Come misura di sostegno al reddito dei propri dipendenti, molto imprese si dotano di un piano di welfare aziendale che mette insieme tutte le iniziative, i beni e i servizi delle medesime. Ma al suo interno, possono essere previsti anche dei premi di produttività che, se da un lato hanno lo scopo di motivare e incentivare i lavoratori assunti con un contratto a tempo indeterminato, dall’altro costituiscono un vantaggio anche per l’azienda che mira al raggiungimento dei suoi obiettivi.
Cosa sono i premi produzione
I premi di produttività sono regolati da norme ben precise e i target sono concordati tra l’azienda e il dipendente nell’ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro. Tali premi sono integrativi dello stipendio base e vengono elargiti sulla base degli aumenti di produzione, qualità, redditività, efficienza e innovazione dell’impresa.
L’importo dei premi di produzione dipende dall’entità dei suddetti incrementi e possono essere di tipo individuale, quando è stabilito tra il datore e il lavoratore; aziendale se è concordato tra il datore e i sindacati. Infine, territoriale quando è fissato tra i rappresentanti dei datori di lavoro e le sigle sindacali.
La tassazione dei premi di produttività
I premi di produzione sono specificatamente tassati e fruiscono di alcune agevolazioni fiscali. Qualora siano previsti dai CCNL o da contratti territoriali di categoria, la tassazione è ridotta al 10% per i premi fino a 3.000 euro, ma solo in caso di reddito del dipendente inferiore a 80.000 euro. Se i lavoratori vengono coinvolti dall’azienda in modo paritetico, la soglia massima aumenta a 4.000 euro, ciò vale solo per i contratti sottoscritti in data antecedente il 24 aprile 2017.
Per i contratti stipulati dopo il 24 aprile 2017, è prevista una decontribuzione di una parte del premio erogato. Grazie ad essa, l’azienda può ridurre i contributi a proprio carico del 20% per la parte di premio di produzione non superiore a 800 euro, e che il dipendente non versi su questo importo i contributi a proprio carico.
Il godimento dei benefici fiscali sui premi di produttività non è automatico, in quanto legata a determinati adempimenti, come il deposito del contratto o dell’accordo aziendale presso l’Ispettorato territoriale del lavoro o la Direzione territoriale del lavoro entro trenta giorni dalla sua data di sottoscrizione. E’ possibile usufruire della detassazione quando il raggiungimento dell’obiettivo di incremento stabilito dal contratto avviene dopo la sua stipula.
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta per specificare che il risultato conseguito dall’azienda e che giustifica l’erogazione del premio e l’applicazione dell’imposta sostitutiva agevolata debba essere misurabile rispetto ad un risultato antecedente.
Esonero dalla tassazione premio produzione
E’ stato introdotto un regime particolarmente favorevole per incentivare il versamento dei propri contributi alla previdenza complementare, infatti, il premio produzione non viene tassato, ma non contribuisce neppure al raggiungimento della soglia massima di deduzione dal reddito.
I versamenti alla previdenza complementare si possono dedurre dal reddito entro un massimo di 5.164,57 euro annui, in caso di versamento del premio produzione, il limite diventa di 8.164,57.
Allo stesso modo possiamo dire che per gli enti o le casse aventi esclusivamente fine assistenziale, il premio produzione è esente da tassazione, infatti il limite massimo di deduzione previsto dal reddito è di 3.615,20 euro, ma che in caso di versamento del premio produzione diviene di 6.615,20.
Premi di produttività sotto forma di benefit
Il premio di produzione può essere concesso al dipendente anche sotto forma di benefit previsto dal welfare aziendale. In tal caso, il premio in denaro aggiuntivo in busta paga con la retribuzione, viene convertito in servizi. Questi, non è soggetto a tassazione nè a contribuzione, in quanto non considerato reddito. La conversione può avvenire per intero o parzialmente su volere del dipendente.
Il premio di produttività può essere rappresentato da molti tipi di benefit previsti dal welfare aziendale:
- Asili nido,
- Borse di studio,
- Mensa,
- Baby sitter,
- Corsi di lingua, informativa, musica, teatro e danza;
- Frequenza a ludoteche, a centri estivio invernali,
- Tasse universitarie,
- Libri di testo, trasporto scolastico, gite didattiche
- Incentivi economici per studenti che conseguano livelli di eccellenza in ambito scolastico;
- Servizi di assistenza a familiari anziani o non autosufficienti
Cause di esclusione detassazione premio produzione
Qualora il lavoratore subordinato decida di sostituire totalmente o parzialmente il premio produzione per ottenere alcuni benefit dall’azienda, automaticamente decade dall’agevolazione inerente alla detassazione dei premi di produzione. Sono, infatti, causa di esclusione dal beneficio della detassazione dei premi di produzione:
- uso dell’auto aziendale da parte del dipendente;
- prestiti concessi dal datore di lavoro;
- alloggio concesso al dipendente;
- viaggi gratuiti per i dipendenti del settore ferroviario;
Il valore di tali benefit è assoggettato a imposizione ordinaria, non è possibile assoggettarli a tassazione sostitutiva.
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