Per maturare il diritto alla pensione c’è la possibilità di sommare, e quindi di cumulare, i contributi che sono stati versati in fondi diversi. Facendo leva sul cumulo dei contributi, infatti, sarà così possibile e più veloce maturare i requisiti per andare in pensione non solo con la prestazione di vecchiaia, ma anche con la pensione anticipata ordinaria.
E lo stesso vale pure per le pensioni di inabilità e per quelle pagate ai superstiti. Il cumulo dei contributi, tra l’altro, è stato esteso pure ai professionisti al fine di maturare i requisiti per la pensione. Dagli avvocati ai geometri, e passando per i medici, per i ragionieri, per gli ingegneri, per gli architetti e per i consulenti.
Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul cumulo pensioni professionisti a partire dai requisiti e passando per la decorrenza e le convenzioni. Ma anche il calcolo cumulo pensioni professionisti, come presentare la domanda e come avviene la liquidazione.
Requisiti, decorrenza e liquidazione pensione professionisti con il cumulo dei contributi
Nel dettaglio, il cumulo dei contributi tra fondi diversi è gratuito, ma la liquidazione della pensione in cumulo può anche avvenire in più step in base ai requisiti INPS ed a quelli delle casse. In particolare, l’intera pensione in cumulo al professionista viene riconosciuta solo se i requisiti previsti dalla cassa professionale sono inferiori o uguali a quelli che sono previsti per le gestioni dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.
Altrimenti, al compimento dell’età pensionabile, il professionista riceverà prima la quota di pensione INPS, e poi la quota di assegno previdenziale della cassa professionale nel momento in cui a sua volta sarà maturata l’età pensionabile che è prevista dal regolamento. Non a caso la pensione ai professionisti tramite il cumulo gratuito dei contributi non viene calcolata mai in maniera unitaria, ma in quote per ciascuna gestione previdenziale.
Come presentare la domanda di cumulo dei periodi assicurativi
La domanda di cumulo dei contributi previdenziali versati e maturati deve essere presentata all’ente previdenziale presso il quale il professionista risulta essere correntemente iscritto. Oppure presso l’ente dove il professionista ha versato l’ultima contribuzione.
Per esempio, per un ingegnere o per un architetto che è iscritto ad Inarcassa, la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti diventerà, per il professionista, l’ente istruttore per la domanda di cumulo dei contributi previdenziali.
Sarà infatti l’Inarcassa, presentata correttamente la domanda, ad avviare il relativo procedimento e contattando, di conseguenza, tutti gli altri enti di previdenza presso i quali risultano accreditati, per l’ingegnere o per l’architetto, i contributi previdenziali da cumulare ai fini della maturazione dei requisiti di accesso alla pensione.
Il cumulo contributivo è esteso anche a favore dei professionisti con decorrenza a partire dall’1 gennaio del 2017. L’istituto normativo del cumulo dei contributi, ai fini previdenziali per gli avvocati, i geometri, i medici, i ragionieri, gli ingegneri, gli architetti ed i consulenti, si va così ad aggiungere, ai fini della maturazione dei requisiti di accesso alla previdenza obbligatoria, alla ricongiunzione ed alla totalizzazione.