Chi ha un’auto con una potenza elevata sa che purtroppo è tenuto a pagare il Superbollo, ma di cosa si tratta e chi deve pagarlo?
Cos’è il Superbollo e quando entra in vigore
Dal punto di vista tecnico il Superbollo è un’addizionale erariale, cioè un’addizionale rispetto al Bollo auto tradizionale, mentre questo entra nelle casse della Regione, il Superbollo è di pertinenza delle casse dello Stato. La prima volta è stato introdotto nel 1976 sulle auto Diesel: l’obiettivo era scongiurare l’acquisto di auto più inquinanti. L’impatto fu tale da generare un consistente cambio nel mercato dell’auto, infatti la disciplina prevedeva un superbollo pari a 12.000 lire per ogni cavallo fiscale e l’importo comunque non poteva essere inferiore a 200.000 lire. Questa addizionale fu però eliminata nel 1997.
La reintroduzione del Superbollo è dovuta al Governo Berlusconi nel 2011 e veniva applicato sulle auto con una potenza superiore a 225 kw (Decreto Legge 98 del 2011). Le auto con tale potenza erano però poche e quindi gli incassi erano esigui rispetto alle aspettative. Nel 2012 il Governo Monti ha provveduto a una revisione del Superbollo (articolo 16 legge 214 del 2011, in applicazione dal 1° gennaio 2012):
- ha diminuito la potenza a cui si applica, ora è 185 kw;
- ha aumentato gli importi, in passato era 10 euro per ogni kw ulteriore rispetto ai 225, ora l’importo è di 20 euro per ogni kw ulteriore;
- ha introdotto dei correttivi basati sull’età del veicolo.
Nonostante da tempo si parli di una revisione di questa imposta, e spesso si evochi addirittura un’abolizione anche del bollo auto, in realtà per ora i possessori di veicoli con un’elevata potenza del motore e inquinanti devono continuare a sostenere questi costi che, tenendo in considerazione anche il bollo auto, possono portare davvero a cifre esorbitanti.
Come si calcola il Superbollo
Applicando la disciplina già vista è possibile calcolare il Superbollo, per ogni kw superiore a 185, per verificare i kw della propria auto basta prendere il libretto di circolazione, si pagano 20 euro in più. Il Superbollo, o addizionale erariale, va a penalizzare soprattutto le auto sportive, ad esempio sono tenute al pagamento del Superbollo Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo e la Stelvio, molti modelli dei marchi Audi e BMW, la Ferrari, alcuni modelli Jeep, come Jeep Wrangler 2.0 Turbo, Land Rover, Maserati, Mercedes, a sorpresa pagano il Superbollo anche alcuni modelli Mini Cooper, come Mini John Cooper Works GP e Mini Clubman John Cooper Works.
Si è però detto che la riforma del Governo Monti introduce dei correttivi legati agli anni del veicolo, quindi con il trascorrere del tempo si applicano degli sconti, in particolare:
- dopo 5 anni dall’immatricolazione la quota di superbollo passa a 12 euro kw (60%);
- dal 10° anno 6 euro kw (30%);
- dal 15° anno 3 euro kw (15%);
- dal 20° anno non si paga il Superbollo.
Gli sconti sono applicati dal 1° gennaio successivo rispetto all’anno di immatricolazione. Ad esempio per un veicolo immatricolato a marzo 2009, lo sconto si ha dal bollo successivo al 1° gennaio 2015.
Chi paga il Superbollo?
Questa è un’altra domanda importante, si tratta degli stessi soggetti che sono tenuti al pagamento del bollo, cioè i possessori/utilizzatori: coloro che hanno un’auto in proprietà, ma anche usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, soggetti che hanno un contratto di leasing e ora anche coloro che hanno un contratto di noleggio a lungo termine.
Sono invece esentati dal pagamento del Superbollo i veicoli che sono esenti anche dal bollo auto e quindi i veicoli storici, quelli in uso alle forze armate, le auto elettriche per i 5 anni successivi all’immatricolazione. Non si è tenuti al pagamento del Superbollo in caso di furto.
Per i pagamento è possibile avvalersi del canali già disponibili per il pagamento del bollo auto e quindi delegazioni ACI, uffici postali, banche, tabaccherie convenzionate con banca ITB o aderenti a Lottomatica e agenzie pratiche auto.
Sanzioni per ritardi e omesso versamento
Naturalmente il mancato pagamento, o il pagamento in ritardo, espone all’applicazione di sanzioni pecuniarie:
- se la posizione è sanata entro 14 giorni dalla scadenza con il pagamento del Superbollo, si applica una sanzione dello 0,2% e interessi dell1% per ogni giorno di ritardo;
- dal 15° giorno la sanzione è del 3% a cui si agigunge l’1% di interessi per ogni giorno di ritardo;
- dal 31° giorno fino ad un anno la sanzione è pari al 3,75% dell’importo e interessi dell’1% per ogni giorno di ritardo;
- superato un anno la sanzione è del 30% a cui si aggiunge sempre l’1% di interessi per ogni giorno di ritardo.