Per le dichiarazioni di successione già presentate, ai sensi di legge è possibile effettuare l’integrazione. Ovverosia andando ad aggiungere, per esempio, beni mobili, liquidità e beni immobili. E questo vale non solo per una, ma anche per più dichiarazioni di successione presentate in precedenza. Ed allora, come si presenta la dichiarazione di successione integrativa?
Ecco come si presenta la dichiarazione di successione integrativa e cosa può succedere
Per la presentazione della dichiarazione dei redditi integrativa è necessario recarsi presso l’ufficio territoriale del Fisco dove è stata presentata la prima dichiarazione di successione. Dopodiché, integrando la dichiarazione di successione è molto probabile che ci siano delle tasse aggiuntive da pagare.
Questo succede, per esempio, quando, rispetto alla prima dichiarazione di successione, in quella integrativa sono stati inseriti altri immobili. In tal caso, infatti, in funzione dei nuovi valori, scatterà una maggiore imposizione fiscale che può spaziare dalle imposte ipotecarie e catastali alle imposte di bollo, e passando per eventuali tributi speciali se questi sono dovuti.
Ma c’è pure il caso in corrispondenza del quale nel passaggio dalla prima dichiarazione di successione alla dichiarazione di successione integrativa non ci sono tasse aggiuntive da pagare e quindi da versare al Fisco. Questo accade, per esempio, quando nella dichiarazione di successione integrativa si aggiunge solo liquidità. Nella fattispecie, non sono dovute imposte se, con un massimo fino a 100.000 euro, nella successione il denaro va al coniuge oppure ai parenti in linea retta.
Per evitare, dopo la prima, di presentare poi una o più dichiarazioni di successioni integrative, la soluzione migliore è sempre quella di analizzare bene l’intero asse ereditario sia per il patrimonio mobiliare, sia per quel che riguarda il patrimonio immobiliare. Nel farlo, per esempio, è possibile avvalersi della consulenza legale di un avvocato.
Come e quando si presenta la dichiarazione di successione
Dalla data di apertura della successione, data che in genere coincide con la data del decesso, la dichiarazione di successione, da parte degli eredi, deve essere presentata al Fisco entro un termine massimo di 12 mesi.
Per la presentazione della dichiarazione di successione è possibile recarsi presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate, oppure gli eredi possono presentare la dichiarazione di successione direttamente online utilizzando i canali telematici che sono messi a disposizione dal Fisco. Oppure ancora, la dichiarazione di successione può essere presentata all’Agenzia delle Entrate avvalendosi del supporto, dell’assistenza e della consulenza da parte di un intermediario abilitato.
Per la trasmissione online della dichiarazione di successione, il Fisco mette a disposizione dei contribuenti un apposito software che, attualmente, è aggiornato alla versione 2.0.2 del 25 marzo del 2021. Si tratta, nello specifico, del ‘Software di compilazione – Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali‘.
Il software, fa sapere l’Agenzia delle entrate attraverso il proprio sito Internet, è compatibile per i seguenti sistemi operativi: Windows 10, Windows 8 e Windows 7; Mac OS X 10.7.3 e versioni superiori; e pure per il sistema operativo Linux optando possibilmente per le distribuzioni Fedora, Ubuntu e Red-hat 9. Per l’uso del software, inoltre, è necessario avere installato sul PC un applicativo che legge e che stampa i file in formato PDF.