Trovare un’occupazione è sempre una buona cosa, ma sapere se si è sotto contratto è fondamentale. In un mondo del lavoro dove non sempre tutto è chiaro e trasparente e, fidarsi è bene ma se si hanno delle prove documentate è meglio, la cosa più ovvia è sapere se si è stati assunti in modo regolare. Quindi, non resta che verificare se si ha un contratto di lavoro registrato.
In questo articolo, vogliamo spiegare come farlo attraverso diverse procedure, anche via web, fermo restando che il datore di lavoro non abbia inviato al neoassunto il modello Unilav o che il documento non sia protocollato. A tal proposito, partiamo proprio da questo modello.
Cos’è il modello Unilav?
Il datore di lavoro privato, così come l’ente pubblico economico, la pubblica amministrazione e l’agenzia di somministrazione, è tenuto a comunicare online attraverso il modello Unificato Lav una nuova assunzione (anche proroga, trasformazione o cessazione di un contratto di lavoro) al Servizio Informatico C.O. con effetto anche nei confronti dell’INPS, dell’INAIL e del Centro per l’Impiego.
Chi ha assunto un lavoratore può consegnargli una copia della ricevuta elettronica che attesta l’avvenuto protocollo del modello UniLav da parte del sistema informatico. Se ciò avvenisse, il neoassunto potrebbe verificare l’effettiva esistenza di un contratto di lavoro e la relativa tipologia, l’orario di lavoro, le data di inizio rapporto ed eventualmente di fine rapporto.
In caso di mancata ricezione, il lavoratore può rivolgersi alla Consultazione Info Previdenziali (CIP), un servizio tramite il quale è possibile venire a conoscenza all’interno del periodo richiesto, di una serie di informazioni tra cui il tipo di rapporto di lavoro e la categoria di inquadramento contrattuale.
LEGGI ANCHE: Contratto di lavoro, quanti tipi ce ne sono?
Scheda anagrafica e storico lavorativo
Ci sono altri metodi per verificare se si sia stati assunti regolarmente, quindi, con un regolare contratto di lavoro.
Innanzitutto, consultando la scheda anagrafica professionale tramite richiesta presso il Centro per l’Impiego competente del territorio. Inoltre, è possibile richiedere in tale sede, lo storico lavorativo che indica tutti i rapporti di lavoro avvenuti nella carriera del lavoratore.
Tuttavia, se è passato troppo poco tempo rispetto all’assunzione, quest’ultima potrebbe non comparire, pertanto, si consiglia un’ulteriore verifica nel giro di qualche settimana. Qualora la situazione non cambiasse, il lavoratore farebbe bene ad allertare il Centro per l’Impiego, in quanto salvo disguidi, è probabile che il datore di lavoro non abbia eseguito alcuna comunicazione di assunzione.
LEGGI ANCHE: Assunzione diretta: cos’è, gli obblighi di comunicazione del datore di lavoro
Il modello CU e l’estratto conto INPS
L’esistenza di un contratto di un contratto di lavoro può essere verificata dal lavoratore appena assunto, mediante il modello CU reperibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Tale Certificazione Unica deve essere allegata alla dichiarazione precompilata relativa al modello 730 o al modello Redditi. Se non appare il datore di lavoro, vuol dire che esso non ha comunicato l’assunzione.
L’estratto conto INPS costituisce un altro strumento utile per verificare che si sia sotto contratto, in quanto si può vedere se ci sono stati contributi versati al lavoratore dal datore di lavoro. Anche in questo caso, si deve tenere conto che, se è passato poco tempo dall’inizio del lavoro, l’estratto conto contributivo potrebbe non essere aggiornato. Si ricorda che per accedere al sito dell’INPS è necessario inserire le proprie credenziali rilasciate dallo stesso Istituto di Previdenza oppure utilizzare un’identità SPID di almeno livello 2, o una Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE) o ancora una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
LEGGI ANCHE: Contributi da lavoro: come controllare sul sito dell’INPS
Controllare non solo la presenza della comunicazione di assunzione ma anche il contenuto è fondamentale. Infatti, in taluni casi può accadere che dalla verifica risulti che il contratto di lavoro esiste, ma non nella tipologia e con le condizioni pattuite. In tal caso, il lavoratore ha facoltà di adire a un’azione giudiziaria e comunicare il fatto accertato all’Ispettorato del lavoro.
C’è da dire, che qualora il datore di lavoro non consegnasse il contratto al dipendente, nel quale sono indicati gli orari, la retribuzione, l’inquadramento, le ferie, i giorni di riposo settimanali etc, andrebbe incontro ad una sanzione amministrativa pecuniaria.
LEGGI ANCHE: Assunzione senza firma del contratto, è possibile?