Oggi andremo a vedere, in una rapida ma esaustiva guida, cosa ci attende dopo il trapasso. Non nel senso metafisico o religioso della questione, ma più strettamente su quello terreno, legato a questioni economiche, per il trapasso di un nostro caro. Scopriremo, pertanto cosa si può detrarre dalla successione di morte.
Cosa si intende per successione di morte
Innanzitutto, iniziamo a certificare il senso della successione di morte. La successione a causa di morte (nota anche con la locuzione italo-latina successione mortis causa) non è altro che l’istituto giuridico in virtù del quale uno o più soggetti subentrano nella titolarità di un patrimonio o di singoli diritti patrimoniali al precedente titolare, a seguito della morte di quest’ultimo.
Come inviare la dichiarazione di successione? Questa è una domanda piuttosto frequente, nel novero delle questioni economico ereditarie legate al fine ultimo della vita.
La dichiarazione di successione va, dunque, presentata all’Agenzia delle Entrate da un chiamato all’eredità (sia esso coniuge, figli, ascendenti, legatari, o chi per essi) entro un tempo di 12 mesi dalla data del decesso del contribuente, che in genere coincide con quella di apertura della successione.
Cosa si può detrarre dalla successione
Innanzitutto, va detto che gli eventuali debiti contratti dal defunto sono deducibili a certe condizioni. In primo luogo devono risultare da atto scritto con data certa precedente all’apertura delle successione. Oppure si possono dedurre i debiti cristallizzati in un provvedimento giudiziario. Qualora non esistessero documenti formali di questo genere uno degli eredi potrà dichiarare il debito nel modello fornito dall’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda il massimo detraibile per le spese funerarie invece la somma è 294,50 euro, ovvero il 19% delle spese fino ad un tetto di 1.550 euro a decesso. Nel caso in cui a pagare sia più di un soggetto (ad esempio i figli del genitore morto), la detrazione può essere suddivisa pro quota.
In ultimo, ma non ultimo, bisogna precisare cosa accade in caso di successione di un immobile.
In caso di successione dell’immobile ristrutturato, le quote residue di detrazione si trasmettono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile.
Cos’altro occorre sapere sulle detrazioni da successione?
Ad esempio, i costi per ottenere una dichiarazione di successione quali sono.
Per ottenere una dichiarazione di successione “standard” i prezzi vanno dai 400 ai 700 euro. Per quanto attiene i tempi delle successioni “standard” è sufficiente una settimana di lavoro, tra la raccolta dei documenti, la compilazione della Dichiarazione e il protocollo inerente. E quali sono i documenti da presentare?
I principali documenti utili ad aprire e portare a buon fine una pratica di successione sono i seguenti:
- Certificato di morte o autocertificazione
- Certificato di ultima residenza del defunto o autocertificazione
- Autocertificazione dello stato di famiglia del defunto
- Autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi
- Visure catastali di tutti i beni immobili del defunto
- Atto di notorietà dell’erede in cui vengono indicati tutti gli eredi, il tipo di successione e il regime patrimoniale
- Copia del testamento autenticato da un notaio (solo in caso di successione testamentaria)
- Prospetto di autoliquidazione di tutte le imposte ipotecarie e catastali con relative ricevute di pagamento
- Dichiarazione di destinazione urbanistica in presenza di terreni
- Copia del contratto di mutuo, qualora presente
- Documenti che attestino possibili passività
- Dichiarazione della banca che possa certificare la presenza di eventuali conti bancari a nome del defunto
- Ricevuta delle spese funerarie sostenute in caso sia dovuta l’imposta di successione
- Eventuali dichiarazioni di rinuncia all’eredità da parte di uno o più eredi
Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile e imprescindibile da sapere sulla questione di detrazioni dovute a successioni di morte.