Aziende & Borsa è un intreccio che prevede un lungo iter di quotazione. Ecco come funziona e qualche consiglio per le imprese che hanno intenzione di intraprendere questa strada.
Aziende & Borsa: chi può quotarsi in borsa?
I mercati azionari della Borsa valori italiana, permettono a molte aziende di potersi quotare. Ma perchè le aziende vogliono quotarsi in borsa? La risposta è abbastanza complessa. Da un lato la quotazione fa aumentare la visibilità dell’impresa, soprattutto sul mercato in cui opera. Dall’altro rappresenta un riconoscimento pubblico acquisito grazie alla maggiore credibilità, sia verso i consumatori che verso i potenziali investitori. Anche se maggiori investitori significano per l’azienda aumenti di capitali da poter sfruttare nelle scelte aziendali. Ma anche un pericolo di distribuzione troppo dettagliata delle quote di proprietà. Ma andiamo con ordine.
L’iter da seguire per potersi quotare
La quotazione in borsa è un processo che prevede il dover fare degli step. Il primo passo è quello di organizzare la propria azienda in modo che questo sia possibile. L’imprenditore deve munirsi di una task force manageriale esperta che permette di individuare e definire la strategia aziendale. Ma deve anche certificare i propri bilanci, redigere dati che siano appetibili per gli investitori, definire come proporre sul mercato le proprie azioni e stabilirne il prezzo. La squadra deve essere compatta al raggiungimento dell’obiettivo. Questo perché la quotazione è un’operazione di natura straordinaria per la società, ma si tratta di un’operazione ordinaria per i professionisti specializzati. Occorre anche valutare i costi da sostenere. Sono dei costi di investimento che si dividono in:
- costi fissi: sostenuti nella fase dell’offerta pubblica dei titoli aziendali (esperti, società di revisione, comunicazione ed advisor);
- costi variabili: sono legati al collocamento delle azioni presso gli investitori. Pertanto si tratta di solito di commissioni da pagare;
- costi borsa italiana: è a tutti gli effetti una fee di accesso.
La quotazione di una media società (diciamo con 100 milioni di euro di valore) può costare 2/3 milioni di euro di costi iniziali. Ma poi passano a 4/500 mila euro annui. A questo proposito la legge di bilancio 2018, ha introdotto un credito d’imposta del 50%, nella misura massima di 500 mila euro per i costi di consulenza.
I benefici della quotazione in borsa
Secondo quanto spiega il sito ufficiale della borsa italiana, un’ azienda che si quota, può godere di vari benefici:
- crescere: grazie a finanziamenti che permettono di raccogliere risorse diversificando le fonti. I capitali permettono così di accelerare lo sviluppo, l’organizzazione e la struttura dell’impresa stessa;
- ampliare l’azionariato: la quotazione permette ad una pluralità di investitori di comprare le azioni dell’impresa. Tali soggetti possono essere si nazionali che stranieri e che permettono anche, a volte, di modificare la compagine sociale;
- aumentare la credibilità e visibilità: proprio perché l’azienda che segue l’iter di quotazione, decide di assoggettarsi ad un regime di trasparenza e correttezza in maniera volontaria. Migliora quindi non solo la sua immagina, ma anche la credibilità di fronte agli stekoholders. Si tratta di tutti quei soggetti, organizzazioni, individui che sono coinvolti in un’iniziativa economica. Il loro interesse dipende dal risultato dell’esecuzione o dall’andamento dell’iniziativa in cui sono coinvolti;
- attrarre risorse qualificate: in quanto la quotazione conferisce all’azienda una posizione di prestigio e permette l’utilizzo di schemi di remunerazione incentivanti quali gli stock option. Le stock option sono strumenti di incentivazione che vengono solitamente concessi al top management e ai membri del consiglio di amministrazione di un’azienda oppure a dipendenti;
- liquidare l’investimento: cioè la possibilità di liquidare in tutto o in parte l’investimento degli azionisti, agevolando la gestione di eventuali passaggi generazionali.
Gli svantaggi della quotazione in Borsa
Come in ogni scelta, è opportuno valutare anche i potenziali svantaggi:
- alti costi da sostenere. Pertanto c’è davvero di avere a disposizione delle ingenti somme di denaro;
- la volatilità del mercato: perché il mercato azionario è un luogo di scambi davvero imprevedibile. Infatti, basta un’azione di insider trading, o di altro comportamento illecito, per mandare in aria interi piani di programmazione e di organizzazione di scelte aziendali;
- i mutamenti sia della compagine aziendale, che della gestione interna, cambio di manager, informazioni e azioni che possono riflettersi sull’azienda, se non opportunamente pronta al questo passo.
Tuttavia la scelta di quotarsi deve essere sempre ben ponderata. Perché se da una parte l’intera immagine aziendale cambia e risplende, dall’altra l’azienda non può svenarsi per raggiungere l’obiettivo.