E’ il caso di dire “era ora!”. L’extrabonus del governo introdotto nel DL Sostegni non era utilizzato in quanto legato a doppio filo all’erogazione dell’Ecobonus. Poiché le risorse concernenti quest’ultimo sono andate esaurite, ne ha pagato lo scotto anche l’extrabonus con un blocco scattato il 25 agosto 2021 a causa di un’interpretazione restrittiva del Ministero dello Sviluppo Economico.
Finalmente, con l’approvazione di una nuova norma da parte del CDM nel Dcreto Legge Infrastrutture, si sono sbloccati 57 milioni di euro di risorse stanziate per il fondo degli eco incentivi auto, al fine di rendere meno pesante, quindi più conveniente l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in fino a 60 g/km di emissione di anidride carbonica. Purtroppo, è da registrarsi una diminuzione del tetto massimo di contributi passato da 8.000 a 6.000 euro per acquistare un’auto full electric con rottamazione. Nessuna novità, invece, per quanto concerne le altre fasce di emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km, vincolati dalla rottamazione.
Le stime previsionali aggiornate ed effettuate sulle prenotazioni, lasciano intendere che le risorse finiranno già entro la prima decade di ottobre, sicuramente prima di novembre 2021. Non proprio una bella notizia. Se lo scopo del governo Draghi era quello di incentivare il mercato della mobilità ecologica destinando ulteriori risorse economiche al fondo ordinario dell’Ecobonus, è anche vero che ci si sarebbe atteso qualcosa di più.
Tuttavia, si sono allungati i tempi per richiedere gli ecoincentivi auto, ciò vuol dire che i consumatori potranno accedervi entro il 30 giugno 2022, per le richieste comprese tra l’1 luglio e il 31 dicembre 2021. Infatti, le nuove scadenze prevedono, come si legge in un nota del Mise, che per le categorie di auto M1, M1 speciali, N1 e L, la procedura è da ritenersi chiusa il 31 dicembre 2021 per la conferma della prenotazione dell’Ecobonus avvenute tra l’1 gennaio e il 30 giugno 2021.
I dati riportati da il Sole24Ore sono incoraggianti, con una vendita in Italia di auto ibride, plung-in e full electric ad agosto che ha superato il 40%. Soddisfatto in parte il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Picchetto, che avrebbe voluto evitare il blocco seppur temporaneo del fondo e non vedere una riduzione dei contributi massimi.
Eco incentivi auto: bonus tra 1.500 e 6.000 euro
Nonostante un cospicuo taglio dei singoli contributi, l’azzeramento dell’extrabonus fornirà la seguente situazione per l’acquisto di veicoli nuovi con e senza rottamazione:
- auto nuove 21-60 g/km CO2 senza rottamazione: 1.500 euro;
- auto nuove 21-60 g/km CO2 con rottamazione: 2.500 euro;
- auto nuove 0-20 g/km CO2 senza rottamazione: 4.000 euro;
- auto nuove 0-20 g/km CO2 con rottamazione: 6.000 euro.
La possibile entrata in vigore
Il provvedimento è stato approvato ma non ancora reso pubblico dal governo, sarà operativo con l’entrata in vigore del decreto infrastrutture, quindi, il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’associazione delle Case Estere in Italia accoglie con favore il ritorno all’ecobonus, tuttavia, che ritiene solamente una soluzione tampone che non è in grado di affrontare con efficacia l’emergenza.
La transazione ecologica per la mobilità prevede una strategia di lungo periodo che ancora non c’è. E’ quanto sostiene il presidente dell’Unrae Michele Crisci.
Decreto infrastrutture e la svolta delle targhe di prova
Finalmente, il DL Infrastrutture approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 settembre 2021, permette l’utilizzo delle targhe di prova per i veicoli già immatricolati. Si tratta di una concessione molto interessante per le concessionarie, carrozzerie e officine.
Il nuovo DL porta con sé anche una buona notizia per i parcheggi riservati alle donne in gravidanza che rientrano nel Codice della Strada, con le sanzioni che vengono aumentate per gli trasgressori. Prevede anche fondi per potenziare i controlli sui mezzi di trasporto pubblici regionali, allo scopo di attuare le nuove linee guide e accelerare gli investimenti per la sicurezza di ferrovie e dighe, favorendo gli investimenti finalizzati per il Mezzogiorno che ha bisogno di ridurre il gap delle diseguaglianze territoriali.
Ad ogni modo, ci fermiamo qui, in quanto l’articolo più del Decreto Infrastrutture nella sua totalità, era teso a soffermarsi sull’aspetto degli ecoincentivi auto.