Il contratto di franchising ha sicuramente molti aspetti che richiedono attenzione e tra questi vi sono le clausole inerenti il trattamento economico e pensionistico di eventuali dipendenti presenti in sede. La domanda che spesso si pongono coloro che vogliono fare un investimento in franchising è: chi paga i dipendenti?
Chi paga i dipendenti nel franchising
La risposta alla domanda su chi paga i dipendenti nel franchising è molto simile a quella che abbiamo visto per il canone di locazione, quindi il singolo contratto può prevedere disposizioni diverse, ma in linea generale i dipendenti li paga il franchisee in qualità di imprenditore autonomo.
La legge italiana che regola questo contratto è la 129 del 2004 che, come detto, lascia ampia libertà alle parti e di conseguenza non regola nel dettaglio il contenuto che deve avere il contratto, descrive gli obblighi delle parti e stabilisce all’articolo 5 comma 2 “L’affiliato si impegna ad osservare e a far osservare ai propri collaboratori e dipendenti, anche dopo lo scioglimento del contratto, la massima riservatezza in ordine al contenuto dell’attività oggetto dell’affiliazione commerciale”. Invece l’articolo 3 comma 4 lettera f stabilisce che il contratto deve indicare “le caratteristiche dei servizi offerti dall’affiliante in termini di assistenza tecnica e commerciale, progettazione ed allestimento, formazione”. Quindi il contratto di franchising può anche prevedere la formazione obbligatoria per i dipendenti, ma questo non vuol dire che debba sostenerne i costi. In nessuna altra parte della normativa si tratta dei collaboratori, proprio per questo si può dedurre che c’è autonomia contrattuale.
L’autonomia del franchisee: quali spazi gli vengono riconosciuti
Molti potrebbero chiedersi il perché di questa domanda inerente chi paga i dipendenti nel franchising, in realtà non è così banale, infatti le politiche commerciali di chi stipula tali contratti sono elaborate dal franchisor che spesso detta delle linee guida molto meticolose e dettagliate inerenti molti punti dell’accordo al punto che alcuni imprenditori affiliati tendono a sentirsi quasi dei dipendenti anche loro. A fronte della scarsa autonomia dell’imprenditore affiliato, ci si potrebbe aspettare un impegno economico maggiore del franchisor, in realtà spesso è esattamente il contrario.
Ad esempio, possono essere imposte delle divise, dei criteri per la scelta dei dipendenti, può essere prevista la formazione obbligatoria per loro (in alcuni casi gratuita, in altri ricadente sul franchisee). Uno dei pilastri del franchising è conformarsi alle istruzioni e alle procedure del franchisor perché deve essere data un’ immagine uniforme della catena, questo può anche voler dire che il franchisor può imporre determinati stipendi che in linea di massima potrebbero essere anche non in linea con quelli generalmente praticati per determinate mansioni in una determinata ubicazione.
Franchising: ecco un esempio di come vengono pagati i dipendenti
Nonostante questo, appare del tutto evidente che il contratto di franchising preveda che l’affiliato, o franchisee, si obblighi a corrispondere gli stipendi, gli oneri contributivi e previdenziali per il personale e i costi delle utenze. Pur cercando tra le più importanti catene di affiliazione dati inerenti il trattamento stipendiale dei dipendenti, in nessun caso è emerso che l’affiliante o franchisor, si occupi anche di questo aspetto.
Ad esempio McDonald’s prevede una piramide del personale molto definita, ma di fatto gli stipendi sono uniformi in tutta Italia, ma il versamento per coloro che lavorano in franchising resta a carico del franchisee. La posizione base è quella del Crew che per 24 ore settimanali prende circa 900 euro, i potenziali dipendenti sono prima selezionati attraverso i curriculum online e in seguito devono affrontare un colloquio.
McDonald’s ha una rete di distribuzione molto ampia, alcuni locali sono gestiti direttamente dalla società McDonald’s, altri sono affidati in franchising, nei primi gli stipendi sono erogati dalla catena, nei secondi dagli affiliati. I franchisee nella selezione devono rispettare i criteri della Multinazionale che in alcuni casi partecipa anche alla selezione, come accaduto con la rete gestita da Gianni Ieraci che dal 1996 ad oggi ha aperto 6 McDonald’s in provincia di Brescia (fonte: intervista rilasciata da Gianni Ieraci nel settembre 2016 al Corriere della Sera).
In ogni caso, prima di aprire un franchising, leggi bene il contratto che ti deve essere consegnato almeno 3 mesi prima e affidati alla consulenza di esperti scelti da te.