in quanto in possesso di pochi titoli.
Di fatto quasi 2000 posti per i profili più elevati sono rimasti scoperti e proprio per questo sarà scritto un nuovo bando che dovrebbe uscire in questo autunno e che dovrebbe consentire anche una riduzione della disoccupazione femminile. Molti hanno criticato la scelta della preselezione per titoli, in particolare il M5S, in quanto avrebbe tagliato fuori dal concorso i neo-laureati senza esperienza lavorativa pregressa e lo stesso ministro Brunetta ha ammesso che ci sono state delle criticità.
Il Portale del Reclutamento in PA
Nel frattempo dal 10 agosto è attivo il Portale per il Reclutamento in PA all’indirizzo www.inpa.gov.it. Allo stesso è possibile registrarsi con l’uso di CNS (Carta Nazionale Servizi), CIE (Carta di Identità Elettronica) o SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale). Una volta entrati è possibile caricare il proprio curriculum, inoltre si potranno avere informazioni sulle posizioni scoperte in Pubblica Amministrazione. Le funzionalità del Portale del Reclutamento per ora sono limitate infatti è previsto che l’entrata in vigore effettiva e la totale funzionalità sia disponibile dal 2023, dovrebbe diventare una sorta di database in cui sono raccolti i dati di coloro che vorrebbero lavorare in Pubblica Amministrazione e da questi dovrebbero attingere gli enti pubblici in base al loro fabbisogno.
Il Portale del Reclutamento è stato sviluppato dal Dipartimento funzione Pubblica insieme ad Almaviva .
Sul Portale, al momento in cui entrerà nel pieno delle funzioni, sarà possibile avere informazioni anche sui bandi Fast Track che prevedono procedure speciali e veloci per l’assunzione in PA con l’uso delle risorse del PNRR. Ricordiamo che le risorse del PNRR non possono essere utilizzate per assunzioni ordinarie, ma solo per l’esecuzione di progetti determinati e specifici, quindi saranno assunzioni a tempo determinato, come quelle previste per il Ministero della Giustizia che ha pubblicato un bando per 8171 posti a tempo determinato (tre anni) in qualità di “addetti all’Ufficio del Processo”, il cui ruolo sarà smaltire il carico eccezionale maturato negli uffici giudiziari.