I professionisti e gli imprenditori individuali che avviano un’attività, ma che poi non riescono a conseguire i ricavi sperati, spesso decidono di gettare la spugna anche solo dopo pochi mesi. Decidendo di chiudere l’attività, la partita Iva aperta deve essere però chiusa sempre nel modo e nei tempi giusti.
Altrimenti si rischia di dover continuare a pagare i contributi, per esempio quelli minimi dovuti dai professionisti che sono iscritti ad un albo e quindi alla cassa di previdenza di riferimento. Ecco allora quali sono tutte le info utili per andare a chiudere correttamente la partita Iva, dalle tempistiche alla procedura corretta passo dopo passo.
Come chiudere correttamente la partita Iva: le scadenze, il modello e la procedura da seguire
Dopo aver pagato ed incassato tutte le fatture, il titolare di partita Iva che decide di chiuderla deve inviare apposita comunicazione entro e non oltre il termine di 30 giorni dalla data di chiusura dell’attività. E questo, per i titolari di partita Iva che sono iscritti al Registro delle imprese, deve avvenire tramite la Comunicazione Unica.
Per i titolari di partita Iva che non sono obbligati all’iscrizione al Registro delle Imprese, invece, per la comunicazione di cessata attività e di chiusura della partita Iva si può utilizzare il modulo AA9/12 che, debitamente compilato, potrà essere presentato in duplice copia, anche tramite una persona delegata, in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate che è presente sul territorio.
Oppure, in un unico esemplare, il modulo AA9/12 debitamente compilato si può spedire a qualunque ufficio del Fisco, a mezzo raccomandata postale con la ricevuta di ritorno, allegando la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità. Oppure ancora il modulo AA9/12 per la chiusura della partita Iva si può trasmettere per via telematica utilizzando i servizi online che sono messi a disposizione sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate con accesso tramite credenziali.
La trasmissione telematica del modello AA9/12 può essere effettuata in proprio oppure avvalendosi dell’assistenza e del supporto di un intermediario abilitato. Nel Quadro A del modulo AA9/12 la casella da barrare è la numero 3, ovverosia quella che è relativa proprio alla cessazione indicando il numero di partita Iva e la data di chiusura dell’attività.
Cosa succede se la partita Iva non si chiude nel modo giusto
Se la partita Iva non si chiude nel modo giusto, invece, oltre a rischiare di dover continuare a pagare i contributi previdenziali, con il passare del tempo sarà proprio il Fisco ad entrare in azione. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha il potere di chiudere d’ufficio la partita Iva se, in base ai dati a disposizione, dovesse rilevare che, nelle tre annualità precedenti, il contribuente non ha esercitato alcune attività d’impresa, artistica o professionale.
In altre parole, se la partita Iva è inattiva per tre anni di fila, in base ai riscontri automatizzati del Fisco, questa sarà chiusa d’ufficio. Al contribuente l’Agenzia delle Entrate inoltrerà apposita comunicazione di chiusura della partita Iva inattiva dando comunque la possibilità di presentare ricorso entro un termine massimo di 60 giorni dalla ricezione della lettera.