Negli ultimi mesi non si parla d’altro che del Superbonus 110%, ma in realtà ci sono altri bonus casa che permettono di beneficiare delle detrazioni con la cessione del credito.
Anche in questo 2021 è possibile usufruire di determinate agevolazioni fiscali derivanti da lavori di strutturazione ed efficientamento energetico degli immobili, ma anche per altri tipi di interventi che riguardano le parti comuni degli edifici o le singole unità immobiliari.
Come recuperare i costi sostenuti: conviene la cessione del credito?
Esistono diverse opzioni per ottenere il recupero parziale o totale dei costi sostenuti: la fruizione della detrazione fiscale tramite la dichiarazione dei redditi; la richiesta dello sconto in fattura all’impresa che effettua i lavori. Oppure si può scegliere la cessione del credito d’imposta a soggetti terzi, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari.
La guida dell’ABI ci aiuta a capire quando scegliere la cessione del credito. Generalmente, conviene avvalersene quando il reddito non è così alto da consentire la detrazione di tutti i costi sostenuti. Oppure se si vuole beneficiare delle agevolazioni senza ricorrere all’uso di tutti o parte dei propri fondi. E ancora, quando si ha intenzione di recuperare una tantum l’importo spettante, al fine di evitare un’attesa pluriennale.
Come cedere il credito alla banca
La banca è il principale destinatario di una cessione del credito d’imposta effettuato dal titolare di un bonus casa. Così facendo, si ottiene in cambio una liquidità immediata. Ovviamente, cedere tale credito ha un costo, in quanto è necessario superare la fase istruttoria, l’importo relativo varia a seconda della banca a cui ci si rivolge. Alla stessa va chiesto quali documenti vanno presentati e qual è la procedura. A contratto firmato, va comunicata la cessione del credito all’Agenzia delle Entrate utilizzando la piattaforma online della stessa.
Le cessioni principali riguardano il conseguimento di liquidità immediata con lo scopo di sostenere le spese dei lavori per la casa. Infatti, se la scelta dovesse cadere sul recupero del beneficio in sede di dichiarazione dei redditi, i tempi si allungherebbero notevolmente, tra i 5 e i 10 anni, solitamente.
L’altra forma di cessione del credito d’imposta riguarda il rimborso di un eventuale finanziamento che è possibile ottenere parzialmente o del tutto.
Cessione del Superbonus 110%
Attraverso la cessione del Superbonus 110% è possibile portare in detrazione il 110% delle spese sostenute per gli specifici lavori. Ma quali sono i lavori che rientrano in questo speciale bonus casa?
- L’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, il c.d. “cappotto termico” con un’incidenza superiore al 25% della superficie;
- L’esecuzione delle misure anti-sismiche per la messa in sicurezza statica, soprattutto sulle parti strutturali di immobili classificati come ad alta pericolosità;
- La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali preesisenti con impianti centralizzati per il raffrescamento, il riscaldamento o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate negli edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Nel Superbonus 110% rientrano anche altri tipi di interventi c.d. trainati:
- Risparmio energetico, per esempio: la sostituzione degli infissi preesistenti con dei nuovi ad altra efficienza nel rispetto dei limiti previsti dalla legge;
- L’installazione di pannelli solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica;
- L’installazione di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati;
- L’installazione della c.d. colonnina per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Gli altri bonus casa 2021
La cessione del credito è prevista anche per la ristrutturazione edilizia (bonus casa). La detrazione fiscale spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è pari al 50% della spesa sostenuta, da recuperare in dichiarazione dei redditi in 10 anni, fino ad un importo massimo di 96mila euro.
L’Ecobonus può essere ceduto: la detrazione va dal 50% al 65% a seconda dell’intervento e dell’edificio, per un importo massimo di spesa che cambia a seconda dell’intervento effettuato, spettante per i lavori di riqualificazione energetica, da recuperare in 10 anni.
Può essere ceduto alle banche anche il credito d’imposta per l’acquisto e messa in opera di colonnine di ricarica di veicoli elettrici dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico. La destrazione è del 50% con un tetto di spesa pari a 3.000 euro, recuperabili in 10 anni.
Per l’installazione di impianti fotovoltaici la detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 96.000 euro, recuperabili in 10 anni. Anche in questo caso il credito d’imposta può essere ceduto alle banche.
Anche la classica detrazione fiscale per gli interventi di riduzione del rischio sismico (Sismabonus) può essere ceduta alle banche. L’agevolazione permette di recuperare dal 50% all’85% delle spese sostenute per la messa in sicurezza di case e edifici produttivi in zone ad alto rischio sismico, recuperabile in 5 anni e con un tetto di spesa pari a 96.000 euro.
Il Bonus facciate è l’agevolazione fiscale che consente di recuperare il 90% della spesa sostenuta per il recupero o restauro della facciata esterna (compresa sola pulitura o tinteggiatura) di edifici ubicati in determinate zone, recuperabile in 10 anni, senza limite di spesa.
Più titolari di credito d’imposta
Se più soggetti hanno diritto a detrarre la spesa sostenuta, l’ABI precisa che non ci sono vincoli reciproci. Ad esempio, per i lavori effettuati sulle parti comuni dei condomini, ognuno di essi può scegliere come recuperare i costi sostenuti, quindi: la detrazione, lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta.
Casi di non cedibilità del credito
Tra i tanti bonus, non può essere ceduto alle banche il credito riguardante:
- Il Bonus verde per la sistemazione dei giardini;
- il Bonus mobili per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici;
- il Bonus idrico per la sostituzione di sanitari, rubinetteria e altri accessori per il bagno a flusso d’acqua limitato.
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