È allo studio l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica a un milione e mezzo di partite Iva che rientrano nel regime di flax tax o forfettario. Lo strumento, infatti, si sta dimostrando essere in grado di monitorare e di tenere sotto controllo l’andamento dell’economia. Ma l’obiettivo principale della fattura elettronica, anche alle partite Iva del regime forfettario, resterebbe quello di contrastare l’evasione fiscale. Per questo motivo, la proposta di allargamento alle partite Iva della flat tax, è arrivata dalle Commissioni Finanze della Camera e del Senato.
Fatturazione elettronica come strumento di monitoraggio dell’economia
Dal punto di vista del monitoraggio dell’andamento dell’economia, l’estensione della fattura elettronica anche alle partite Iva ad oggi non obbligate al suo impiego, consentirebbe di ricavare dati relativi ad oltre cinque miliardi di documenti digitali. L’idea è quella di avere numeri certi e facilmente reperibili per costruire le analisi dei rischi di chi opera nel sistema economico. Ma all’amministrazione finanziaria la fatturazione elettronica allargata consentirebbe anche di ricostruire i buchi dell’omessa emissione della fattura stessa.
Fattura elettronica, potrebbero essere obbligate le partite Iva forfettarie
E proprio dai buchi di omessa fatturazione si arriverebbe anche a dare una risposta all’obiezione che veniva fatta nel 2019 quando la fatturazione elettronica segnava il suo anno di inizio. Ovvero, che chi non emetteva fattura prima, non lo avrebbe fatto nemmeno con la fattura elettronica. Ma occorre considerare due elementi a due anni di utilizzo dello strumento elettronico. Il primo è che l’obbligo non sussiste per varie attività economiche professionali. E con l’innalzamento del tetto della partita Iva in regime forfettario a 65 mila euro, sono un milione e mezzo i contribuenti della flat tax che non emettono la fattura elettronica.
L’iter per arrivare alla fatturazione elettronica per tutti
Secondo fonti informate, il lavoro delle Commissioni Finanze delle due Camere sull’allargamento dell’obbligo della fatturazione elettronica sarebbe ben accettato dal Governo. Il passaggio più complesso riguarda il via libera della Commissione europea. E, in tal senso, già nella scorsa primavera la direttrice delle Finanze aveva richiesto al governo di ottenere il lasciapassare della Commissione europea per allungare la scadenza alla fine del 2024 dell’obbligo della fattura elettronica per i soggetti che devono emetterla. Ma anche per l’allargamento del numero delle partite Iva obbligate all’emissione della fattura elettronica, includendo anche quelle forfettarie.
Non obbligati alla fatturazione elettronica: partite Iva forfettarie, associazioni e società sportive dilettantistiche
Le due Commissioni, inoltre, nello scorso giugno avevano indirizzato la riforma fiscale anche nella direzione dell’obbligo della fatturazione elettronica per i soggetti attualmente non obbligati. E, oltre alle partite Iva a regime forfettario, sono esenti anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche che nel periodo precedente non abbiano superato i 65 mila euro dalle proprie attività commerciali.
Obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari nella Manovra 2022?
Novità in tal senso potrebbero arrivare dalla legge di Bilancio del 2022 che il governo Draghi è chiamato ad approvare nell’ultima parte dell’anno. Si ipotizza che l’estensione potrebbe arrivare come esigenza di uniformità in tema di digitalizzazione. E, ovviamente, di contrasto all’evasione fiscale. L’alternativa alla legge di Bilancio potrebbe arrivare attraverso il percorso della delega fiscale.