Cosa fa un agente immobiliare
L’agente immobiliare è un operatore del medesimo mercato che funge da mediatore fra compratori e venditori oppure inquilini e affittuari di un immobile o abitazione. Spesso lavora alle dipendenze di un’agenzia immobiliare, ma può anche decidere di mettersi in proprio.
L’attività di agente immobiliare non è libera in Italia, ma è soggetta ad una serie di requisiti da rispettare. A tal proposito, ti potrebbe interessare leggere anche: Come si fa a prendere il patentino da agente immobiliare?
Molti agenti immobiliari lavorano presso agenzie immobiliari private o in franchising, percependo un reddito fisso da lavoro dipendente e una provvigione scaturita in percentuale su quanto la medesima agenzia ha ricavato dall’intermediazione effettuata. In ogni caso, a meno che non si riesca a vendere un’abitazione molto costosa e per più di una volta all’anno, o tante immobili a basso costo ma con una certa frequenza, il guadagno ottenuto difficilmente sarà ritenuto soddisfacente rispetto all’impegno profuso che prevede anche il disbrigo di alcune pratiche burocratiche.
L’agente immobiliare e la partita IVA
L’agente immobiliare non è obbligato ad aprire partita IVA per svolgere la sua attività d’intermediazione tra venditore e acquirente. Tuttavia, Il legislatore fiscale ha imposto l’apertura della partita IVA per l’agente immobiliare, anche nel caso non svolga la propria attività di lavoro autonomo in modo abituale e continuativo. L’eccezione rispetto agli altri lavoratori autonomi occasionali, consiste nel fatto che un agente immobiliare può concludere l’affare anche una volta l’anno e a quel punto dovrà aprire la partita IVA dal momento dell’esercizio dell’attività. In poche parole, questo accade perché l’agente immobiliare non rientra nella casistica dei prestatori d’opera.
Ma conviene aprire la partita IVA da agente immobiliare?
La figura di agente immobiliare freelance è sempre più diffusa in Italia, soprattutto nelle grandi città. In passato c’era anche l’obbligo di iscrizione all’albo di riferimento, ma che ora non esiste più. Poiché lavorare in proprio è divenuto un obiettivo di primaria importanza, visto il proliferare continuo di tante agenzie immobiliari nel territorio nazionale, soprattutto organizzate in franchising, viene sempre presa più in considerazione l’idea di aprire una partita IVA che, inoltre, consente di sfruttare più opportunità professionali e poter gestire autonomamente il proprio tempo, i propri impegni e guadagni senza alcun vincolo di subordinazione.
Quanto costa aprire una partita IVA per agenti immobiliari?
Se l’intenzione è di aprire una partita IVA come agente immobiliare, è consigliabile scoprire tutto sui costi che riguardano anche l’aspetto fiscale e il regime da scegliere. Di per sé, le spese per l’apertura di una partita IVA sono molto limitate. Ma per quanto concerne la gestione è fondamentale prendere in considerazione l’aspetto fiscale e quello dei contributi previdenziali, passando per la parcella del commercialista con riferimento alla tenuta della contabilità, fino ai costi dell’assicurazione professionale.
Qual è il regime fiscale migliore per gli agenti immobiliari?
Ricordiamo che il Codice ATECO per “attività di mediazione immobiliare” corrisponde al numero: 68.31.00.
- Percentuale di redditività in Regime Forfettario: 86%
- Gestione contributiva: INPS gestione commercianti
Al momento dell’apertura della partita IVA, c’è anche la scelta del regime fiscale. Come agente immobiliare freelance è possibile optare tra regime forfettario o flat tax oppure per la contabilità semplificata.Partita IVA con regime forfettario
Ex regime dei minimi, in sua sostituzione è arrivato il regime forfettario che offre molti vantaggi soprattutto ai giovani e a chi ha pochi mezzi economici per iniziare. La tassazione a cui l’agente immobiliare è soggetto è del 15%, che addirittura diventa il 5% per i primi 5 anni nel caso di startup. Non prevedendo l’IVA in fattura, tale regime fiscale permette di evitare anche la fatturazione elettronica. Nel regime fiscale forfettario non è possibile scaricare alcun costo sostenuto.
Contabilità semplificata
L’agente immobiliare che percepisce un reddito annuo superiore a 65.000 euro, è costretto a passare al regime in contabilità semplificata. Le tasse vengono pagate sulla differenza tra ricavi e costi sostenuti per l’attività: si possono quindi scaricare tutte le spese e non solo un forfait. Inoltre, nella fattura va inserita l’IVA, che andrà poi liquidata durante l’anno secondo le scadenze previste.
Come funzionano i contributi previdenziali?
Gli agenti immobiliari devono iscriversi alla Gestione Commercianti INPS e fino a un reddito previdenziale di 15.953 euro è previsto un minimale di circa 3.850 euro l’anno. Se il reddito previdenziale dovesse essere superiore a tale soglia, sarà dovuto anche un contributo percentuale pari al 24,09% ma calcolata solo sulla parte eccedente il minimale.
Calcolo contributi INPS gestione commercianti con riduzione al 65%
L’impresa commerciale può richiedere di pagare i contributi INPS in misura ridotta del 35%. In questo caso se reddito previdenziale è inferiore ad 15.953 euro sarà dovuto un minimale pari a 2.488,66 euro a prescindere dal reddito previdenziale effettivamente conseguito. Qualora, invece, il reddito previdenziale dovesse superare superiore i 15.953,00 euro, oltre al contributo calcolato sul minimale di 2.488,66 euro) sarà dovuto un contributo del 15,66% calcolato sulla parte eccedente a tale reddito.
In ogni caso deve essere aggiunto un contributo pari a €7,44 come contributo di maternità.