Bonus Iscro al via le domande entro il 31 ottobre di ogni anno. Ecco le tre modalità per richiederlo e qualche aiuto per la compilazione.
Bonus Iscro: al via la presentazione delle domande
La legge 30 dicembre 2020 n. 178, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” (di seguito, anche legge di Bilancio 2021), all’articolo 1, commi da 386 a 400, disciplina l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, denominata ISCRO. Tuttavia il bonus Iscro è richiedibile entro il 31 ottobre anno di ciascun anno di riferimento. Il bonus prevede l’erogazione di una somma di denaro da 250 a 800 euro per determinate categorie di lavoratori autonomi che hanno subito almeno il 50% della perdita di fatturato a causa del Covid-19. Inoltre secondo la circolare INPS numero 94 del 30 giungo 2021 il bonus potrà essere richiesto secondo tre metodologie:
- direttamente sul portale INPS;
- chiamando il call center dell’Inps al numero verde 803164 da rete fissa 06164164 da rete mobile;
- attraverso un caf o patronato di zona.
Infine le credenziali di accesso ai servizi per la presentazione ISCRO sono attualmente i seguenti:
- PIN INPS;
- SPID;
- Carta di identità elettronica 3.0
- Carta Nazionale dei servizi.
Come presentare i ricorsi in caso di esclusione?
In caso si esclusione è possibile presentare il ricorso. Competente a decidere i ricorsi presentati è il Comitato Amministratore per la Gestione speciale di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995. Il ricorso va presentato entro il termine di 90 giorni dal ricevimento del provvedimento amministrativo.
- direttamente online dal cittadino, utilizzando la procedura disponibile nel sito www.inps.it, seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Ricorsi online”;
- tramite il patronato e gli intermediari autorizzati dall’Istituto, attraverso i servizi telematici.
Infine si ricorda che il Bonus ISCRO è incompatibile con il reddito di cittadinanza. Ma è anche incompatibile con ogni forma di trattamento pensionistico diretto. Inoltre tra gli altri requisiti non aver prodotto un reddito da lavoro autonomo inferiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei tre anni precedenti la presentazione della domanda. Infine avere la partita IVA aperta da almeno 4 anni e non aver prodotto lo scorso anno un reddito superiore a 8.145 mila euro.