Quando si parla di detrazioni fiscali su redditi di lavoro, è lapalissiano che ciò sia correlato alla dichiarazione dei redditi.
Dico questo, perché nel caso di prestazioni effettuate di lavoro autonomo occasionale con corrispettivo economico ricevuto dal committente, non sempre si deve fare la dichiarazione dei redditi.
Prima di addentrarci nel capitolo detrazioni è bene capire cos’è il lavoro autonomo occasionale, sulla cui identificazione, spesso regna un po’ di confusione.
Lavoro autonomo occasionale: la giusta interpretazione
Per prima cosa, non esiste un limite di reddito, superato il quale le prestazioni lavorative debbano essere effettuate con partita IVA. Ciò che conta, è l’esercizio abituale e ripetuto di un’attività che determina l’obbligo di operare con partita IVA. Ossia, quando viene svolta più volte durante l’anno. In tal caso, le prestazioni non rientrano nel lavoro autonomo occasionale.
Inoltre, occorre precisare che il lavoro occasionale riguarda l’attività intellettuale in via prevalente, rispetto al capitale e ai mezzi impiegati per svolgerla, ed è caratterizzata da un’attività professionale esercitata in modo sporadico, per cui non è necessario operare con una partita IVA.
Lavoro autonomo occasionale e dichiarazione dei redditi
I compensi ricevuti in cambio di prestazioni occasionali rientrano nei “Redditi diversi”. Quindi, ricorre l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi?
Premettendo che la dichiarazione dei redditi viene effettuata tramite il modello 730 in caso di presenza di un sostituto d’imposta e qualora si avesse bisogno di chiedere un rimborso, mentre, si utilizza il modello Redditi PF in assenza di sostituto d’imposta e se non si ha da chiedere alcun rimborso, esistono dei casi che prevedono l’obbligatorietà di presentare la dichiarazione dei redditi per prestazione occasionali effettuate.
La dichiarazione dei redditi è obbligatoria se i compensi derivanti da lavoro autonomo occasionale, superano i 4.800 euro lordi annui, ma questo limite viene preso in considerazione solo se non si conseguono altri redditi nel corso dell’anno.
La detrazione d’imposta
L’art. 13 DPR n. 917 del 1986 prevede una particolare detrazione d’imposta per i redditi da lavoro autonomo occasionale che diminuisce all’aumentare del reddito (fino a 4.800 euro). Essa non è cumulabile con altre detrazioni e non deve essere rapportata al periodo di lavoro.
La detrazione d’imposta massima è pari a 1.104 euro fino a 4.800 euro di compensi lordi annui, comprendo l’ammontare dell’IRPEF dovuto per la prestazione occasionale. Per questo motivo, vige l’esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, a condizione che non vengano conseguiti altri redditi derivanti da lavoro dipendente, redditi di capitale, altri redditi diversi (es. diritto d’autore) o assegni dal coniuge a seguito di una legale separazione.
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La ritenuta d’acconto
Se la prestazione da lavoro autonomo occasionale viene effettuata per un sostituto d’imposta, si applica la ritenuta d’acconto nella ricevuta di pagamento.
Il Sostituto d’imposta può essere rappresentato da un professionista o da un imprenditore individuale, da società di persone o di capitali, da associazioni ed enti associativi muniti di codice fiscale.
Tali soggetti trattengono una somma dal compenso lordo che viene poi versata per conto del prestatore occasionale all’Erario. Si tratta di un acconto IRPEF che nella maggior parte dei casi è pari al 20% del reddito imponibile.
La ritenuta d’acconto si può recuperare tramite la presentazione della dichiarazione dei redditi, trasformandosi in credito d’imposta. Questi, può essere usato in compensazione con il modello F24 per il pagamento di altre imposte. Oppure, sotto forma di rimborso. Nel primo caso la fruizione è immediata, nel secondo caso l’attesa è di circa un anno.
Nella dichiarazione dei redditi deve essere indicato il reddito conseguito ma anche la ritenuta d’acconto subita che concorre alla determinazione dell’imposta IRPEF che consente l’emersione del credito d’imposta.
Spese detraibili con il lavoro autonomo occasionale
Nella dichiarazione dei redditi effettuata per lavoro autonomo occasionale che, ricordiamo avviene tramite il modello 730 o il modello Redditi PF a seconda della presenza o meno del Sostituto d’imposta, possono essere indicate le spese sostenute per la produzione del reddito. Ad esempio, i costi per il carburante, i ristoranti, i treni.
Se le spese sono tante e relativamente alte, scatta quasi sempre un controllo dall’Agenzia delle Entrate, in quanto, viene il sospetto che si stia esercitando un’attività in modo abituale e non sporadico, quest’ultima, peculiarità della prestazione occasionale.
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