La maggior parte delle persone ha una particolare propensione a svolgere attività per il sociale, naturalmente le stesse richiedono particolare attenzione nella scelta della forma da utilizzare per far in modo che si possano validamente stipulare dei contratti. Un dilemma che attanaglia sempre più è la scelta tra associazione culturale o società cooperativa, solo tenendo in considerazione le peculiarità di queste due forme è possibile scegliere in modo mirato la soluzione migliore in base alle proprie esigenze.
Tratti salienti dell’associaizone culturale
L’associazione culturale rientra nel grande mondo degli enti no profit e cioè che non perseguono come scopo quello di dividere gli utili tra coloro che appartengono all’associazione stessa. La norma base di questo settore è l’articolo 18 della Costituzione che riconosce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente con lo scopo di perseguire fini che non sono vietati al singolo dalle leggi penali. Le associazioni possono a loro volta essere di diverso genere, ma in questo caso l’attenzione è focalizzata sull’associazione culturale che si propone di lavorare nell’ambito, piuttosto ampio, della promozione culturale che spazia tra musica, arte, cinema, narrativa, sport e molto altro.
Il tratto principale è sicuramente l’assenza di scopo di lucro, inoltre è possibile costituire un’associazione culturale riconosciuta, o con personalità giuridica, che ha però bisogno di una capitale sociale di almeno 15.000 euro e di un’autorizzazione da parte della Prefettura. In alternativa si può creare, e nella maggior parte dei casi è ciò che avviene, un’associazione culturale non riconosciuta con minori oneri economici, ma nel caso di responsabilità verso terzi o debiti, gli associati e coloro che agiscono in nome e per conto dell’associazione possono essere chiamati a rispondere dei debiti.
Vuoi saperne di più sulla responsabilità per i debiti? Qui trovi tutte le risposte: Chi risponde dei debiti maturati?
Tra gli elementi che portano spesso a scegliere l’associazione culturale vi sono i vantaggi fiscali di cui godono. Infine, è bene ricordare che le associazioni culturali 2021 possono godere del 2×1000.
La cooperativa sociale
La cooperativa tra la sua base nell’articolo 45 della Costituzione che stabilisce “La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”.
La società cooperativa ha scopo mutualistico, lo stesso consiste nel fornire beni o servizi a coloro che sono nella cooperativa, il tutto a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che otterrebbero dal mercato. Gli ambiti in cui può operare una cooperativa sono davvero numerosi, ad esempio banche, cooperative di lavoro, edilizia, settore sociale, cooperative di consumatori. Alle cooperative, in base all’entità del patrimonio e al numero dei soci, possono essere applicate le norme sulle Società a Responsabilità Limitata o quelle sulla Società per Azioni.
Le cooperative godono della separazione del patrimonio, questo vuol dire che i singoli soci non rispondono con il loro patrimonio personale della obbligazioni assunte dalla società, questa caratteristica rende le società cooperative simili all’associazione culturale con personalità giuridica.
Le società cooperative sono di due tipologie: a mutualità prevalente e a mutualità non prevalente. Le agevolazioni fiscali però vengono riconosciute solo alle società cooperative a mutualità prevalente.
Rimandiamo all’articolo qui presente per un approfondimento su tale differenza: Società mutualistiche
Associazione culturale o società cooperativa?
La scelta tra associazione culturale o società cooperativa dipende soprattutto dalle differenze che vi sono tra queste due forme e dall’obiettivo che si vuole perseguire in particolare se si vuole che quella determianta attività porti degli utili. Tra le differenze che si possono delineare tra associazione culturale e società cooperativa vi sono le quote, infatti per aderire ad un’associazione è necessario versare una quota di iscrizione o di partecipazione, la stessa può essere liberamente scelta dall’associazione stessa. Solitamente viene stabilita tenendo in considerazione le peculiarità degli obiettivi che si vogliono perseguire. Per la società cooperativa è la legge che stabilisce l’importo minimo per ogni quota che non può avere un valore inferiore a 25 euro.
Un’altra differenza è data dal fatto che le associazioni culturali senza personalità giuridica possono essere costituite anche senza atto pubblico, si è visto che è possibile redigere l’atto costitutivo e lo statuto senza bisogno del notaio e questo rappresenta sicuramente un risparmio economico notevole, invece le società cooperative devono essere costituite per forza con atto costitutivo.
Come avere degli utili: società cooperativa o associazione culturale?
Se si vuole ricevere un utile la forma adatta è sicuramente la società cooperativa, infatti le stesse sono caratterizzate dallo scopo mutualistico, cioè devono creare un vantaggio per gli associati, ad esempio un risparmio di spesa dovuto alla possibilità di accedere a condizioni vantaggiose per l’acquisto. Le cooperative di lavoro invece hanno l’obiettivo di fornire lavoro principalmente ai soci. Possiamo immaginare una compagnia teatrale che, se formata con cooperativa sociale può portare ad una divisione delle entrate dei biglietti a coloro che hanno partecipato allo spettacolo, mentre in forma di associazione culturale questa possibilità gli sarebbe preclusa. Per le associazioni il divieto di dividere gli utili è assoluto al punto che al momento dell’eventuale scioglimento, i beni appartenenti all’associazione devono essere devoluti ad altri enti che perseguono finalità identiche o simili.
La società cooperativa, sebbene con dei limiti dettati dall’esigenza di avere una riserva di denaro, è possibile procedere alla divisione degli utili (dei dividendi nel caso in cui la società cooperativa sia esercitata con l’applicazione della normativa delle società per azioni). Norme più stringenti vi sono per la società cooperativa a mutualità prevalente.
Proprio la possibilità di dividere gli utili è uno degli elementi che solitamente fa propendere per l’organizzazione sotto forma di società operativa, soprattutto per coloro che vogliono rendere l’attività svolta come prevalente, mentre nel caso di persone che hanno un lavoro, spesso anche distante dal settore in cui vogliono svolgere l’attività di promozione culturale, l’associazione è sicuramente la scelta prevalente.