Oggi andremo a vedere di cosa si tratta quando si parla di servitù di passaggio e come si può calcolarne il valore. In questa rapida guida, lo scopriremo assieme.
Cosa vuol dire servitù di passaggio
Dunque, la domanda più frequente che in molti si fanno è che cos’è una servitù di passaggio? La risposta è presto data, la servitù di passaggio è il diritto reale di godimento che consente al titolare di un fondo di passare su un fondo altrui per accedere al proprio. Nello specifico, possiamo dire che il diritto di servitù costituisce un peso a carico del fondo altrui, detto “fondo servente”, per l’utilità del “fondo dominante”.
Che cosa sarebbe il fondo dominante? Questa è un’altra domanda che qui trova risposta. Nel Codice civile, in particolare, si definisce la servitù come il peso imposto sopra un determinato fondo (detto “fondo servente“) per l’utilità di un altro fondo (detto “fondo dominante“), che appartiene ad un proprietario diverso.
Come si calcola il valore di una servitù di passaggio
In maniera molto semplice e diretta possiamo dire che il danno cagionato, dalla proposta costituzione di una servitù di passaggio volontaria, al fondo servente può essere più agevolmente determinato attraverso la differenza tra il più probabile valore di mercato del fondo libero dalla servitù stessa e l’analogo valore di mercato del fondo considerato gravato dalla servitù.
Va, inoltre aggiunto che per determinare tale indennità sarà necessario considerare non soltanto il valore della superficie di terreno assoggettata a servitù, ma si dovrà valutare ogni altro pregiudizio subito dal fondo servente in relazione alla sua destinazione a causa del transito di persone e veicoli.
Dunque, la servitù di passaggio può essere costituita sia volontariamente, magari raggiungendo un accordo con il proprietario del fondo confinante, che ti lascia passare sul suo terreno senza troppe problematiche o chiedendoti un’indennità, quanto coattivamente (servitù legali). Come dicevasi, per definizione la servitù di passaggio deve gravare sul fondo di proprietà di una persona diversa rispetto a quella che beneficerà della servitù. Ciò significa che il diritto di proprietà del titolare del fondo servente sarà inevitabilmente limitato dall’obbligo di consentire il transito al vicino.
Ma, quindi cosa deve fare un proprietario del diritto di passaggio? Il proprietario può chiedere al giudice di disporre la costituzione di una servitù di passaggio su uno dei fondi confinanti. Il passaggio deve arrecare il minor danno possibile al fondo servente. Questa servitù non può essere costituita sulle case, sui giardini, sulle aie.
Ma, quanto può essere larga una servitù di passaggio?
Anche qui, la risposta è presto data. Le misure minime e massime della servitù di passaggio carrabile sono di metri variabili a seconda di strada o altro luogo su cui essa sussiste, perché non c’è una norma specifica in merito, ma la larghezza dovrebbe essere minimo di 2,75 metri
Come si perde la servitù di passaggio?
Una sostanziale ipotesi di cessazione della servitù di passaggio è quella per prescrizione. In pratica, secondo la legge la servitù si estingue per prescrizione quando non se ne fa uso per 20 anni. Il semplice decorso del tempo, quindi, così come può valere a far acquistare la servitù (per usucapione), può anche rilevare ai fini della sua estinzione. in linea definitiva, possiamo asserire che la servitù coattiva di passaggio si estingue per cessazione dell’interclusione, ai sensi dell’articolo 1055 del codice civile, qualora al fondo dominante, già intercluso, sia aggregato in unico lotto, facente capo ad unica proprietà, un altro fondo, con accesso alla pubblica via, in quanto, a norma dell’art. 1051 cod.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più strettamente necessario da sapere sul valore della servitù di passaggio in merito alla questione.
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