In questa rapida guida vedremo come funziona l’uso dell’auto aziendale, quali sono i costi e andremo a scandagliare tutto ciò che c’è da sapere sull’ utilizzo personale dell’auto aziendale.
Auto aziendale, come funziona
Innanzitutto, partiamo col dire che l’uso dell’auto aziendale può essere previsto dal contratto di lavoro, come diritto del lavoratore ad ottenere una vettura da parte del datore di lavoro. Ottenere un’auto aziendale significa ricevere l’utilizzo di una vettura di proprietà del datore di lavoro per esigenze di lavoro.
Quindi, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un mezzo di locomozione usato esclusivamente per svolgere la propria attività lavorativa.
Nel caso di un auto ad uso lavorativo, il veicolo dovrà essere consegnato al dipendente per essere utilizzato durante l’attività lavorativa. In questa modalità non vi è alcun benefit particolare per il dipendente, poiché dovrà restituire il veicolo terminata la giornata lavorativa.
Ma quando, invece, l’auto aziendale può diventare per uso personale?
Auto aziendale per uso personale
Si parla di auto ad uso promiscuo, ovvero quando la suddetta auto aziendale potrà essere usata dal dipendente sia per uso lavorativo che per uso personale.
In tal caso verrà calcolata forfettariamente la percentuale di uso personale (30%) su una percorrenza media annuale di 15.000 km e, in base al costo chilometrico stabilito per ogni modello (ogni anno l’ACI pubblica le tabelle aggiornate), si avrà il corrispondente valore economico da inserire in busta paga.
L’auto in tal caso, ovvero ad uso promiscuo potrà essere guidata solo dal dipendente, anche per uso personale? Questa è una delle domande più legittime e frequenti che il consumatore/lavoratore si pone.
La risposta, molto semplice è No: la suddetta auto aziendale ad uso promiscuo potrà essere guidata, per uso personale, sia dal dipendente che dai suoi familiari.
Quale è il vantaggio dell’auto aziendale ad uso promiscuo?
In definitiva, il reale vantaggio per il dipendente dotato di auto aziendale ad uso promiscuo è piuttosto chiaro. Ovvero, poter avere a disposizione un mezzo nuovo senza pagare i costi di acquisto e noleggio né i costi di gestione.
Dunque parliamo di un vero e proprio fringe benefit per il dipendente.
A stipulare i termini di questo benefit sarà il contratto stesso nel quale si stabilisce:
- La possibilità di usare l’auto per uso personale
- La possibilità di fare guidare o meno l’auto ai familiari (i loro nomi debbono essere inseriti nell’assicurazione stipulata dall’azienda)
- L’esistenza di obblighi particolari del dipendente nei confronti dell’auto e le modalità di utilizzo da rispettare
- Se il dipendente debba o meno versare una quota all’azienda per l’uso del veicolo
Cosa è un fringe benefit?
I fringe benefits non sono altro che un tipo di retribuzione corrisposta a particolari categorie di lavoratori dipendenti, aggiunto in busta paga alla normale retribuzione. Insomma, i comunemente noti bonus lavorativi. Tra cui anche i buoni pasto ad esempio o qualunque sostegno welfare aziendale. In pratica si tratta di quella parte di retribuzione che non è corrisposta dal datore in denaro in busta paga bensì attraverso l’erogazione di beni e servizi che vanno comunque nel cedolino.
E l’uso dell’auto aziendale, per uso personale, rientra a pieno titolo (tra i più apprezzati) che un dipendente possa avere dal proprio datore di lavoro.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più necessario ed indispensabile da sapere in merito all’uso dell’auto aziendale per uso personale, per un dipendente che può beneficiarne. Ora non vi resta che mettervi alla guida della vostra auto ad uso promiscuo e beneficiarne, qualora rientraste nella categoria, si intende.