Quando si percepisce un’indennità di disoccupazione bisogna sempre fare molta attenzione. In quanto ci sono degli adempimenti da assolvere rispettando in maniera perentoria pure le scadenze previste. Così come chi prende i sussidi disoccupazione, e vuole cogliere nuove opportunità di lavoro, deve fare attenzione al tipo di contratto e soprattutto alla sua durata.
Altrimenti spesso, senza saperlo perché magari non si conosce bene la normativa, l’indennità non sarà più erogata. Da questo punto di vista non fa eccezione la NASpI, ovverosia la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Al riguardo, e nello specifico, vediamo di capire prima di tutto cos’è per la NASpI il periodo di carenza. E perché e quando si perde il diritto alla NASpI per un nuovo lavoro proprio nel periodo di carenza.
Quando si perde il diritto alla NASpI per nuovo lavoro nel periodo di carenza
Nel dettaglio, per quel che riguarda la NASpI, il periodo di carenza corrisponde ai primi otto giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Con il periodo di carenza che è anche quello in corrispondenza del quale l’indennità di disoccupazione non è riconosciuta.
Ai sensi di legge, infatti, l’indennità NASpI spetta proprio a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, Se invece l’istanza si presenta dopo il periodo di carenza, allora la data di decorrenza della NASpI sarà quella di invio della domanda.
Allora, quando si perde il diritto alla NASpI per nuovo lavoro nel periodo di carenza? La risposta è semplice in quanto non bisogna commettere l’errore, negli 8 giorni sopra indicati che corrispondono al periodo di carenza, della rioccupazione o dell’apertura di una partita Iva. Altrimenti non si avrà diritto all’indennità di disoccupazione.
Come richiedere, sospendere e riattivare la NASpI con un nuovo lavoro
Spiegato perché si perde il diritto alla NASpI per nuovo lavoro nel periodo di carenza, spieghiamo ora come la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego si può attivare, sospendere e riattivare in automatico in caso di nuovo lavoro.
Supponiamo che, seguendo l’iter corretto, il richiedente ottiene dall’INPS la NASpI per 12 mesi dopo la cessazione di un rapporto di lavoro. Supponiamo anche che dopo 4 mesi il lavoratore accetta un nuovo lavoro della durata di 4 mesi. In tal caso bisogna dare comunicazione all’INPS riguardo proprio alla data di inizio e di fine del contratto.
Durante i 4 mesi di lavoro la NASpI sarà solo sospesa, proprio attraverso la comunicazione tramite il servizio online Naspi-com, e quindi non ci sarà la decadenza. A conclusione del contratto, ovverosia dopo i 4 mesi, l’INPS ripristinerà l’erogazione della disoccupazione in automatico. Senza alcun bisogno di presentare una nuova domanda per la NASpI. Anzi, nella fattispecie, la presentazione di una nuova istanza sarebbe un grosso errore.
Ricordiamo infine che la NASpI può essere riconosciuta anche se si percepiscono altre prestazioni previdenziali o di aiuto a livello economico. Nello specifico, la NASpI è compatibile con la pensione di invalidità, con la pensione ai superstiti, con il Reddito di Cittadinanza e pure con le indennità Covid-19 eccetto quelle che sono riconosciute ai lavoratori stagionali e somministrati del settore del turismo.