Il bonus produzione è un premio pagato al dipendente più efficiente e consiste in una somma di denaro o in un voucher facente parte del welfare aziendale. Quest’ultimo, può riguardare la retta dell’asilo nido, una borsa di studio, una polizza di previdenza complementare o ancora un servizio di assistenza che può concernere anche i familiari del lavoratore premiato.
Un dipendente che riceve un premio produzione, ha raggiunto un obiettivo aziendale fissato durante la contrattazione dal datore di lavoro che decide di farlo per migliorare la produttività della sua azienda, così come la redditività, l’efficienza, la qualità e l’innovazione. Il bonus produzione è anche conosciuto come premio di risultato.
Entrambi i soggetti traggono un vantaggio dall’istituzione di un bonus produzione. Il lavoratore è stimolato a lavorare al meglio per conseguirlo e migliorare la sua condizione economica ma anche quella fisica e psicologica in alcuni casi. Il datore di lavoro ha maggiori possibilità di perseguire i target aziendali e può fruire anche di una decontribuzione.
Infatti, erogare un premio produzione vuol dire beneficiare di una riduzione pari a 20 punti percentuali sui contributi IVS che è obbligato a versare per conto del dipendente, in qualità di sostituto d’imposta.
Quali sono i bonus produzione erogati in welfare aziendale
Abbiamo già accennato con qualche esempio, in cosa può consistere un premio di risultato. Ma vediamo quali possono essere le categorie interessate dai servizi di welfare aziendale:
- asili nido;
- baby sitter;
- mensa;
- borse di studio;
- assistenza personale integrativa;
- assistenza familiari anziani o non autosufficienti;
- ludoteche;
- centri estivi/invernali;
- agevolazioni economiche studenti con elevati risultati ottenuti in ambito scolastico;
- trasporto pubblico;
- gite scolastiche;
- corsi di ballo, musica, lingua, teatro;
- libri di testo;
- auto aziendale;
- tasse universitarie;
- piscina;
- palestra;
- carburante.
Tuttavia, le statistiche raccontano che i bonus produzione preferiti dai dipendenti di un’azienda sono ancora quelli in denaro. A tal proposito, addentriamoci nella fiscalità dei premi di produttività inseriti in busta paga, in aggiunta alla consueta retribuzione.
Tassazione agevolata bonus produzione
Ma in quale misura sono tassati i bonus o premi produzione? Con un’aliquota del 10% sostitutiva dell’Irpef e delle sue addizionali comunali e regionali fino a un limite di 3.000 euro, aumentato a 4.000 euro, nel caso l’azienda abbia coinvolto in modo paritetico i dipendenti nell’organizzazione del lavoro, attraverso il confronto con i sindacati. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che la tassazione agevolata è ammessa quando il contratto d’azienda è stipulato con i sindacati esterni, in mancanza di sindacati interni e quando l’impresa non è iscritta ad associazioni di categoria.
Ai premi produzione vengono applicati i contributi previdenziali ordinari che si applicano al resto dei redditi da lavoro subordinato. Inoltre non possono essere detassati i premi di produttività che vengono erogati in base a contratti collettivi nazionali o contratti individuali.
Per usufruire della tassazione agevolata, il lavoratore dipendente non deve percepire un reddito, relativamente all’anno d’imposta precedente, superiore a 80.000 euro.
Si ricorda che se il premio in denaro viene convertito in benefit, la detassazione è completa.
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Chi può fruire della detassazione del premio produzione
I soggetti ammessi alla detassazione del bonus produzione sono i dipendenti delle aziende private, quelli pubblici con contratti di somministrazione di lavoro in quanto dipendenti delle agenzie di lavoro, i dipendenti di lavoratori autonomi, titolari di ditte o di studi privati.
Ma quali sono i soggetti esclusi dalla detassazione? I dipendenti pubblici, anche se assunti con contratti privati, i precettori di redditi assimilati a quelli di lavoro derivanti da collaborazioni a progetto, coordinate e continuative, i dipendenti che lavorano all’estero per più di 183 giorni all’anno.
Esonero dalla tassazione bonus produzione
Un regime molto favorevole è previsto come incentivo al versamento dei propri contributi alla previdenza complementare. Infatti, in tal caso il bonus produzione è totalmente detassato e non contribuisce al raggiungimento del limite massimo di deduzione dal reddito. I versamenti suddetti sono deducibili dal reddito fino a 5.164,57 euro all’anno, in caso di versamento del premio produzione il limite aumenta a 8.164,57 euro.
Per enti e casse finalizzate all’assistenza, il bonus produzione è esente da tassazione, infatti, la soglia massima deducibile dal reddito è pari a 3.615,20 euro, ma che in caso di versamento del premio produzione aumenta a 6.615,20 euro.
Bonus produzione: come funziona?
Per la fruizione della detassazione, le imprese devono depositare per via telematica i contratti di II livello con i riferimenti del datore di lavoro, il numero dei lavoratori interessati dai premi di risultato, i criteri stabiliti e il contratto aziendale applicato.
A tal proposito, il Ministero del Lavoro ha predisposto nel sito www.cliclavoro.gov.it una sezione dedicata al deposito online dei contratti aziendali, dopo che l’impresa si è registrata al sito stesso acquisendo le proprie credenziali.
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