Aspettativa non retribuita: quando si può chiedere

Aspettativa non retribuita: in quali casi e durata del congedo

Il dipendente pubblico o privato può chiedere al suo datore di astenersi dalle sue mansioni lavorative per un determinato periodo di tempo, nel caso sussistano le motivazioni previste dalla legge o dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

In alcuni casi il congedo, che prevede la sospensione temporanea del rapporto di lavoro, ma anche la conservazione dell’impiego, viene comunque retribuita. In altri casi, di cui parleremo in questo articolo, l’aspettativa non è retribuita.

A prescindere dal trattamento economico, l’aspettativa non retribuita (o congedo) ha una sua durata massima, terminata la quale, il lavoratore subordinato può rientrare al lavoro, riprendendo lo svolgimento regolare della sua attività, quindi, con le stesse condizioni contrattuali.

Quando si può chiedere l’aspettativa non retribuita?

Il periodo di congedo non retribuito si può chiedere nei casi previsti dalla legge o dai Ccnl. Le fattispecie sono tante e per ciascun dipendente dovrebbe leggere le disposizioni previste dal contratto collettivo di categoria. Qui di seguito, andremo ad elencare le situazioni principali che il nostro ordinamento contempla come presupposto indispensabile per fare richiesta al datore di lavoro di aspettativa.

Aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari

Nel caso ricorrano gravi motivi familiari, il lavoratore impiegato nel settore pubblico o privato può chiedere un periodo di aspettativa non retribuita. Diamo uno sguardo ai soggetti interessati da tale fattispecie prevista dalla legge, che non richiede il requisito della convivenza:

  • coniuge o parte dell’unione civile;
  • genitori (se assenti gli ascendenti);
  • suoceri;
  • figli, anche adottivi o affidatari (se assenti i discendenti);
  • nuore e generi;
  • fratelli e sorelle;
  • parenti o affini entro il terzo grado in caso siano portatori di grave handicap.

Il Ministero del Lavoro stabilisce che rientrano nella richiesta di congedo per gravi motivi familiari, anche la morte di un familiare o situazioni che comportano l’assistenza e la cura di familiari da parte del dipendente e della sua famiglia. Inoltre, vi rientrano anche le condizioni di disagio personale del lavoratore (malattia esclusa).

La richiesta di congedo per un determinato lasso temporale dovuta a gravi motivi familiari è prevista anche per gravi patologie dei parenti, eccezion fatta per la malattia del richiedente.

La durata massima della suddetta aspettativa è pari a due anni all’interno di tutta la vita lavorativa del dipendente. La fruizione del periodo può essere continuativa o frazionata.

Aspettativa non retribuita per cariche sindacali e pubbliche elettive

Gli impiegati pubblici o privati eletti in cariche elettive possono richiedere un periodo di congedo non retribuito di durata pari a quella del mandato. Il medesimo criterio viene applicato anche nel caso di nomina a dirigenti sindacali.

A tal proposito, puoi leggere anche il seguente articolo che, invece, prevede dei permessi retribuiti anche per cariche pubbliche o elettive e non solo:

Permessi di lavoro retribuiti: quali sono

Aspettativa non retribuita per formazione

I lavoratori impiegati nel settore pubblico o privato possono inoltrare al datore di lavoro una richiesta di aspettativa non retribuita per esigenze di formazione. Tuttavia, tale fattispecie è prevista solo per coloro che vantano un’anzianità minima di servizio pari a 5 anni e con per una durata che non può superare gli undici mesi nell’arco dell’intera vita lavorativa.

Il congedo non retribuito per formazione può includere la partecipazione ad attività formative diverse da quelle erogate dall’azienda o la conclusione del corso di scuola dell’obbligo o ancora il conseguimento del diploma di laurea o di un altro titolo di studio.

Aspettativa non retribuita per dottorato

Il lavoratore dipendente vincitore di un concorso di dottorato di ricerca può ottenere un periodo di congedo per una durata pari a quella del corso di relativo dottorato. Tuttavia, se il lavoratore impiegato nel settore pubblico beneficia di un’aspettativa retribuita, il dipendente privato non fruisce di alcuna retribuzione, ma ha diritto alla borsa di dottorato concessa al vincitore del relativo concorso.

Aspettativa non retribuita per tossicodipendenti

L’aspettativa non retribuita può essere chiesta anche dai dipendenti tossicodipendenti e loro familiari. La durata massima prevista è pari a tre anni, periodo utile alla partecipazione personale o all’assistenza di un familiare nei percorsi di disintossicazione svolti dalle autorità sanitarie. La richiesta per tale congedo deve essere accompagnata dall’attestazione della tossicodipendenza rilasciata solitamente dal SERT.

Aspettativa non retribuita per avvio attività

I lavoratori dipendenti, ma solo quelli impiegati nel pubblico, possono richiedere un periodo di congedo non retribuito della durata massima di dodici mesi, per l’avvio di un’attività imprenditoriale o professionale. E’ nella facoltà del datore di lavoro, tenere conto nella concessione di tale aspettativa delle proprie esigenze organizzative e all’esame della documentazione allegata alla richiesta da parte del dipendente.

Aspettativa non retribuita, non prevista dalle legge o dai contratti collettivi

Il datore di lavoro ha la possibilità di concedere ai propri dipendenti un periodo di congedo non retribuito per ragioni non contemplate dai CCNL o dalla legge. Nel caso in cui avvenga la concessione, le due parti procedono alla sottoscrizione di un accordo che indica le motivazioni alla base dell’aspettativa, le indicazioni relativi alla sua durata e alla mancata retribuzione.

Puoi leggere anche: Come funziona l’aspettativa per motivi personali

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Nato a Milano nel 1971 ma campano d'adozione, ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, pur lavorando come libero professionista in altri settori. La scoperta del Web Copywriting e il vasto quanto complesso mondo della SEO mi ha conquistato, tanto da aver intrapreso un lungo percorso di formazione a aver trasformato un hobby in una fonte primaria di guadagno. Sono stato per anni coordinatore della redazione per CentroMeteoItaliano.it, ho collaborato con Money.it, con Notizieora.it e con BlastingNews.com.