L’ IMU 2021 ci potrebbe riservare delle sorprese con il rinnovo tacito delle maggiorazioni previste ed applicate da alcuni comuni.
Imu 2021: le tariffe confermate
Il Mef ha confermato che la maggiorazione dell’aliquota IMU approvate nel 2020, saranno automaticamente rinnovate per il 2021. In particolare attraverso la risoluzione n.8 del D/F del 21 settembre 2021, il Mef conferma la possibilità di applicare la maggiorazione IMU dell’0,08% prevista dalla legge di bilancio 2020 tramite un semplice tacito rinnovo. Si ricorda che l‘Imu è l’imposta municipale unica di tipo patrimoniale, che si paga al comune in quanto proprietari di immobili.
Secondo quanto comunicato i Comuni non avranno l’obbligo di deliberare per il 2021 le nuove tariffe di applicazione. Questa decisione deriva dal fatto che la tasi è stata abolita e che l’Imu rimane l’unica tassa sugli immobili diversi dalla prima casa. Inoltre secondo quanto stabilito dallo stesso Mef, i Comuni potranno solo, per gli anni successivi, diminuire il valore della percentuale.
Ecco cosa si legge nella risoluzione
A questo proposito, si rileva che, ai sensi dell’art. 1, comma 767, della legge n. 160 del 2019 le “aliquote e i regolamenti hanno effetto per l’anno di riferimento a condizione che siano pubblicati sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, entro il 28 ottobre dello stesso anno. Ai fini della pubblicazione, il comune è tenuto a inserire il prospetto delle aliquote di cui al comma 757 e il testo del regolamento, entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno, nell’apposita sezione del Portale del federalismo fiscale. In caso di mancata pubblicazione entro il 28 ottobre, si applicano le aliquote e i regolamenti vigenti nell’anno precedente.”.
La disposizione appena riportata, che riprende il principio generale contenuto nel citato art. 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006, non reca alcuna eccezione di sorta e appare pertanto destinata ad operare per la totalità delle aliquote IMU.
Mef e l’obbligo di invio delle delibere in formato elettronico
Una breve precisazione occorre farla. Dal 2022 verrà introdotto l’obbligo di utilizzare il formato elettronico per l’invio delle delibere al Mef. Infatti i comuni e le province delle città metropolitane, dovranno mandare tutte le loro delibere in merito a regolamenti e tariffe relative alle entrate, in formato elettronico. Si cerca così di assicurare la conoscenza automatizzata delle informazioni utili per gli adempimenti dei tributi da parte dei contribuenti, cittadini ed intermediari.