Il franchising è un contratto che attira sempre più persone perché solitamente consente di ottenere un buon riscontro economico fin da subito, molti però si chiedono come funziona esattamente. In questo caso risponderemo a una domanda molto comune, cioè: chi paga l’affitto nel contratto di franchising?
Il franchising e i suoi vantaggi
Si è detto in precedenza che la legge che regola questo contratto è piuttosto scarna e ciò risponde al principio di libertà contrattuale delle parti. In definitiva il contratto di franchising può avere un contenuto variabile in base a chi riveste il ruolo di franchisor, che può dare all’affiliato una sorta di assistenza maggiore o minore. Si è visto che per entrare nella catena è necessario versare un fee o Royalty, naturalmente maggiore è il successo della catena di franchising e maggiore è anche l’importo richiesto. Il fatto di poter controllare il fatturato degli ultimi 3 anni costituisce una garanzia per chi vuole intraprendere questa strada.
In realtà spesso l’attività di supporto fornita dal franchisor in molti casi è davvero notevole, ad esempio in molti franchising, l’affiliante cura la formazione non solo del franchisee o affiliato, ma anche dei dipendenti che sono tenuti a seguire in modo costante corsi di formazione, è anche vero che spesso le attività di formazione devono essere pagate dal franchisee. Questa è una peculiarità di molti saloni di bellezza/ parrucchieri che lavorano in franchising, in questo caso affiliati e dipendenti per poter mantenere l’affiliazione devono seguire i corsi di formazione e devono comunque sostenerne i costi.
Chi paga l’affitto nel contratto di franchising?
Ritornando ora ai locali e alla domanda iniziale, cioè: chi paga l’affitto nel contratto di franchising, occorre ricordare che nella maggior parte dei casi l’allestimento del locale viene fornito dal franchisor che fornisce, in base anche al tipo di attività, banconi e scaffalature, ciò che invece non è compreso è l’affitto del locale che ricade invece sul franchisee. I motivi sono diversi, in primo luogo è di natura pratica, cioè il franchisee è colui che stipula il contratto di affitto e quindi è lui ad essere responsabile nei confronti del locatario per il pagamento. In secondo luogo si è visto che le parti sono indipendenti, si tratta quindi di due imprenditori che sono in uguale posizione, cioè nessuno dei due è in rapporto di subordinazione con l’altro e di conseguenza il franchisee non è proprietario del marchio, ma è di sicuro proprietario dell’attività.
In alcuni casi le catene di franchising, soprattutto se appena nate o appena sbarcate in una zona, cercano di aiutare il franchisee nella ricerca del locale adatto, ma questa particolare attenzione non deve far ritenere che poi sia il franchisor a sostenere i costi di affitto.
Chi paga l’affitto del locale nel franchising Mc Donald’s?
Un po’ diverso è il caso di McDonald’s, infatti la nota catena di fast food ha una politica generalmente diversa, cioè individua la zona dove vuole investire, il bacino di utenza deve essere di almeno 50.000 persone, e nella maggior parte dei casi acquista anche l’immobile che vuole utilizzare o si occupa di averne la disponibilità. A questo punto avvia una selezione seria tra aspiranti gestori e affida la gestione del fast food a personale altamente qualificato, non basta avere soldi da investire, ma esperienza sul campo, un curriculum di un certo spessore. Per poter gestire un McDonald’s occorre superare diversi colloqui, fare delle prove pratiche e un training presso una sede per 12 mesi.
McDonald’s fornisce gli arredi, il locale, strumenti, naturalmente le ricette, offre formazione gratuita, ma il gestore oltre a dover corrispondere le royalities mensili, deve pagare anche l’affitto del locale con una formula particolare. Le royalities mensili sono pari al 5% delle vendite nette, a cui si aggiunge un contributo pubblicitario del 4%, sempre calcolato sulle vendite nette. L’affitto del locale varia e corrisponde a una forbice variabile dal 14% al 20% delle vendite nette.
Quanto costa un franchising McDonald’s? Purtroppo l’investimento è piuttosto alto, cioè 800.000 euro, sebbene solo 200.000 debbano essere versati fin da subito, insieme a 45.000 euro di fee. Chi vuole entrare nella catena deve dimostrare fin da subito di avere la disponibilità dei 200.000 euro iniziali, mentre potrà chiedere finanziamenti per la rimanente parte.
Franchising Yamamay: chi paga l’affitto del locale
La gestione Yamamay è completamente diversa, qui è il franchisee a dover provvedere al locale, quindi scaffalature, banconi, vetrine, informatizzazione, impiantistica e naturalmente l’affitto del locale, ma non paga royalty di ingresso, naturalmente l’investimento iniziale c’è perché gli arredi devono essere conformi. E’ necessario un locale di almeno 90 mq e solitamente i costi di allestimento sono intorno ai 50.000 euro, a questi occorre aggiungere la stipula di una fideiussione bancaria del valore di 35.000 euro in favore della società Yamamay. L’affiliazione ha una durata minima di 5 anni. Queste sono le condizioni di franchising 2021.
Questa divagazione sul McDonald’s e Yamamay ha lo scopo di dimostrare che non esiste una regola unica su chi deve pagare l’affitto nel franchising, ma è bene, prima di investire, discutere con la singola società tutte le caratteristiche del contratto e leggere bene ogni clausola.