La pensione casalinghe è possibile solo attraverso il Fondo relativo istituito dell’Inps. Ecco come funziona e chi può iscriversi.
Pensione casalinghe: cos’è?
Fare la casalinga è un lavoro davvero impegnativo. Occorre essere esperte di cucina per accontentare i gusti di tutti, avere molta energia per pulire la casa, stirare e mettere in ordine. Inoltre, ha un orario illimitato per tutta la giornata e spesso è svolto anche fuori casa per accompagnare i figli a scuola o fare la spesa. Eppure non è visto come un lavoro. E quindi non essendo lavoratrici non si ha diritto alla pensione. Ma a metterci una toppa ha cercato di pensarci l’INPS.
L’Ente ha infatti istituito il Fondo Pensione Casalinghe, che sarà operativo anche per il 2021. Per maggior precisione il Fondo di previdenza è stato istituito il 1.1.1997, ed è dedicato alle persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari. Ed in una famiglia la responsabilità che tutto fili liscio non è cosa da poco.
Fondo Pensione casalinghe: chi può iscriversi?
Il nome del fondo non deve tranne in inganno e pensare che sia destinato solo alle mogli o madri che stanno in casa. Il fondo è dedicato a chiunque svolge mansioni in casa, senza alcuna distinzione di sesso. Pertanto possono iscriversi al fondo di previdenza, sia uomini che donne. L’età è compresa tra i 16, anni in cui si può iniziare un’attività lavorativa, e i 65 anni, età in cui si dovrebbe andare in pensione. I requisiti da soddisfare sono:
- svolgere lavoro in famiglia non retribuito connesso con responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione;
- non prestare attività di lavoro autonomo o dipendente per la quale sussista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale;
- non essere titolari di pensione diretta;
- prestare attività lavorativa part-time. se in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, si determina una contrazione delle settimane utili per il diritto alla pensione.
Come iscriversi al Fondo?
La domanda di iscrizione al Fondo può avvenire solo telematicamente. Occorre una identificazione con PIN e quindi una registrazione al sito dell’Ente. E’ possibile inviare la richiesta, attraverso:
- servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino attraverso il portale dell’Istituto
- Contact Center Multicanale, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 o il numero 06164164 da telefono cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore
- Patronato e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.
Dopo la comunicazione di accoglimento della richiesta, l’interessato può iniziare a pagare i versamenti. Infine la validità pertanto è dal primo giorno utile dopo l’accettazione della domanda.
Quanto si paga?
Essendo un fondo il pagamento dei versamenti è a carico del contribuente. L’importa dei versamenti è libero, ma viene richiesto un minimo contributivo di 25,82 euro mensile. L’Inps accrediterà per ogni anno tanti mesi di contribuzione quanti ne risultano dividendo l’importo complessivo versato nell’anno per 25.82 euro. I versamenti possono essere effettuati con bollettini di conto corrente postale che l’INPS invia a casa insieme alla lettera di accoglimento della domanda di iscrizione.
I bollettini sono anche stampabili online nella sezione Servizi del sito INPS. Occorre fare il seguente percorso per tipologia di utente- Cittadino-Font previdenza Casalinghe-Stampa bollettino. Infine i contributi versati sono interamente deducibili dal reddito imponibile Irpef del dichiarante, anche per i familiari fiscalmente a carico.
Quando spetta la pensione casalinghe?
Una volta versati con regolarità i contributi, la pensione di vecchiaia spetterà a chi, a partire dal 57° anno di età, avrà pagato almeno 5 anni (60 mesi) di contributi. Ma è prevista anche una pensione di inabilità con almeno 5 anni di contributi, a condizione che sia intervenuta l’assoluta o permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Mentre la pensione di vecchiaia viene liquidata solo se l’importo maturato risulta almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20% (1.2 volte l’assegno sociale). Tuttavia si prescinde dall’importo al compimento del 65° anno di età. L’importo viene stabilito con il sistema contributivo. Infine si ricorda che è obbligatoria anche l’iscrizione all’INAIL.
La pensione casalinghe conviene o no?
Per rispondere a questa domanda ecco un breve esempio. Se per 5 anni si versano i contributi minimi richiesti per coprire una mensilità (25,82 euro) la pensione spettante sarà calcolata sui 1550 euro versati in totale andrà moltiplicata per il coefficiente di trasformazione riferito ai 57 anni di età, 4,2%. La rendita annuale ottenuta è di circa 65 euro che, andrà, poi divisa per 12 mesi. La pensione spettante per aver versato 5 anni di contributi a 25,82 euro al mese, quindi, è poco più di 5 euro.
Ed ancora con il minimo mensile di 25,82 moltiplicato per 12 mesi si pagherebbero all’anno 310 euro. Moltiplicando per 30 di contributi si potrebbero accumulare 9300 euro. Se si decidesse di andare in pensione a 57 anni, si avrebbe una rendita di 390 euro l’anno con poco più di 32 euro al mese. Una cifra davvero irrisoria per chi ha dedicato tutta la vita alla propria famiglia.