La perdita aziendale non è altro che un risultato negativo del conto economico. Ecco come le aziende possono procedere per sanarla.
Perdita aziendale: cosa si può fare?
Si definisce perdita di bilancio l’eccedenza del totale delle componenti reddituali negative su quelle positive, emergente dal conto profitti e perdite relativo all’esercizio in considerazione. Una situazione che ovviamente rappresenta un segnale di allarme per l’imprenditore. Mentre nelle secondo l’articolo 2446 per le S.p.A. e S.a.p.a, e articolo 2482-bis per le S.r.l. in presenza di perdite ci sono degli obblighi particolari. Infatti se si parla di una perdita che riduca il capitale sociale di oltre 1/3, gli amministratori devono convocare l’assemblea dei soci e capire le strategie da adottare. Tuttavia ci sono dei modi diversi di agire, ma devono essere valutati attentamente.
La copertura delle perdite: i diversi modi
La copertura della perdita d’esercizio può avvenire secondo le seguenti modalità:
- utilizzo parziale o totale delle riserva volontaria;
- rinvio della perdita all’esercizio successivo;
- riduzione del capitale sociale;
- reintegro da parte dei soci.
La riserva volontaria è un accantonamento volontario di somme. Essa fa si che tutto l’utile conseguito e non distribuito, viene utilizzato come autofinanziamento. In altre parole nel momento in cui si registra una perdita, questa riserva viene usata per coprirla, senza intaccare il capitale sociale. Mentre il rinvio della perdita all’esercizio successivo può essere fatta quando la perdita non riduce il capitale sociale di oltre 1/3. Ma anche nel caso in cui la perdita riduce il capitale sociale di oltre 1/3, ma non al di sotto del limite minimo legale e l’assemblea convoca gli opportuni provvedimenti per questa “sospensione”.
La riduzione del capitale come copertura delle perdite
Durante la vita societaria possono esserci dei momenti di down che possono portare alla riduzione del capitale sociale. Tuttavia la diminuzione può essere virtuale o reale. Le diminuzioni virtuali o senza rimborso non danno luogo a uscite di mezzi finanziari. Pertanto la riduzione del capitale sociale si accompagna a una variazione di un’altra parte ideale del netto, coprendo così la perdita. Invece le diminuzioni reali o con rimborso provocano un’uscita di mezzi finanziari. Quindi a una riduzione del capitale, corrisponde una diminuzione del patrimonio netto. Queste possono dipendere da rimborsi proporzionali delle quote di tutti i soci o recesso, morte di più soci. Con le diminuzioni virtuali i soci deliberano la copertura della perdita, attraverso la copertura della riduzione proporzionale alle quote dei singoli soci, mentre restano invariate le percentuali che esprimono le corrispondenti partecipazioni.
L’aumento di capitale e l’ingresso di nuovi soci
I soci possono anche decidere di aumentare il capitale sociale attraverso degli aumenti virtuali o reali. Gli aumenti virtuali si realizzano mediante il trasferimento contabile di riserve a capitale sociale e determinano un incremento delle quote di partecipazione dei singoli soci. Anche se questo tipo di aumento viene deliberato:
- quando le riserve hanno raggiunto livelli molto elevati rispetto al capitale sociale;
- per ingresso di nuovi soci;
- quando è prevista una trasformazione aziendale in un’altra forma giuridica per la quale è richiesto un capitale sociale di un minimo ammontare obbligatorio.
Mentre gli aumenti reali corrispondono ad un aumento del patrimonio netto. Questo può avvenire attraverso il reintegro da parte dei soci vecchio o nuovi. Quando l’aumento di capitale deriva da nuovi conferimenti possono verificarsi ipotesi differenti. I soci decidono di aumentare le proprie quote in misura proporzionale senza variare i rapporti procedenti; oppure in misura non proporzionale, con variazione di equilibri.
Perdita aziendale: l’apporto di nuovi soci
E’ possibile coprire la perdita aziendale attraverso i conferimenti di nuovi soci. Questo dipende da due fattori: la misura della partecipazione del nuovo socio e il valore da attribuire alla società nel momento dell’operazione. I nuovi sono vi possono entrate ad esempio, acquistando delle azioni o delle quote. Ma l’azienda deve predisporre un bilancio straordinario che contabilizza l’operazione. Ma in merito a questo punto è meglio chiarire che non si possono emettere nuove azioni fino a che quelle già in circolazione non siano interamente liberate. Ciò significa che prima che l’assemblea deliberi l’aumento del capitale, devono essere stati versati tutti i decimi delle azioni in circolazione. Certo è che le aziende preferiscono evitare le perdite d’esercizio, anche perché sono spesso indice che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Quindi azioni correttive devono essere prese in maniera pronta e risolutiva.