Molti lavoratori preferiscono ricevere premi aziendali e non un aumento in stipendio, il motivo sono i vantaggi fiscali legati ai fringe benefit. Ecco quali sono.
Fringe benefit aziendali: non contribuiscono a determinare il reddito imponibile
I fringe benefit aziendali sono dei benefici concessi dalle aziende ai dipendenti, gli stessi possono avere diversa natura e vanno a costituire una sorta di salario accessorio, ma il valore non concorre a determinare il reddito del dipendente e di conseguenza non è imponibile, inoltre su tale valore non sono dovuti i contributi INPS. Per il datore di lavoro i benefit aziendali costituiscono un costo e di conseguenza in alcuni casi sono deducibili. Appare evidente fin da questa prima disamina che vi sono dei vantaggi fiscali legati al riconoscimento dei fringe benefit, vi sono però dei limiti.
Vantaggi fiscali dei fringe benefit aziendali: campo di applicazione
I benefit aziendali vengono sottoposti a una tassazione differente rispetto al normale reddito perché sono solitamente collegati al lavoro, infatti nella maggior parte dei casi si tratta di benefit connessi al lavoro stesso.
Vantaggi fiscali per il dipendente
La prima cosa da fare per capire l’ambito di applicazione è ricordare la normativa: i vantaggi fiscali dei benefit aziendali sono disciplinati dagli articoli 51 e 95 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sul Reddito). Il comma 3 dell’articolo 51 stabilisce che “Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a 258,23 euro; se il predetto valore superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito.” Vuol dire che se il benefit aziendale ha un valore superiore a tale quota, l’intero valore viene sottoposto a tassazione, non c’è quindi lo scorporo della quota base. L’articolo 51 si trova nel Titolo I, Capo IV della legge denominato”Redditi di lavoro dipendente”.
Vantaggi fiscali per le aziende
Il comma 1 dell’articolo 95 (Titolo II – Imposta sul reddito delle società, Capo II – base imponibile società, enti commerciali residenti) stabilisce: “Le spese per prestazioni di lavoro dipendente deducibili nella determinazione del reddito comprendono anche quelle sostenute in denaro o in natura a titolo di liberalità a favore dei lavoratori”.
Vantaggi fiscali dei Fringe Benefit aziendali: limiti
L’ammontare totale dei fringe benefit che il datore di lavoro può erogare al dipendente cambia di anno in anno, in particolare cambia la soglia di fringe benefit non tassabili: il decreto Sostegni per il 2021 ha confermato l’importo di 516,46 euro. Il limite ordinario è di 258,23, ma a causa dell’epidemia ha avuto un aumento negli ultimi due anni.
I benefit aziendali però possono avere diversa natura, ad esempio può trattarsi della concessione dell’uso dell’auto aziendali, oppure del cellulare, dell’alloggio, piani assicurativi, quindi è necessario determinarne il valore per capire se tale limite viene superato. Per calcolare tale ammontare si considera il valore normale dello stesso, cioè il prezzo mediamente praticato per un determinato bene o servizio, per alcuni beni però sono indicati dei paletti che aiutano a determinarne il valore.
Vantaggi fiscali benefit dell’auto aziendale
L’auto aziendale costituisce fringe benefit solo quando è concessa ad uso personale del dipendente oppure a uso promiscuo lavoro/personale. Se l’auto è concessa esclusivamente per uso lavorativo non è un benefit aziendale, cioè non si considera come un premio o un valore che arricchisce il lavoratore, non entra quindi nel reddito del lavoratore.
Di conseguenza, se l’auto aziendale è usata in modo esclusivo dal lavoratore per uso personale si calcola il valore normale considerando i costi del noleggio per quel determinato tipo di veicolo e quindi viene tassato il controvalore.
Se l’auto può essere utilizzata in modo promiscuo devono essere utilizzate le tabelle realizzate dall’ACI che determinano in modo forfettario il valore di tale auto tenendo in considerazione il costo chilometrico della stessa e tassando tale valore per una quota del 30%.
Vantaggi fiscali benefit: alloggio
Differenti sono i vantaggi fiscali inerenti l’alloggio concesso al dipendente. In tal caso per calcolare la quota imponibile deve essere sommata la rendita catastale alle spese dell’alloggio, ad esempio utenze che però non sono a carico del dipendente. Questa somma deve essere sottratta alla somma effettivamente pagata dal dipendente per avere l’alloggio stesso. Su tale valore sono calcolate le tasse, ma se il dipendente ha l’obbligo di dimorare in tale alloggio, la tassazione si calcola sul 30%; se l’alloggio è in uso a più dipendenti la tassazione è proporzionale tra gli stessi in base anche all’uso che ne fanno.
I vantaggi fiscali del benefit aziendale legati alla concessione dell’alloggio per il datore di lavoro sono limitati invece al costo dei canoni di locazione e al costo della manutenzione, ma l’ammontare di questi non può essere superiore al reddito del dipendente che ne usufruisce (comma 2, art.95 TUIR)
Spese di trasferta
Per quanto riguarda le spese di trasferta per il datore di lavoro, sono deducibili per un importo massimo di 180,76 euro giornalieri per trasferte in ambito nazionale e 258, 23 per trasferte all’estero (comma 3 art. 95 TUIR).
Prestiti a lavoratori
Vantaggi fiscali sono correlati anche al caso in cui il benefit aziendale corrisponda a un prestito a condizioni vantaggiose. In questo caso il dipendente ottiene appunto il tasso di interesse agevolato, per determinare quanto è imponibile occorre stabilire la differenza tra il tasso di interesse generalmente praticato e quello applicato dall’azienda, o dalla banca convenzionata con l’azienda, che concede il prestito. In questo modo è possibile determinare l’effettivo ammontare del benefit, una volta calcolato questo, la tassazione si applica sul 50%.
Vantaggi fiscali dei benefit aziendali: buoni pasto
Uno dei benefit aziendali più usato è il buono pasto, in questo caso c’è la detassazione per un importo di 4 euro al giorno se il ticket e in forma cartacea e 8 euro al giorno per i ticket elettronici, quindi importi maggiori hanno la stessa tassazione del reddito da lavoro dipendente. La detassazione dei ticket restaurant ammonta a 5,29 euro se erogati in favore di dipendenti di cantieri edili, o altre mansioni svolte in maniera itinerante, in zone in cui non sono presenti servizi di ristorazione. Per le aziende che li erogano i buoni pasto elettronici sono completamente deducibili, inoltre è applicabile l’aliquota IVA al 4% e la stessa è detraibile. La detraibilità non è prevista per i buoni cartacei.