Se sei titolare di una partita IVA o hai intenzione di aprirla, sappi che puoi svolgere due attività utilizzando la medesima. Come? Aggiungendo un altro codice ATECO. Non si tratta di una scorciatoia e quindi di una semplificazione, in quanto non è proprio possibile essere in possesso di due partita IVA.
Appurato ciò, se vuoi intraprendere una seconda attività di lavoro con conseguente aggiunta di un codice ATECO, devi fare richiesta di tutte le autorizzazioni previste. A questo punto, vediamo come procedere.
Aggiungere un codice Ateco alla partita IVA: come fare?
Quando si procede all’apertura di una partita IVA si deve comunicare all’Agenzia delle Entrate la tipologia di attività che s’intende svolgere e indicare il codice ATECO ad essa attribuito. Nel caso tu voglia svolgere due o più attività sei tenuto a indicare i codici ATECO relativi. Se possiedi già una partita IVA, per iniziare una seconda attività devi comunicare all’Agenzia delle Entrate il nuovo codice ATECO. Come? Utilizzando i modelli AA9/12 che puoi scaricare dal sito dell’ADE e indicando qual è l’attività principale e quella accessoria.
Tieni presente che per alcune attività è necessario, entro i 30 giorni successivi, formalizzare una richiesta di iscrizione al Registro delle Imprese e, se previsto, anche la SCIA al Comune.
Nel caso in cui sia coinvolta anche la Camera di commercio, per aggiungere uno o più codici Ateco deve essere avviare una pratica telematica con il portale Starweb. In questo modo la documentazione viene trasmessa alla Camera di commercio e quindi agli enti interessati, tra cui il Suap, lo Sportello unico per le attività produttive.
Aggiungere un codice ATECO alla partita IVA, quanto costa?
A seconda del tipo di attività che vuoi svolgere, varia il costo relativo all’aggiunta di un codice ATECO. Se sei un professionista iscritto al Registro delle Imprese, quindi con una partita IVA già preesistente, non devi sostenere alcun costo. E’ sufficiente presentare richiesta all’Ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate, come già anticipato, tramite gli appositi modelli. Puoi farlo tu, in qualità di richiedente, oppure affidarti al professionista abilitato cui hai dato l’incarico.
Aggiungere un codice ATECO ha un costo nel caso in cui la nuova attività che intendi avviare prevede l’iscrizione presso la Camera di Commercio oppure effettuare una modifica all’iscrizione già presentata. In assenza di particolare formalità da sbrigare, quindi, se sei un commerciante o un artigiano spenderai 18 euro per i diritti di segreteria e 17,50 euro per la marca da bollo.
Non aggiungere il codice ATECO relativo alla nuova attività che intendi svolgere, comporta una sanzione che va da 516 euro a 2.064 euro.
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Contabilità separata: scelta e obbligo
Nel caso tu sia titolare di partita IVA e svolgi due o più attività, puoi decidere di tenere una contabilità diversa per ognuna. In tal caso, si configura la contabilità separata per cui va applicata un’imposta unica per tutte le attività facendo riferimento al fatturato complessivo.
Abbiamo parlato di scelta, ma per alcuni casi, la legge prevede l’obbligatorietà di separazione della contabilità, scopriamo quali:
- esercizio contemporaneo di attività di impresa e lavoro autonomo;
- commercio al minuto con il metodo della ventilazione;
- attività agricole (art.34 e 34bis del DPR 633/72), qualora non abbiano optato per l’applicazione dell’IVA ordinaria;
- attività di spettacolo con detrazione dell’IVA forfettaria.
E’ da sottolineare che sia in caso di contabilità separata per scelta che per obbligo, la sua adozione va comunicata all’Agenzia delle Entrate contestualmente al codice ATECO che si vuole aggiungere.
Nel caso di contabilità separata, la numerazione delle fatture emesse, nonché la loro annotazione all’interno dei registri, dovrà avvenire separatamente così come avverrà per le fatture d’acquisto. Inoltre, sarà necessario differenziare i registri ordinari, i versamenti dell’imposta e infine presentare un’unica dichiarazione annuale, ma contenente una sezione per ogni attività.
E’ possibile mantenere il regime forfettario con più codici ATECO?
Se decidi di aggiungere un codice ATECO in quanto vuoi svolgere una seconda attività e, hai aderito al regime forfettario IVA, puoi mantenerlo tenendo conto del limite previsto che, dal 1° gennaio 2019 è uguale per tutti i codici ATECO nella misura di 65.000 euro.
La determinazione del reddito per chi ha scelto il regime forfettario esercitando più attività, varia a seconda del settore di appartenenza delle medesime.
Nel caso di attività appartenenti allo stesso settore, vanno sommati i ricavi di ognuna e applicare il relativo coefficiente di redditività.
Se invece, le attività esercitate appartengono a differenti settori, a ogni fatturato va applicato il proprio coefficiente di redditività. Il problema dell’eventuale complessità dell’operazione, non si pone nel caso di coefficiente di redditività uguale.
La questione dei contributi previdenziali per lo svolgimento di due attività
Se svolgi due attività autonome non sei tenuto all’iscrizione presso due gestioni previdenziali diverse, è sufficiente iscriversi a quella prevalente. Tuttavia, se sei un artigiano o un commerciante ed eserciti anche la libera professione ma senza una propria Cassa di previdenza di categoria, quindi, che prevede l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, prevedendo diverse gestioni previdenziali per le due attività relative, è necessario versare contributi doppi.
Chi esercita una professione con una propria Cassa previdenziale, oltre ad un’altra attività di lavoro autonomo, deve attenersi alle regole previste dalla Cassa di previdenza ordinistica.